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GORGO

Graphic Surgery – Abandoned Minimal Experiments in Groningen

Dopo i grandi show e le pareti sparse in giro per l’Europa di questi mesi, torniamo con piacere a parlarvi dei Graphic Surgery, il duo Olandese in queste settimane è alla prese con un periodo di ricerca al fine di trovare nuovi stimoli e nuovi sviluppi del loro peculiare approccio visivo.

Vi abbiamo raccontato in questi mesi il proseguo del lavoro dei Graphic Surgery cogliendo gli aspetti del lavoro in strada, con lo splendido intervento realizzato in occasione del Bien Urbain Festival ad esempio (Covered), oppure approfondendone quelle che sono le dinamiche in studio e la spinta primordiale del loro operato attraverso l’esibizione all’interno della Nexus Gallery (Covered). Ora con piacere volgiamo in nostro sguardo agli stimoli ed alla ricerca che precede tutto questo, le esperienze in strada, l’imbastire il dialogo con gli aspetti visivi delle architetture umane, raccoglierne la perfezione e l’equilibrio per poi rielaborarne la forma attraverso il consueto lavoro di mixing visivo. Il campionamento vero e proprio quindi, quello che precede la costruzione delle opere, laddove si sviluppa e viene portata avanti la particolare visione astratta del grande duo in quella che come più volte abbiamo avuto modo di vedere è una decostruzione visiva di stimoli e visioni differenti al fine di costruire una nuova e spessa immagine che possa raccoglierne l’essenza.

In questo senso non stupisce quindi la volontà di immergersi all’interno di luoghi abbandonati laddove la contaminazione dell’uomo è presente ed al contempo è lasciata in balia della natura e del tempo. Sono questi i luoghi ideali per lo sviluppo del lavoro degli interpreti laddove è interessante notare come il duo vada a spostarsi in direzioni opposte. Uno è alla ricerca di ispirazione in Giappone mentre l’altra metà sceglie questi paesaggi abbandonati per trovare nuove fonti, il tutto per poi arricchire il lavoro finale attraverso contaminazioni appartenenti a mondi distanti ma soprattutto da quelle che sono le esperienze e gli stimoli vissuti personalmente, con lo scopo finale di far emerge un nuovo ed interessante impulso. Il duo lascia quindi invariati gli aspetti prettamente tematici del proprio lavoro, al contempo però sceglie di raccogliere gli stimoli in modo personale, come due identità che consapevolmente si lasciano attrarre da impulsi distanti e propri per poi riconciliarsi sotto un’unica e nuova veste.

La spinta propulsiva del luogo, ci troviamo all’interno di alcuni edifici abbandonati nella provincia di Groningen, nonché la guida dell’amico e writers old school locale ENE, porta l’artista ad interrogarsi su uno sviluppo basato su forme maggiormente minimali, spesse e certamente più semplici al fine di lasciare invariata quella che è la firma tipica dei Graphic Surgery ma al contempo minimalizzare il più possibile il suo spetto ed il suo sviluppo finale.

Null’altro da aggiungere, in calce al nostro testo potete piuttosto trovare una ricchissima serie di scatti con le quali abbiamo modo di vedere tutti i dettagli e le opere, frutto di quest’ultima esperienza, dateci un occhiata e restate sintonizzati, presto nuovi e succosi aggiornamenti.

Thanks to The Artists for The Pics

Graphic Surgery – Abandoned Minimal Experiments in Groningen

Dopo i grandi show e le pareti sparse in giro per l’Europa di questi mesi, torniamo con piacere a parlarvi dei Graphic Surgery, il duo Olandese in queste settimane è alla prese con un periodo di ricerca al fine di trovare nuovi stimoli e nuovi sviluppi del loro peculiare approccio visivo.

Vi abbiamo raccontato in questi mesi il proseguo del lavoro dei Graphic Surgery cogliendo gli aspetti del lavoro in strada, con lo splendido intervento realizzato in occasione del Bien Urbain Festival ad esempio (Covered), oppure approfondendone quelle che sono le dinamiche in studio e la spinta primordiale del loro operato attraverso l’esibizione all’interno della Nexus Gallery (Covered). Ora con piacere volgiamo in nostro sguardo agli stimoli ed alla ricerca che precede tutto questo, le esperienze in strada, l’imbastire il dialogo con gli aspetti visivi delle architetture umane, raccoglierne la perfezione e l’equilibrio per poi rielaborarne la forma attraverso il consueto lavoro di mixing visivo. Il campionamento vero e proprio quindi, quello che precede la costruzione delle opere, laddove si sviluppa e viene portata avanti la particolare visione astratta del grande duo in quella che come più volte abbiamo avuto modo di vedere è una decostruzione visiva di stimoli e visioni differenti al fine di costruire una nuova e spessa immagine che possa raccoglierne l’essenza.

In questo senso non stupisce quindi la volontà di immergersi all’interno di luoghi abbandonati laddove la contaminazione dell’uomo è presente ed al contempo è lasciata in balia della natura e del tempo. Sono questi i luoghi ideali per lo sviluppo del lavoro degli interpreti laddove è interessante notare come il duo vada a spostarsi in direzioni opposte. Uno è alla ricerca di ispirazione in Giappone mentre l’altra metà sceglie questi paesaggi abbandonati per trovare nuove fonti, il tutto per poi arricchire il lavoro finale attraverso contaminazioni appartenenti a mondi distanti ma soprattutto da quelle che sono le esperienze e gli stimoli vissuti personalmente, con lo scopo finale di far emerge un nuovo ed interessante impulso. Il duo lascia quindi invariati gli aspetti prettamente tematici del proprio lavoro, al contempo però sceglie di raccogliere gli stimoli in modo personale, come due identità che consapevolmente si lasciano attrarre da impulsi distanti e propri per poi riconciliarsi sotto un’unica e nuova veste.

La spinta propulsiva del luogo, ci troviamo all’interno di alcuni edifici abbandonati nella provincia di Groningen, nonché la guida dell’amico e writers old school locale ENE, porta l’artista ad interrogarsi su uno sviluppo basato su forme maggiormente minimali, spesse e certamente più semplici al fine di lasciare invariata quella che è la firma tipica dei Graphic Surgery ma al contempo minimalizzare il più possibile il suo spetto ed il suo sviluppo finale.

Null’altro da aggiungere, in calce al nostro testo potete piuttosto trovare una ricchissima serie di scatti con le quali abbiamo modo di vedere tutti i dettagli e le opere, frutto di quest’ultima esperienza, dateci un occhiata e restate sintonizzati, presto nuovi e succosi aggiornamenti.

Thanks to The Artists for The Pics