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Transformable Systems: Felipe Pantone da Joshua Liner Gallery

Joshua Liner Gallery ospita in questi giorni Transformable Systems una nuova mostra personale di Felipe Pantone.

L’intento di Felipe Pantone è quello di evocare una sorta di esperienza digitale attraverso oggetti inanimati e integrando la tecnologia all’interno della sua arte. Come “figlio dell’era di Internet” il suo lavoro ruota attorno all’idea di trasformazione, dinamismo e impermanenza. Ciascuna delle opere presenti in mostra utilizza processi meccanici come mezzo per indagare la natura transitoria e pervasiva della cultura digitale rendendola allo stesso tempo accessibile e coinvolgente.

Nella sua pratica Pantone mira a creare arte che rifletta il modo in cui consumiamo le informazioni.Tradizionalmente infatti le tecnologie visive funzionano come sistemi chiusi trasmettendo segnali visivi e uditivi a senso unico. L’artista produce invece sistemi aperti e caratterizzati da una interazione con lo spettatore, ciascuno può infatti interagire fisicamente con le opere cambiandone ad esempio le dinamiche cromatiche. In questo senso Pantone aggiunge un aspetto personale alla tecnologia, un luogo spesso descritto come alienante e freddo.

Le composizioni astratte di Pantone presentano spesso pixel ingranditi, codici QR e griglie con i quali l’artista riflette sull’era digitale e sui modi in cui ci confrontiamo le informazioni visive.

Nella serie Chromadynamica Pantone simula un movimento dinamico manipolando il colore sul piano x-y. Uno strato di acrilico installato davanti al dipinto offusca i pixel luminosi e colorati trasformando l’opera originale in qualcosa di nuovo. I lavori della serie Subtractive Variability hanno registri di colore simili, tuttavia questo gruppo è realizzato attraverso un intervento meccanico. Utilizzando una stampante industriale Pantone applica inchiostri UV ciano, magenta e giallo direttamente su un pannello di alluminio. Spostando il pannello durante il processo di stampa, l’artista ottiene un controllo sull’interazione casuale tra i colori. La serie Optichromie combina invece modalità di produzione sia meccaniche che non meccaniche per esplorare la meccanica visiva di televisori, smartphone e computer. I gradienti e gli accenti psichedelici che caratterizzano questi tre distinti ma correlati corpi di lavoro tentano di catturare il dinamismo e la velocità distintivi dei media digitali del 21^ secolo.

Joshua Liner Gallery
540 West 28th Street
New York, NY 10001

Photo credit: The Gallery

Transformable Systems: Felipe Pantone da Joshua Liner Gallery

Joshua Liner Gallery ospita in questi giorni Transformable Systems una nuova mostra personale di Felipe Pantone.

L’intento di Felipe Pantone è quello di evocare una sorta di esperienza digitale attraverso oggetti inanimati e integrando la tecnologia all’interno della sua arte. Come “figlio dell’era di Internet” il suo lavoro ruota attorno all’idea di trasformazione, dinamismo e impermanenza. Ciascuna delle opere presenti in mostra utilizza processi meccanici come mezzo per indagare la natura transitoria e pervasiva della cultura digitale rendendola allo stesso tempo accessibile e coinvolgente.

Nella sua pratica Pantone mira a creare arte che rifletta il modo in cui consumiamo le informazioni.Tradizionalmente infatti le tecnologie visive funzionano come sistemi chiusi trasmettendo segnali visivi e uditivi a senso unico. L’artista produce invece sistemi aperti e caratterizzati da una interazione con lo spettatore, ciascuno può infatti interagire fisicamente con le opere cambiandone ad esempio le dinamiche cromatiche. In questo senso Pantone aggiunge un aspetto personale alla tecnologia, un luogo spesso descritto come alienante e freddo.

Le composizioni astratte di Pantone presentano spesso pixel ingranditi, codici QR e griglie con i quali l’artista riflette sull’era digitale e sui modi in cui ci confrontiamo le informazioni visive.

Nella serie Chromadynamica Pantone simula un movimento dinamico manipolando il colore sul piano x-y. Uno strato di acrilico installato davanti al dipinto offusca i pixel luminosi e colorati trasformando l’opera originale in qualcosa di nuovo. I lavori della serie Subtractive Variability hanno registri di colore simili, tuttavia questo gruppo è realizzato attraverso un intervento meccanico. Utilizzando una stampante industriale Pantone applica inchiostri UV ciano, magenta e giallo direttamente su un pannello di alluminio. Spostando il pannello durante il processo di stampa, l’artista ottiene un controllo sull’interazione casuale tra i colori. La serie Optichromie combina invece modalità di produzione sia meccaniche che non meccaniche per esplorare la meccanica visiva di televisori, smartphone e computer. I gradienti e gli accenti psichedelici che caratterizzano questi tre distinti ma correlati corpi di lavoro tentano di catturare il dinamismo e la velocità distintivi dei media digitali del 21^ secolo.

Joshua Liner Gallery
540 West 28th Street
New York, NY 10001

Photo credit: The Gallery