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GORGO

Etnik – New Mural in Torpignattara, Rome

Nuovo progetto firmato dalla Galleria Varsi di Roma, ci troviamo nella zona di Torpignattara dove nei giorni scorsi il grande Etnik ha terminato di realizzare una nuova e gigantesca pittura su questa lunga parete, parte del progetto Street Heart promosso dalla galleria.

Terzo appunto, che segue l’incredibile pittura firmata dagli Etam Cru (Covered) e che chiude il cerchio a distanza di qualche giorno dalla chiusura di “Gravità“, splendido show inaugurato proprio dal peso massimo Italiano lo scorso mese all’interno dello spazio Capitolino. Per noi è l’opportunità di approfondire nuovamente l’operato di uno degli artisti più importanti della nostra scena, alle prese qui con una superfice davvero enorme.

L’approccio con le produzioni firmate da Etnik è l’opportunità per una nuova analisi della condizione dell’essere umano, del suo rapporto con la città, in cui noi stessi diveniamo i protagonisti, immersi all’interno di una centrifuga di elementi, visioni e percezioni eterogenee. La riflessione dell’interprete parte anzitutto dalla personale fascinazione per quelli che sono gli elementi e le architetture urbane, lo spazio cittadino quindi, viene commutato in funzione del radicatissimo background nel mondo dei graffiti, come si come negli studi accademici successivi.

La città come protagonista, il mastodonte di cemento e calce, la prigione d’oro in cui lo stesso uomo a chiuso e limitato la propria esistenza, separato dalla natura, e da tutto ciò con cui in principio, ha convissuto. La città rielaborata, attraverso una stimolo astratto in grado di concentrarne le forme, di decostruirne l’aspetto prima di ricomporne la forma attraverso veri e propri blocchi, in perenne movimento intorno ad una unica e grande struttura. Lavorando quindi attraverso grandiosi effetti tridimensionali, ed istillando in ciascuna delle sue figure un senso di movimento perenne. Queste forme, frutto di una alchimia tra elementi, architetture e strutture urbane, ma anche naturali, spesso raccolte dagli stimoli del luogo di lavoro, emergono dallo spazio attraverso una costante forma repulsiva ed attrattiva. Si sgretolano e si ricompongono costantemente, vengono bagnate da tonalità acide, sottolineando tutto la forza e l’impatto delle produzioni dell’artista.

Ad accompagnare il nostro testo una bella serie di scatti con tutte le fasi di realizzazione dell’intervento, un bel video recap, e le immagini finali del lavoro, tutto a cura come sempre degli amici di The Blind Eye Factory, mettetevi comodi e dateci un occhiata. Enjoy it.

Thanks to The BlindEyeFactory for Video and Pics

Etnik – New Mural in Torpignattara, Rome

Nuovo progetto firmato dalla Galleria Varsi di Roma, ci troviamo nella zona di Torpignattara dove nei giorni scorsi il grande Etnik ha terminato di realizzare una nuova e gigantesca pittura su questa lunga parete, parte del progetto Street Heart promosso dalla galleria.

Terzo appunto, che segue l’incredibile pittura firmata dagli Etam Cru (Covered) e che chiude il cerchio a distanza di qualche giorno dalla chiusura di “Gravità“, splendido show inaugurato proprio dal peso massimo Italiano lo scorso mese all’interno dello spazio Capitolino. Per noi è l’opportunità di approfondire nuovamente l’operato di uno degli artisti più importanti della nostra scena, alle prese qui con una superfice davvero enorme.

L’approccio con le produzioni firmate da Etnik è l’opportunità per una nuova analisi della condizione dell’essere umano, del suo rapporto con la città, in cui noi stessi diveniamo i protagonisti, immersi all’interno di una centrifuga di elementi, visioni e percezioni eterogenee. La riflessione dell’interprete parte anzitutto dalla personale fascinazione per quelli che sono gli elementi e le architetture urbane, lo spazio cittadino quindi, viene commutato in funzione del radicatissimo background nel mondo dei graffiti, come si come negli studi accademici successivi.

La città come protagonista, il mastodonte di cemento e calce, la prigione d’oro in cui lo stesso uomo a chiuso e limitato la propria esistenza, separato dalla natura, e da tutto ciò con cui in principio, ha convissuto. La città rielaborata, attraverso una stimolo astratto in grado di concentrarne le forme, di decostruirne l’aspetto prima di ricomporne la forma attraverso veri e propri blocchi, in perenne movimento intorno ad una unica e grande struttura. Lavorando quindi attraverso grandiosi effetti tridimensionali, ed istillando in ciascuna delle sue figure un senso di movimento perenne. Queste forme, frutto di una alchimia tra elementi, architetture e strutture urbane, ma anche naturali, spesso raccolte dagli stimoli del luogo di lavoro, emergono dallo spazio attraverso una costante forma repulsiva ed attrattiva. Si sgretolano e si ricompongono costantemente, vengono bagnate da tonalità acide, sottolineando tutto la forza e l’impatto delle produzioni dell’artista.

Ad accompagnare il nostro testo una bella serie di scatti con tutte le fasi di realizzazione dell’intervento, un bel video recap, e le immagini finali del lavoro, tutto a cura come sempre degli amici di The Blind Eye Factory, mettetevi comodi e dateci un occhiata. Enjoy it.

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