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Guido Van Helten – New Mural in Reykjavik, Iceland

Con piacere volgiamo il nostro sguardo a Reykjavík in Islanda dove il grande Guido Van Helten ha da poco terminato questo sensazionale intervento su i tre lati del Loftkastalinn un edificio situato nella parte vecchia della città.

Il lavoro di Guido Van Helten poggia le sue solide basi sulla volontà dell’interprete di portare avanti uno stile fortemente realistico affidato ad un’unica fisionomia cromatica incarnata dall’utilizzo del grigio e delle relative scale visive per dare vita ai volti dei suoi lavori. Prerogativa fondamentale, e che di fatto discosta l’operato dell’interprete rispetto ad altri artisti che scelgono di portare avanti un discorso riproduttivo e veritiero, e la sensibilità dei visi e del volti che l’interprete riesce a raggiungere, l’impressione è quella di trovarsi di fronte a dei veri e propri spettri di un mondo passato e trascorso, schegge impazzite di memorie che fanno trasudare le pareti fino a prendere le sembianze e la forma di persone vere. L’idea è quindi quella di una rappresentazione catartica che possa veicolare sensazioni ed emozioni differenti, gli sguardi, la pelle e i tratti somatici appaiono così quasi elevati rispetto al paesaggio ed ai panorami dai quali prendono vita, riecheggiano nella mente di chi osserva, nei pensieri e nel rimembrare di altri tempi, periodo, di altre vite e personalità andando a seguire un percorso di vita che si è spento e che torna ora con vigore ed enfasi a parlare ed a parlarci.

Da questa particolare direzione tematica Guido Van Helten parte per lo sviluppo di questa sua ultima meraviglia, come detto si tratta di un intervento unico frammentato però all’interno di tre differenti pareti come parti di un’unica grande struttura, l’artista si affida ancora una volta ad una scelta cromatica che ricade nuovamente sul grigio per dare vita ad un opera dai forti aspetti emotivi.

L’interprete sceglie qui di prendere spunto da una serie di fotografie, opportunamente selezionate all’interno del Museo di Fotografia di Reykjavík , di Andres Kolbeinsson come parte del lavoro svolto per il film di Jean-Paul Sartre play, ‘No Exit’ . Il film narra le vicende di tre personaggi, tre anime dannate, Joseph Garcin, Inès Serrano, e Estelle Rigault, chiuse per l’eternità all’interno di una stanza da un cameriere misterioso, in particolare l’artista si focalizza su tre scene distinte mantenendo come principale protagonista la donna, dapprima un primo piano per passare ad una appassionante scena di un bacio e terminando con un immagine di un’altra donna intenta ad aggiustarle il rossetto.

Scrollate giù dopo il salto ad attendervi una bella serie di immagini con alcuni scatti durante le fasi del lavoro fino all’eccellente risultato finale per un opera da vedere e rivedere e che siamo certi saprà impressionare ed emozionare anche voi, enjoy it.

Pics by The Artist

Guido Van Helten – New Mural in Reykjavik, Iceland

Con piacere volgiamo il nostro sguardo a Reykjavík in Islanda dove il grande Guido Van Helten ha da poco terminato questo sensazionale intervento su i tre lati del Loftkastalinn un edificio situato nella parte vecchia della città.

Il lavoro di Guido Van Helten poggia le sue solide basi sulla volontà dell’interprete di portare avanti uno stile fortemente realistico affidato ad un’unica fisionomia cromatica incarnata dall’utilizzo del grigio e delle relative scale visive per dare vita ai volti dei suoi lavori. Prerogativa fondamentale, e che di fatto discosta l’operato dell’interprete rispetto ad altri artisti che scelgono di portare avanti un discorso riproduttivo e veritiero, e la sensibilità dei visi e del volti che l’interprete riesce a raggiungere, l’impressione è quella di trovarsi di fronte a dei veri e propri spettri di un mondo passato e trascorso, schegge impazzite di memorie che fanno trasudare le pareti fino a prendere le sembianze e la forma di persone vere. L’idea è quindi quella di una rappresentazione catartica che possa veicolare sensazioni ed emozioni differenti, gli sguardi, la pelle e i tratti somatici appaiono così quasi elevati rispetto al paesaggio ed ai panorami dai quali prendono vita, riecheggiano nella mente di chi osserva, nei pensieri e nel rimembrare di altri tempi, periodo, di altre vite e personalità andando a seguire un percorso di vita che si è spento e che torna ora con vigore ed enfasi a parlare ed a parlarci.

Da questa particolare direzione tematica Guido Van Helten parte per lo sviluppo di questa sua ultima meraviglia, come detto si tratta di un intervento unico frammentato però all’interno di tre differenti pareti come parti di un’unica grande struttura, l’artista si affida ancora una volta ad una scelta cromatica che ricade nuovamente sul grigio per dare vita ad un opera dai forti aspetti emotivi.

L’interprete sceglie qui di prendere spunto da una serie di fotografie, opportunamente selezionate all’interno del Museo di Fotografia di Reykjavík , di Andres Kolbeinsson come parte del lavoro svolto per il film di Jean-Paul Sartre play, ‘No Exit’ . Il film narra le vicende di tre personaggi, tre anime dannate, Joseph Garcin, Inès Serrano, e Estelle Rigault, chiuse per l’eternità all’interno di una stanza da un cameriere misterioso, in particolare l’artista si focalizza su tre scene distinte mantenendo come principale protagonista la donna, dapprima un primo piano per passare ad una appassionante scena di un bacio e terminando con un immagine di un’altra donna intenta ad aggiustarle il rossetto.

Scrollate giù dopo il salto ad attendervi una bella serie di immagini con alcuni scatti durante le fasi del lavoro fino all’eccellente risultato finale per un opera da vedere e rivedere e che siamo certi saprà impressionare ed emozionare anche voi, enjoy it.

Pics by The Artist