Hell’o Monsters – “Cover History” at Espai Tactel (Recap)

Aperta lo scorso 2 di Maggio andiamo a dare un occhiata approfondita all’ultima fatica del dinamico collettivo degli Hell’O Monsters “Cover History” all’interno degli spazi dell’Espai Tactel di Valencia in Spagna.

Il particolare stile degli Hell’O Monsters affonda le radici in un approccio dalla forte indole illustrativa, le trame, i personaggi, così come le situazioni surreali in cui gli artisti calano i loro characters rappresentano il vero valore aggiunto dei loro interventi. Sono in particolare gli esseri che abitano la loro sterminata fantasia a rivestire un ruolo di primissimo impatto, come lo definiscono loro stessi, il loro bestiario fantastico è arricchito da una sequenza incredibile di creature ed esseri bizzarri che, nello loro reminiscenza umane, abbracciano un immaginario figlio di una perfetta miscela, tra fiabe, favole, elementi mitologici così come iconografici, emerge così un quadro multi sfaccettato che alimenta una scelta di temi quasi sempre importanti e riflessivi. È proprio questo particolare binomio ad accompagnare le produzioni degli artisti, attraverso una chiave di lettura divertente, fortemente colorata e ricca di dettagli, gli stravaganti personaggi tessono concetti, spunti e tematiche che abbracciano i temi più disparati e sensibili, la vita così come la morte, l’ottimismo, la crudeltà, il fallimento, tutte sensazioni e specialmente emozioni umane raccolte e filtrate all’interno di un caleidoscopio ricchissimo e vivo che spesso viene intervallato da elementi di satirici ed umoristici. L’impressione è quindi quella di gioco intavolato ed alimentato dalle immagini proposte con i temi e gli stessi spettatori, un nuovo modo per cogliere le differenti sfaccettature dell’animo umano attraverso un filtro divertente ed al contempo riflessivo.

Per questa loro ultima fatica gli Hell’O Monsters presentano un corpo di lavoro bello ricco e sfaccettato, il tema portato per lo show prosegue anzitutto sulla linea visiva e tematica tracciata in questi anni dal gruppo, l’idea è quella di una riflessione profonda sulle apparenze e su come le stesse, attraverso simboli, in relazione con la religione, l’ideologia e la fantasia collettive, possano offrire un quadro distorto del vero significato delle cose. Scavando in profondità, attraverso il consueto range di personaggi, emerge quindi ancora una volta tutta la sensibilità di un lavoro intriso di metafore e spunti sull’uomo, sulle sue maschere ed apparenze.

Come consuetudine in aggiunta al nostro testo, vi lasciamo ad una bella selezione di scatti con tutte le immagine dell’allestimento proposto e delle opere in mostra in aggiunta a qualche immagine del vernissage, il consiglio é quello di darci un occhiata, siamo certi che non mancherete di apprezzare, ma per gli amici Spagnoli e per chi si trovasse in zona ricordiamo che c é tempo fino al prossimo 13 Giugno per andare a darci un occhiata personalmente.

Cover History plantea algunas ideas al respecto de las apariencias y lo que subyace por debajo. En la exposición de hace ahora dos años, Two sticks and a cross are easily confused (Es fácil confundir dos palos con una cruz) el título remitía directamente a la importancia de la simbología en la pintura integrada dentro de la historia del arte, pero también al hecho fortuito y casual que se genera por el imaginario colectivo, en relación directa con la ideología y la religión. También el juego de palabras y el intercambio de símbolos construía la ironía. En este caso, la polisemia del título Cover History puede dirigirse al hecho mismo de encubrir alguna cosa, la Historia, al igual que refiere la mascarada que supone emplear una u otra máscara para determinadas situaciones personales, sociales o políticas. Elementos todos ellos similares entre sí, pero claramente diferenciados.

Espai Tactel
C/ Dénia 25, B.
46006 València

Pics by Nacho Lopez Ortiz