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Graphic Surgery – New Mural for ALTrove Festival 2015

Ci spostiamo nuovamente a Catanzaro, tra gli ospiti per l’eccellente ALTrove Festival ritroviamo i Graphic Surgery (Artist Featured) che hanno da poco terminato di realizzare un nuovo intervento, ancora una volta strettamente legato allo spirito alla direzione stilistica della rassegna.

C’è una differenza rispetto alla altre rassegna d’arte murale, l’ALTrove fin dalla sua nascita ha voluto offrire una precisa direzione tematica, insistendo su un tema in particolare, un assonanza concettuale espressa anche dal nome stesso della kermesse e che, se possibile con maggior enfasi in questa edizione, spinge gli artisti ad un dialogo aperto con la città, e con i suoi stessi abitanti.

L’identità del festival risiede nella parole altrove, concetto cardine di tutta l’esperienza, valvola propulsiva che gli organizzatori hanno voluto innestare e propagare attraverso gli interventi di autori di primissimo livello – una line-up pazzesca quest’anno – e che inevitabilmente si diffonde negli occhi e nelle sensazioni della gente che questi luoghi li vive e li respira quotidianamente. L’altrove come concetto parte quindi dal luogo stesso, dai suoi abitanti, con la specifica esigenza di voler sovvertire un processo di decadimento, di apatia, di malessere comune, capace di lasciare la città e chi la abita in uno stato di grigiore mentale, riflesso stesso delle pareti spoglie e anonime che si ergono in questi luoghi.

La risposta è chiara, roboante, vibrante, e passa inevitabilmente per i colori, i concetti, le forme e le differenti espressioni che ciascuno degli artisti chiamati ha saputo rilasciare in questi spazi. Non si tratta di immagini chiare, dalla facile lettura, d’altronde la stesso stimolo del festival non è del tutto semplice, quanto piuttosto una linea di dialogo singola, personale ed introspettiva. Scuotono le produzioni murali, entrano sotto pelle, si attaccano alla carne, ai pensieri ed agli stimoli, proponendo una lettura personale, un momento di distacco dalla realtà capace di proiettare all’interno di una dimensione nuova, differente ed inaspettata. Eccolo l’altrove, si manifesta attraverso le sensazioni e gli stati d’animo delle persone che osservano il lavoro svolto, emergendo come alternativa visiva al piattume quotidiano, sovvertendo l’apatia ed innestando il seme del cambiamento. 
La scelta è di quelle vincenti, un istante per essere letteralmente proiettati all’interno di un dimensione nuova, non più anonima, che passa per i colori e per le sintesi visive offerte dagli interpreti stessi in un momento di dialogo, finalmente sensato, ragionato e capace di passare per la collettività.

I Graphic Surgery arrivano a Catanzaro nel pieno di una maturità stilistica che come sempre ha nella città, nelle sue architetture e nei suoi stessi intrinsechi paesaggi, il suo principale flusso d’ispirazione. Erris e Gysbert vanno qui a connettersi con lo spazio a disposizione, osservando, studiando e lasciandosi influenzare da tutte quelle particolarità che contraddistinguono la superficie dell’Istituto Tecnico di Catanzaro Sala.

Si chiama “Increment” l’intervento, è un vero e proprio incremento, una esaltazione di quella che è la griglia che compone la struttura architettonica dell’edificio. L’opera, accompagnata dal consueto assetto visivo equilibrato e sintetico, vede gli autori olandesi lasciarsi affascinare dall’edificio, riflettere sugli elementi che lo compongono, fino a generare differenti livelli percettivi. Ponendosi a metà tra arte ed architettura, rompendo di fatto i confini tra l’una e l’altra, i Graphic Surgery scelgono di affidarsi a differenti tonalità, lavorando sul concetto di pieno e vuoto, spazio positivo e negativo, tracciando tre differenti livelli. Ognuno di essi riproduce un intreccio di forme ed elementi lineari componendo una griglia che capace di replicare gli stimoli del luogo, di espanderne i concetti ed al tempo stesso di porsi come momento di riflessione e fonte d’ispirazione per gli studenti di grafica che frequentano l’istituto.

Per apprezzare al meglio l’opera, dedica a Ilenia, ad accompagnare il nostro testo una bella serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica.

Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Angelo Jaroszuk Bogasz

Graphic Surgery – New Mural for ALTrove Festival 2015

Ci spostiamo nuovamente a Catanzaro, tra gli ospiti per l’eccellente ALTrove Festival ritroviamo i Graphic Surgery (Artist Featured) che hanno da poco terminato di realizzare un nuovo intervento, ancora una volta strettamente legato allo spirito alla direzione stilistica della rassegna.

C’è una differenza rispetto alla altre rassegna d’arte murale, l’ALTrove fin dalla sua nascita ha voluto offrire una precisa direzione tematica, insistendo su un tema in particolare, un assonanza concettuale espressa anche dal nome stesso della kermesse e che, se possibile con maggior enfasi in questa edizione, spinge gli artisti ad un dialogo aperto con la città, e con i suoi stessi abitanti.

L’identità del festival risiede nella parole altrove, concetto cardine di tutta l’esperienza, valvola propulsiva che gli organizzatori hanno voluto innestare e propagare attraverso gli interventi di autori di primissimo livello – una line-up pazzesca quest’anno – e che inevitabilmente si diffonde negli occhi e nelle sensazioni della gente che questi luoghi li vive e li respira quotidianamente. L’altrove come concetto parte quindi dal luogo stesso, dai suoi abitanti, con la specifica esigenza di voler sovvertire un processo di decadimento, di apatia, di malessere comune, capace di lasciare la città e chi la abita in uno stato di grigiore mentale, riflesso stesso delle pareti spoglie e anonime che si ergono in questi luoghi.

La risposta è chiara, roboante, vibrante, e passa inevitabilmente per i colori, i concetti, le forme e le differenti espressioni che ciascuno degli artisti chiamati ha saputo rilasciare in questi spazi. Non si tratta di immagini chiare, dalla facile lettura, d’altronde la stesso stimolo del festival non è del tutto semplice, quanto piuttosto una linea di dialogo singola, personale ed introspettiva. Scuotono le produzioni murali, entrano sotto pelle, si attaccano alla carne, ai pensieri ed agli stimoli, proponendo una lettura personale, un momento di distacco dalla realtà capace di proiettare all’interno di una dimensione nuova, differente ed inaspettata. Eccolo l’altrove, si manifesta attraverso le sensazioni e gli stati d’animo delle persone che osservano il lavoro svolto, emergendo come alternativa visiva al piattume quotidiano, sovvertendo l’apatia ed innestando il seme del cambiamento. 
La scelta è di quelle vincenti, un istante per essere letteralmente proiettati all’interno di un dimensione nuova, non più anonima, che passa per i colori e per le sintesi visive offerte dagli interpreti stessi in un momento di dialogo, finalmente sensato, ragionato e capace di passare per la collettività.

I Graphic Surgery arrivano a Catanzaro nel pieno di una maturità stilistica che come sempre ha nella città, nelle sue architetture e nei suoi stessi intrinsechi paesaggi, il suo principale flusso d’ispirazione. Erris e Gysbert vanno qui a connettersi con lo spazio a disposizione, osservando, studiando e lasciandosi influenzare da tutte quelle particolarità che contraddistinguono la superficie dell’Istituto Tecnico di Catanzaro Sala.

Si chiama “Increment” l’intervento, è un vero e proprio incremento, una esaltazione di quella che è la griglia che compone la struttura architettonica dell’edificio. L’opera, accompagnata dal consueto assetto visivo equilibrato e sintetico, vede gli autori olandesi lasciarsi affascinare dall’edificio, riflettere sugli elementi che lo compongono, fino a generare differenti livelli percettivi. Ponendosi a metà tra arte ed architettura, rompendo di fatto i confini tra l’una e l’altra, i Graphic Surgery scelgono di affidarsi a differenti tonalità, lavorando sul concetto di pieno e vuoto, spazio positivo e negativo, tracciando tre differenti livelli. Ognuno di essi riproduce un intreccio di forme ed elementi lineari componendo una griglia che capace di replicare gli stimoli del luogo, di espanderne i concetti ed al tempo stesso di porsi come momento di riflessione e fonte d’ispirazione per gli studenti di grafica che frequentano l’istituto.

Per apprezzare al meglio l’opera, dedica a Ilenia, ad accompagnare il nostro testo una bella serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica.

Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Angelo Jaroszuk Bogasz