Herakut for POW WOW Festival 2015
Tra gli ospiti di spessore di questa nuova edizione del POW WOW Festival 2015 c’è anche Akut degli Herakut, l’interprete ha da poco terminato di realizzare questo nuovi intervento portando in dote tutto l’iconico approccio stilistico in una nuova intensa riflessione.
Il distretto di Kaka’ako ad Honolulu nelle isole Hawaii, sempre sotto i riflettori grazie ai lavori realizzati per la rassegna Statunitense. Miscelando artisti locali e star internazionali il festival propone ogni anno un mix di autori di primo livello che vanno a cambiare completamente l’aspetto delle pareti cittadine attraverso il loro approccio stilistico. Quest’ultima fatica di Akut ci permette di tornare ad approfondire il lavoro del duo tedesco, un opera che gioco forza appare differente dalla produzioni combinate del duo, ma che al tempo stesso eredita dalle stesse tutto il carattere riflessivo e lo spregiudicato stile che le caratterizza.
Il percorso degli Herakut è segnato dalla volontà degli autori di sviluppare una intensa e dinamica riflessione sull’essere umano. Gli artisti sono stati capaci di portare avanti una ricerca che spesso ha saputo confrontarsi con spazi e sopratutto storie di vita difficile, coadiuvando attraverso immagini e stimoli differenti, una personale presa di posizione. Le tematiche affrontate sono spesso legate al luogo di lavoro, alle difficoltà della gente del posto, un immersione che permette agli interpreti di tratteggiare un importante spaccato umano, sensibile e mirato per scuotere gli animi di chi osserva. Dal punto di vista prettamente stilistico è innegabile come le opere firmate dagli artisti vivano anzitutto sulla duplice identità pittorica dei due componenti. A partire dal 2004, anno in cui gli interpreti hanno unito gli forzi, abbiamo assistito ad una ricerca visiva in cui Yasmin Siddiqui aka Hera e Falk Lehmann aka Akut, attraverso i loro iconici personaggi si sono tuffati all’interno delle differenti sfaccettature emotive dell’essere umano.
A fare da ideale leva tematica nelle loro produzioni, troviamo gli iconici personaggi che, sospinti da un tratto votato al realismo e da una componente pittorica maggiormente viscerale, hanno saputo impattare gli spazi a disposizione. Questi particolari soggetti hanno la capacità di entrare in collisione con gli aspetti più sensibili del nostro io, si tratta di figure oniriche che si fanno carico di storie di vita differenti. Vengono accompagnati da una scritta o da una frase, che rivendica il senso del lavoro dando da titolo all’opera stessa, vivono di pennellate morbide, intrecci cromatici e cadenze pittoriche maggiormente ruvide. Entrano in contatto con lo spettatore attraverso la fortissima espressività dei loro sguardi, capaci di calamitare tutto il senso dell’intervento e la riflessione che ne sussegue.
Dal titolo “My real challenges were outside of the ring.”, come lo stesso titolo espone, l’intervento mette l’accento sulla figura di un lottatore intento a dare il latte al suo piccolo. Una nuova immagine intensa che ben dimostra l’elevate sensibilità e lo spessore degli interventi proposti.
In attesa di vedere il duo nuovamente al lavoro in coppia, ad accompagnare il nostro testo una ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata! nei prossimi giorni continueremo il nostro recap, se vi siete persi qualcosa, nella nostra sezione, tutte le precedenti opere segnalatevi.