Gola Hundun – New Mural in Barcelona
A distanza di qualche settimana torniamo con piacere ad approfondire il lavoro di Gola Hundun, l’artista Italiano si è da poco spostato a Barcellona dove ha avuto l’opportunità di dipingere questo nuovo lavoro caratterizzato dal consueto immaginario.
Sulla scia di “Free to Cow“, realizzato qualche lo scorso mese in Emilia Romagna, Gola Hundun prosegue la personale ricerca naturale indirizzando ancora una volta tutta la sua attenzione su una proposta che richiama nella forma e nell’aspetto un sorta di seme. Una forma prettamente organica quindi, sviluppata per mezzo della consueta tavolozza di colori decisamente accesi e che riesce a portare avanti tutto il valore di una produzione legata indissolubilmente al mondo naturale. In questo l’artista fa suoi quelli che sono i colori e gli aspetti cromatici tipicamente appartenenti alla natura, ne rielabora l’aspetto fino a dar vita ai soggetti desiderati.
Se l’approccio prettamente stilistico delle produzioni dell’autore risulta legata ad una rielaborazione degli elementi della natura attraverso un impostazione visiva in grado di impattare con l’osservatore, tra rami, rampicanti e piante che costituiscono il cuore e danno vita alle forme desiderata, negli ultimi interventi stiamo assistendo ad una maturità visiva che rivolge il proprio sguardo per dinamiche se è possibile maggiormente riflessive. In questo senso l’interprete raccoglie gli stimoli onirici e mistici della personale riflessione sull’uomo e sul suo delicato rapporto con la natura e la terra, un percorso fatto di simboli e soluzioni metafisiche che non ha mancato di impressionarci positivamente.
Gola Hundun prosegue quindi nel tracciare una personale visione della biosfera, e del rapporto che l’uomo moderno ha con la stessa, puntando il dito contro le politiche di distruzione che lo stesso sta portando avanti e sottolineando piuttosto tutto il misticismo e l’importanza di un rapporto di coesistenza pacifica tra noi e ciò che ci circonda. Alla stesso tempo è però importante sottolineare come l’autore spinga e rinneghi un idea antropocentrica che così tanto caratterizza il nostro essere e vivere.
Gli interventi si pongono quindi come ideale ponte tra due universi spessi lontani ed allo stesso tempo mette l’accento sulle reali divergenze ed antitesi tra il mondo selvaggio e puro della natura e degli animali con quello fatto di cemento e strade costruito dall’uomo stesso.
Null’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto alle immagini in calce al nostro testo con gli scatti che ripercorrono alcune fasi durante il making of dell’intervento fino al risultato finale, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per tutti i prossimi aggiornamenti sul lavoro dell’interprete.
Thanks to The Artist for The Pics