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Fra Biancoshock – “A Signal” in Vilnius, Lithuania

Torniamo a parlarvi di Fra Biancoshock, il talento italiano ci presenta questo suo ultimo progetto, realizzato a Vilnius in Lituania, una nuova riflessione sull’attualità scandita dal consueto e particolare approccio stilistico che caratterizza le produzioni dell’artista.

Il confronto con le produzioni dell’artista passa da sempre per un particolare spirito di interazione con la strada. L’ambiente urbano diviene stimolo, ma sopratutto protagonista per una rielaborazione in grado di imbastire un nuovo e differente impulso riflessivo. Raccogliendo dall’attualità, dagli impulsi del luogo, oppure partendo da una precisa e particolare riflessione, l’interprete dialoga anzitutto con la città ponendo in essere un confronto con chi osserva o con lo spettatore casuale, denso di spunti, in un momento di riflessione unico nel suo genere.

La scintilla per questo nuovo intervento passa per un azione condotta dalla Lituania che, lo scorso 13 Aprile, ha oscurato l’emittente russa Rrt Planeta, con l’accusa di disinformazione e incitazione all’odio contro l’Ucraina.

A partire dal 13 aprile 2015 la Lituania ha oscurato l’emittente russa Rtr Planeta, con l’accusa di disinformazione e incitazione all’odio contro l’Ucraina. A ben vedere si tratta di una decisione senza precedenti all’interno dei media Europei. Si tratta infatti di un provvedimento che oscura completamente la tv russa per sei mesi. Il canale Russo, sebbene sia registrato in Svezia, è interamente infarcito di programmi realizzati in Russia ed in lingua Russa, un canale che parla a circa il 6% della popolazione del paese, e che quindi ha un peso specifico notevole.

A far scattare il provvedimento sono state le parole di Vladimir Zhirinovsky, vicepresidente della Duma: “I nostri comandanti dovrebbero fare a brandelli le uniformi straniere con le sciabole” – continua Zhirinovsky – “L’unico modo per convincerli al tavolo dei negoziati è puntare una pistola alle loro teste, farli sedere e firmare gli accordi”. E ancora, “Dobbiamo minacciare Bruxelles, Varsavia e Vilnius e farli cominciare a scavare trincee”. Da qui l’idea.

Il progetto prevede una reinterpretazione del canonico simbolo internazionale dell’assenza di segnale ed i una interruzione della programmazione. Fra Biancoshock parte da questo per rielaborarne l’aspetto attraverso l’iconico simbolo della pace, con il messaggio che da ‘nessun segnale’ diviene ‘un segnale’. La pace quindi viene simboleggiata da un provvedimento che, invece di passare come censura, quindi negativo, diviene ora una censura atta a preservare la pace e la libertà. Il gesto attuato dalla Lituania e ripreso qui dall’autore Italiano, è una interruzione nei confronti della disinformazione, dell’incitazione all’odio, facendo da una parte prendere coscienza ai cittadini che, piuttosto che rimanere passivi ed in pasto all’informazione politica, vengono stimolati a ricercare la verità ed ad informarsi attraverso nuovi e differenti canali.

Fra Biancoshock inserisce questa visione attraverso delle stampe applicate su muro, sottolineando l’esigenza di dare segnali forti, di utilizzare queste azioni di coraggio come stimolo per evitare scontri, odi spazzando la possibilità di nuove guerre e periodi di crisi, difficoltà e morte. Approfondendo non si tratta di un intervento prettamente politico, non è una presa di posizione, quanto piuttosto un gesto, un azione che mette ancora una volta in luce le contraddizioni della società e della nostra contemporaneità, sottolineando come, per una volta, libertà e censura vadano a braccetto.

In attesa di nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro dell’interprete, vi lasciamo ad alcuni scatti con i dettagli di quest’ultimo lavoro, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo.

Thanks to The Artist for The Pics

Fra Biancoshock – “A Signal” in Vilnius, Lithuania

Torniamo a parlarvi di Fra Biancoshock, il talento italiano ci presenta questo suo ultimo progetto, realizzato a Vilnius in Lituania, una nuova riflessione sull’attualità scandita dal consueto e particolare approccio stilistico che caratterizza le produzioni dell’artista.

Il confronto con le produzioni dell’artista passa da sempre per un particolare spirito di interazione con la strada. L’ambiente urbano diviene stimolo, ma sopratutto protagonista per una rielaborazione in grado di imbastire un nuovo e differente impulso riflessivo. Raccogliendo dall’attualità, dagli impulsi del luogo, oppure partendo da una precisa e particolare riflessione, l’interprete dialoga anzitutto con la città ponendo in essere un confronto con chi osserva o con lo spettatore casuale, denso di spunti, in un momento di riflessione unico nel suo genere.

La scintilla per questo nuovo intervento passa per un azione condotta dalla Lituania che, lo scorso 13 Aprile, ha oscurato l’emittente russa Rrt Planeta, con l’accusa di disinformazione e incitazione all’odio contro l’Ucraina.

A partire dal 13 aprile 2015 la Lituania ha oscurato l’emittente russa Rtr Planeta, con l’accusa di disinformazione e incitazione all’odio contro l’Ucraina. A ben vedere si tratta di una decisione senza precedenti all’interno dei media Europei. Si tratta infatti di un provvedimento che oscura completamente la tv russa per sei mesi. Il canale Russo, sebbene sia registrato in Svezia, è interamente infarcito di programmi realizzati in Russia ed in lingua Russa, un canale che parla a circa il 6% della popolazione del paese, e che quindi ha un peso specifico notevole.

A far scattare il provvedimento sono state le parole di Vladimir Zhirinovsky, vicepresidente della Duma: “I nostri comandanti dovrebbero fare a brandelli le uniformi straniere con le sciabole” – continua Zhirinovsky – “L’unico modo per convincerli al tavolo dei negoziati è puntare una pistola alle loro teste, farli sedere e firmare gli accordi”. E ancora, “Dobbiamo minacciare Bruxelles, Varsavia e Vilnius e farli cominciare a scavare trincee”. Da qui l’idea.

Il progetto prevede una reinterpretazione del canonico simbolo internazionale dell’assenza di segnale ed i una interruzione della programmazione. Fra Biancoshock parte da questo per rielaborarne l’aspetto attraverso l’iconico simbolo della pace, con il messaggio che da ‘nessun segnale’ diviene ‘un segnale’. La pace quindi viene simboleggiata da un provvedimento che, invece di passare come censura, quindi negativo, diviene ora una censura atta a preservare la pace e la libertà. Il gesto attuato dalla Lituania e ripreso qui dall’autore Italiano, è una interruzione nei confronti della disinformazione, dell’incitazione all’odio, facendo da una parte prendere coscienza ai cittadini che, piuttosto che rimanere passivi ed in pasto all’informazione politica, vengono stimolati a ricercare la verità ed ad informarsi attraverso nuovi e differenti canali.

Fra Biancoshock inserisce questa visione attraverso delle stampe applicate su muro, sottolineando l’esigenza di dare segnali forti, di utilizzare queste azioni di coraggio come stimolo per evitare scontri, odi spazzando la possibilità di nuove guerre e periodi di crisi, difficoltà e morte. Approfondendo non si tratta di un intervento prettamente politico, non è una presa di posizione, quanto piuttosto un gesto, un azione che mette ancora una volta in luce le contraddizioni della società e della nostra contemporaneità, sottolineando come, per una volta, libertà e censura vadano a braccetto.

In attesa di nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro dell’interprete, vi lasciamo ad alcuni scatti con i dettagli di quest’ultimo lavoro, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo.

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