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GORGO

Garu Garu – Exploring Abandoned Places

In un fondamentale momento storico per l’arte urbana, che continua a raccogliere consensi ed a svilupparsi attraverso progetti a carattere urbano come i famosi festival che stanno spuntando davvero in ogni dove, ci siamo accorti di un rovescio della medaglia, o meglio vogliamo porre l’accento su una componente che dà sempre fa parte del background di praticamente ogni artista, il lavoro all’interno degli spazi abbandonati. Nelle nostre intenzioni c’è la ferma convinzione che sia proprio in questi luoghi il restante sapore della street art, lontano dal grande pubblico, dal circolo mainstream, i lavori risultano effimeri ed al contempo in profonda simbiosi con questi particolari spot, lasciti dell’uomo, abbandoni infelici di quelle che una volta erano fabbriche, ospedali, parcheggi, vecchie stazioni ferroviarie, archeologie industriali e rovine storiche, strutture che in sé celano storie e sentimenti che così tornano con vigore a vivere ed ad esprimersi, offrendo l’opportunità di un lavoro ponderato od istintivo, di commettere errori, di una ricerca che possa elevare il lavoro di ogni artista. Mossi dalla curiosità volevamo addentrarci in questi luoghi al limiti di una società usa e getta per coglierne la bellezza, per vederli come gli interpreti stessi li vedono e per questo abbiamo scelto la lente di Garu Garu.

L’abilità dell’artista è, senza modificare attraverso la manipolazione digitale l’essenza degli ambienti, quella di offrirci l’opportunità di un sogno acido che possa calarci con vigore all’interno di questi particolari spot, un occhio nuovo e differente che ci ha scosso per la capacità di ridestarne la bellezza attraverso una particolare e sopratutto personale visione d’insieme.

Garu Garu lascia aperto l’otturatore della sua macchina fotografica, si avvale della luce per varcare la linea sottile che divide il reale ed il surreale, si tratta di un vero e proprio dialogo, in cui la location diviene la tela, i pennelli, le luci stesse, agiscono durante di una lunga esposizione all’interno di ambienti privi di illuminazione, per una interpretazione dalla forte cadenza emotiva.

Le sperimentazioni di Garu Garu ci offrono uno sguardo nuovo, una scossa visiva che ci catapulta all’interno di questi micro universi, le immagini ci accompagnano attraverso un estasi dei sensi, la nostra sensibilità viene colta da percezioni differenti e mai provate, in un misto tra paura, stupore ed ebrezza.

Fatevi prendere per mano dalle immagini, esploratene gli aspetti vivi, camminate tra i ciottoli schivando vetri e carcasse di muri, guardatevi intorno per vedere con i vostri occhi la bellezza intrinseca di questi mondi paralleli che siamo soliti eliminare dalla nostra vista, le immagini parlano chiaro.

Pics by The Artist

Garu Garu – Exploring Abandoned Places

In un fondamentale momento storico per l’arte urbana, che continua a raccogliere consensi ed a svilupparsi attraverso progetti a carattere urbano come i famosi festival che stanno spuntando davvero in ogni dove, ci siamo accorti di un rovescio della medaglia, o meglio vogliamo porre l’accento su una componente che dà sempre fa parte del background di praticamente ogni artista, il lavoro all’interno degli spazi abbandonati. Nelle nostre intenzioni c’è la ferma convinzione che sia proprio in questi luoghi il restante sapore della street art, lontano dal grande pubblico, dal circolo mainstream, i lavori risultano effimeri ed al contempo in profonda simbiosi con questi particolari spot, lasciti dell’uomo, abbandoni infelici di quelle che una volta erano fabbriche, ospedali, parcheggi, vecchie stazioni ferroviarie, archeologie industriali e rovine storiche, strutture che in sé celano storie e sentimenti che così tornano con vigore a vivere ed ad esprimersi, offrendo l’opportunità di un lavoro ponderato od istintivo, di commettere errori, di una ricerca che possa elevare il lavoro di ogni artista. Mossi dalla curiosità volevamo addentrarci in questi luoghi al limiti di una società usa e getta per coglierne la bellezza, per vederli come gli interpreti stessi li vedono e per questo abbiamo scelto la lente di Garu Garu.

L’abilità dell’artista è, senza modificare attraverso la manipolazione digitale l’essenza degli ambienti, quella di offrirci l’opportunità di un sogno acido che possa calarci con vigore all’interno di questi particolari spot, un occhio nuovo e differente che ci ha scosso per la capacità di ridestarne la bellezza attraverso una particolare e sopratutto personale visione d’insieme.

Garu Garu lascia aperto l’otturatore della sua macchina fotografica, si avvale della luce per varcare la linea sottile che divide il reale ed il surreale, si tratta di un vero e proprio dialogo, in cui la location diviene la tela, i pennelli, le luci stesse, agiscono durante di una lunga esposizione all’interno di ambienti privi di illuminazione, per una interpretazione dalla forte cadenza emotiva.

Le sperimentazioni di Garu Garu ci offrono uno sguardo nuovo, una scossa visiva che ci catapulta all’interno di questi micro universi, le immagini ci accompagnano attraverso un estasi dei sensi, la nostra sensibilità viene colta da percezioni differenti e mai provate, in un misto tra paura, stupore ed ebrezza.

Fatevi prendere per mano dalle immagini, esploratene gli aspetti vivi, camminate tra i ciottoli schivando vetri e carcasse di muri, guardatevi intorno per vedere con i vostri occhi la bellezza intrinseca di questi mondi paralleli che siamo soliti eliminare dalla nostra vista, le immagini parlano chiaro.

Pics by The Artist