Forte Prenestino in Rome – A Look Inside
La realtà dei Centro Sociali rappresenta per molti aspetti una delle peculiarità del nostro tessuto artistico, all’interno degli stessi attraverso progetti mirati e figli di una autogestione curata e lungimirante si sviluppano tutta una serie di attività artistiche e non, atte ad offrire ai cittadini una alternativa, un punto di ritrovo, condivisione e scambio, terreno quindi fertile per l’arte in generale.
Con l’aiuto di Dante Cavicchioli che ci ha fornito una quantità esuberante di materiale fotografico siamo andati alla scoperta di uno dei Centri Sociali di lunga data quello del Forte Prenestino a Roma.
Con alle spalle più 20 anni di intensa attività il Forte Predestino ha nella sua stessa architettura la sua particolarità maggiore, l’ingresso è scandito da un grande ponte levatoio che rimane fisso durante tutto l’anno, formato da due grandi edifici, intimamente agli stessi si aprono tutta una serie di camere e numerosi tunnel sotterranei all’interno dei quali vengono organizzate mostre e tutte le attività del centro. Tra i due grandi edifici si aprono due grandi piazzali i quali vengono sfruttati durante l’estate per dare vita a concerti ed eventi.
Vogliamo un pochino sfatare il tabù di questi luoghi, legati ad una concezione che li vede simbolo massimo della criminalità e casa per gente poco raccomandabile, vi portiamo piuttosto al suo interno, attraversandone idealmente gli spazi, sono le immagini stesse a sostenere le nostra parole, ci si rende conto della miniera di storie e di segni lasciati qui nel tempo da diversi artisti, ognuno con la propria visione ed il proprio estro, chi più chi meno ha creato questo camaleontico grande intervento, tra figure spaziali e lettering intricati, tra colori persi nella calce e nei meandri dei muri, a tinte più giovani ed accese figlie della nuova età delle bombolette. Un mondo a sé stante creato proprio per dare questa particolare impressione visiva, un addentrarsi all’interno degli spazi, dei cunicoli e dei corridoio, in un piccolo viaggio profondo e personale che ci sentivamo di condividere con voi.
Thanks to Dante Cavicchioli for The Pics