Tarocchi Politici: I Guerrilla Spam rielaborano l’antico mazzo di tarocchi fiorentino
Per Copula Mundi Festival, progetto curato da Matteo Bidini e Gianluca Milli della Street Levels Gallery e Progeas Family di Firenze, i Guerrilla Spam hanno dipinto 70 metri di tela sul tema de “Le Minchiate” ovvero l’antico mazzo di tarocchi fiorentino.
Intitolato “Tarocchi Politici” il progetto è una scenografia caratterizzata da un gigantesco ciclo di affreschi orizzontali pensati per raccontare per immagini l’Italia dei nostri giorni sfruttando il simbolismo delle carte fiorentine e descrivendo la società italiana in tutte le sue decadenze, piccole ingiustizie e brutalità.
Nel 1377 Firenze vietò l’uso delle carte da gioco sul proprio territorio, il documento che attesa il divieto è la più antica prova che in Italia si giocava a carte. Nel 1434, Niccolò III faceva pagare al cartaro Ser Ristoro sette fiorini d’oro per due mazzi di carte che gli erano stata inviate a Ferrara di nascosto.
Nel 1450 venne regolamento il divertimento con le carte da gioco con il primo elenco di giochi permessi (dritta, vinciperdi, trenta, trionfo).
I Trionfi è il nome della più antica e unica edizione esistente di tarocchi fiorentini, attualmente è conservata alla National Gallery of Art di Washington nella collezione Rosenwald, per questo è nota anche come Mazzo Rosenwald.
L’iconografia scelta dai Guerrilla Spam riprende i disegni del mazzo di tarocchi Rosenwald mescolandola con quella dei pittori fiamminghi, con le citazioni a Beato Angelico, con riferimenti all’arte paleocristiana e quella dei popoli sub-sahariani e infine alle satire di Otto Dix e quelle di George Grosz dal libro “Il volto della classe dirigente”.
Si trovano così, sparsi nel ciclo pittorico, personaggi grotteschi che inseguono “Il Carro” per guadagnarsi due fili di grano (metafora fiamminga del denaro), o altri che bruciano e segano a pezzi una bilancia della “Giustizia” gridando “PRIMA IO! PRIMA IO!”. La “Casa del Diavolo” diventa l’allegoria di quell’Europa chiusa che costruisce muri di filo spinato e si tappa le orecchie. Invece “L’Impiccato” è un giovane skater succube degli sponsor e delle marche consumistiche che lo rivestono da capo e piedi. In questo inferno dantesco l’unica figura positiva è quella del “Matto” che, deriso dalla società, prosegue il suo cammino tra le incertezze di un percorso disseminato di spine, tra acqua e fuoco,.
Questi tarocchi hanno dunque una base di provenienza fedele al tema, ma sono poi libere interpretazioni, sono allegorie dei tempi bui in cui viviamo. La critica comune che lega tutti i disegni non è diretta allo Stato, alle istituzioni o ai poteri forti, ma al cittadino comune, all’uomo medio che incarna tutta la decadenza della società nella sua più deludente banalità.
Se volete vedere dal vivo l’opera, la scenografia resterà installata e visibile all’interno parco di villa Favard fino alla conclusione del festival Domenica 17 Giugno.
Copula Mundi Festival c/o Villa Favard di Rovezzano
Via di Rocca Tedalda 450
50136 Firenze
Photo Credit: Enrico Motsa Mai Tomassini