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GORGO

Etnik – New Mural Chicago

A quanto pare il nostro Etnik, nei giorni scorsi si è nuovamente spostato a Chicago, qui il grande artista italiano ha avuto modo di realizzare una nuova ed intensa pittura ideale risultato delle personale ricerca e fascinazione tematica.

Come detto si tratta di un ritorno, l’interprete già a Novembre scorso aveva avuto modo di realizzare un intervento direttamente sulla grande superfice di un cartellone pubblicitario (Covered), eccolo ora lavorare su parete portando in dote tutto il personale approccio pittorico per un dialogo qui, particolarmente intenso con la superfice.

Per non è l’opportunità di tornare ad approfondire il lavoro di uno degli artisti più importanti della nostra scena, un nuovo approfondimento che inevitabilmente passa per quelle che sono le particolarità stilistiche e tematiche che accompagnano le produzioni dell’autore.

La pittura di Etnik si concentra su una personale riflessione sulla città ed i suoi spazi, arrivando di conseguenza alla condizione dell’uomo moderno all’interno della stessa. Non è uno spunto semplice, la figura dell’essere umano non è presente, ma di fatto vive nella contrapposizione di elementi differenti, nella miscela di forme e geometriche che gravitano all’interno degli agglomerati architettonici dipinti dall’interprete. Appare chiaro come nell’idea dell’artista, ci sia la consapevolezza di una situazione di prigionia, in cui l’essere umano si è auto rinchiuso all’interno degli spazi cittadini.

Miscelando quindi il radicato passato da writer con gli studi personali, ecco emergere un percorso visivo scandito da una ricerca astratta e geometrica. La pittura dell’interprete, prende forma attraverso grandi ed intese figure, forme concentrate in cui elementi appartenenti alla città vanno ad incastrarsi e miscelarsi tra loro. Stimolate da un costante moto dinamico, queste forme ci parlano attraverso i dettagli, con il loro respingere e accogliere elementi differenti, attraverso la capacità di generare una sorta di campo gravitazionale e di proiettare all’interno dello stesso, spunti e stimoli differenti.

Quest’ultima fatica di Etnik vede l’autore tornare a lavorare simulando la tecnica del trompe l’oeil. Esattamente come per l’opera realizzata da Tirano (Covered), anche qui l’artista va a trasformare completamente lo spazio a disposizione. La lunga parete a disposizione va così ad accogliere il peculiare immaginario dell’interprete, con le iconiche figure e gli elementi geometrici, che vanno letteralmente ad emergere dallo spazio. L’impressione è quella di trovarsi di fronte ad un muro letteralmente scrostato, privo di calce, dove, proprio in prossimità delle insenatura, vanno a trovare il giusto posto le configurazioni astratte dell’autore. Ad alimentare il tutto infine, una forte e spiccata sensibilità tridimensionale che produce la sensazione che parte degli elementi che gravitano intorno e vengono respinti dal cuore centrale dell’opera, riescano quasi ad uscire dalla superfice piatta dello spazio.

In attesa di nuovi aggiornamenti sul lavoro dell’interprete, vi lasciamo ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di questa sua ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics

Etnik – New Mural Chicago

A quanto pare il nostro Etnik, nei giorni scorsi si è nuovamente spostato a Chicago, qui il grande artista italiano ha avuto modo di realizzare una nuova ed intensa pittura ideale risultato delle personale ricerca e fascinazione tematica.

Come detto si tratta di un ritorno, l’interprete già a Novembre scorso aveva avuto modo di realizzare un intervento direttamente sulla grande superfice di un cartellone pubblicitario (Covered), eccolo ora lavorare su parete portando in dote tutto il personale approccio pittorico per un dialogo qui, particolarmente intenso con la superfice.

Per non è l’opportunità di tornare ad approfondire il lavoro di uno degli artisti più importanti della nostra scena, un nuovo approfondimento che inevitabilmente passa per quelle che sono le particolarità stilistiche e tematiche che accompagnano le produzioni dell’autore.

La pittura di Etnik si concentra su una personale riflessione sulla città ed i suoi spazi, arrivando di conseguenza alla condizione dell’uomo moderno all’interno della stessa. Non è uno spunto semplice, la figura dell’essere umano non è presente, ma di fatto vive nella contrapposizione di elementi differenti, nella miscela di forme e geometriche che gravitano all’interno degli agglomerati architettonici dipinti dall’interprete. Appare chiaro come nell’idea dell’artista, ci sia la consapevolezza di una situazione di prigionia, in cui l’essere umano si è auto rinchiuso all’interno degli spazi cittadini.

Miscelando quindi il radicato passato da writer con gli studi personali, ecco emergere un percorso visivo scandito da una ricerca astratta e geometrica. La pittura dell’interprete, prende forma attraverso grandi ed intese figure, forme concentrate in cui elementi appartenenti alla città vanno ad incastrarsi e miscelarsi tra loro. Stimolate da un costante moto dinamico, queste forme ci parlano attraverso i dettagli, con il loro respingere e accogliere elementi differenti, attraverso la capacità di generare una sorta di campo gravitazionale e di proiettare all’interno dello stesso, spunti e stimoli differenti.

Quest’ultima fatica di Etnik vede l’autore tornare a lavorare simulando la tecnica del trompe l’oeil. Esattamente come per l’opera realizzata da Tirano (Covered), anche qui l’artista va a trasformare completamente lo spazio a disposizione. La lunga parete a disposizione va così ad accogliere il peculiare immaginario dell’interprete, con le iconiche figure e gli elementi geometrici, che vanno letteralmente ad emergere dallo spazio. L’impressione è quella di trovarsi di fronte ad un muro letteralmente scrostato, privo di calce, dove, proprio in prossimità delle insenatura, vanno a trovare il giusto posto le configurazioni astratte dell’autore. Ad alimentare il tutto infine, una forte e spiccata sensibilità tridimensionale che produce la sensazione che parte degli elementi che gravitano intorno e vengono respinti dal cuore centrale dell’opera, riescano quasi ad uscire dalla superfice piatta dello spazio.

In attesa di nuovi aggiornamenti sul lavoro dell’interprete, vi lasciamo ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di questa sua ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics