fbpx
GORGO

Etnik “Gravità” at Galleria Varsi (Recap)

Ci spostiamo a Roma, qui all’interno degli spazi della Galleria Varsi, il grande Etnik ha aperto lo scorso 31 Gennaio, “Gravità” suo ultimo solo show con il quale l’interprete prosegue nel portare avanti il personale immaginario visivo e tematico.

È l’occasione per tornare ad approfondire il particolare legame che intercorre tra le produzioni di Etnik e la città. Lo spazio urbano per il grande autore Italiano rappresenta interlocutore e protagonista indiscusso delle sue produzioni. Il lavoro dell’artista porta avanti una personale fascinazione sui paesaggi urbani ed in particolare sul rapporto che l’essere umano ha con gli stessi. L’uomo non è protagonista, quanto piuttosto prigioniero di cattedrali di cemento e mattoni, costruite da lui stesso, la città diviene prigione. L’interprete attraverso il proprio operato stimola una personale presa di posizione, ci spinge ad valutare il nostro legame con lo spazio urbano, mira ad approfondire le dinamiche che legano l’uomo moderno alla città e di come lo stesso, si sia inesorabilmente isolato e chiuso all’interno di essa.

Attraverso i personali studi ed una forte e radicata esperienza in strada iniziata con il writing, l’interprete sviluppa un immaginario in cui masse, figure ed elementi urbani vanno a concentrarsi tra di loro generando forme ed elementi tridimensionali. Queste particolari geometrie ed alchimie materiche subiscono, all’interno dell’immaginario dell’autore, una sorta di accelerata. Bagnate di stimoli astratti, le forme alimentano la sensazione di un moto perpetuo, un vero e proprio magnetismo che attrare e respinge ciò che lo circonda. In questo senso al centro troviamo un totem, sospeso e costituito da elementi e forme appartenenti alla città, architetture cittadine schiacciate e concentrate che suggeriscono temi differenti, come la lotta tra cemento e natura ad esempio. Sono proprio queste grandi forme a catalizzare l’attenzione, a sviscerare e concentrare il senso di magnetismo delle opere dell’interprete, aggregando e disintegrando forme ed elementi differenti in un moto gravitazionale perpetuo.

Questa nuova esibizione, che inaugura il percorso espositivo della bella galleria Romana per il nuovo anno, porta in dote un nuova esperienza percettiva. Etnik si affaccia all’interno degli spazi catalizzando una immersione totale all’interno del proprio personale immaginario. Dalle pareti stesse, passando per le tele, le installazioni ed i differenti lavori che compongono l’allestimento, l’autore ci fa addentrare all’interno delle sue costruzioni, regalandoci un approccio percettivo unico e certamente riuscito. Stimolo, come da titolo dell’esibizione, è la gravità intesa come forza magnetica in grado di aggregare e disgregare, attrarre e respingere, forme ed elementi differenti raccolti all’interno di nuclei volumetrici, rappresentati dal corpo di lavoro in esposizione. Lo spettatore viene quindi stimolato a vagare all’interno dello spazio completamente investito da forse repulsive ed attrattive in grado di far emergere al meglio la sintesi tematica dell’interprete.

Null’altro da aggiungere, ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti, con i dettagli dell’allestimento, realizzati dagli amici di The Blind Eye Factory, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo, nei prossimi giorni l’autore infatti realizzerà una nuova parete a Roma di cui noi vi daremo certamente notizia.

Galleria Varsi inaugurates its new exhibition Gravità by hosting for the first time geometrical and architectural elements, thanks to the three-dimensional research carried out by the Italian artist Etnik.

Etnik’s production is entirely focused on the analysis of volumes and how these aggregate and disintegrate. The artist’s work is based on his reflections on motion that lead to endless composition forms and new three-dimensional realities. Sculptures, installations and paintings develop inside the gallery space an inventive dynamic dimension, where gravity and magnetism are at the basis of the different techniques chosen by the artist to achieve the many elements that shape the exhibition.

The viewer gravitates towards a point in space by moving or turning around it as if walking through a magnetic field

Galleria Varsi
Via di San Salvatore in Campo 51
00186 Roma

Thanks to The Blind Eye Factory for The Pics

Etnik “Gravità” at Galleria Varsi (Recap)

Ci spostiamo a Roma, qui all’interno degli spazi della Galleria Varsi, il grande Etnik ha aperto lo scorso 31 Gennaio, “Gravità” suo ultimo solo show con il quale l’interprete prosegue nel portare avanti il personale immaginario visivo e tematico.

È l’occasione per tornare ad approfondire il particolare legame che intercorre tra le produzioni di Etnik e la città. Lo spazio urbano per il grande autore Italiano rappresenta interlocutore e protagonista indiscusso delle sue produzioni. Il lavoro dell’artista porta avanti una personale fascinazione sui paesaggi urbani ed in particolare sul rapporto che l’essere umano ha con gli stessi. L’uomo non è protagonista, quanto piuttosto prigioniero di cattedrali di cemento e mattoni, costruite da lui stesso, la città diviene prigione. L’interprete attraverso il proprio operato stimola una personale presa di posizione, ci spinge ad valutare il nostro legame con lo spazio urbano, mira ad approfondire le dinamiche che legano l’uomo moderno alla città e di come lo stesso, si sia inesorabilmente isolato e chiuso all’interno di essa.

Attraverso i personali studi ed una forte e radicata esperienza in strada iniziata con il writing, l’interprete sviluppa un immaginario in cui masse, figure ed elementi urbani vanno a concentrarsi tra di loro generando forme ed elementi tridimensionali. Queste particolari geometrie ed alchimie materiche subiscono, all’interno dell’immaginario dell’autore, una sorta di accelerata. Bagnate di stimoli astratti, le forme alimentano la sensazione di un moto perpetuo, un vero e proprio magnetismo che attrare e respinge ciò che lo circonda. In questo senso al centro troviamo un totem, sospeso e costituito da elementi e forme appartenenti alla città, architetture cittadine schiacciate e concentrate che suggeriscono temi differenti, come la lotta tra cemento e natura ad esempio. Sono proprio queste grandi forme a catalizzare l’attenzione, a sviscerare e concentrare il senso di magnetismo delle opere dell’interprete, aggregando e disintegrando forme ed elementi differenti in un moto gravitazionale perpetuo.

Questa nuova esibizione, che inaugura il percorso espositivo della bella galleria Romana per il nuovo anno, porta in dote un nuova esperienza percettiva. Etnik si affaccia all’interno degli spazi catalizzando una immersione totale all’interno del proprio personale immaginario. Dalle pareti stesse, passando per le tele, le installazioni ed i differenti lavori che compongono l’allestimento, l’autore ci fa addentrare all’interno delle sue costruzioni, regalandoci un approccio percettivo unico e certamente riuscito. Stimolo, come da titolo dell’esibizione, è la gravità intesa come forza magnetica in grado di aggregare e disgregare, attrarre e respingere, forme ed elementi differenti raccolti all’interno di nuclei volumetrici, rappresentati dal corpo di lavoro in esposizione. Lo spettatore viene quindi stimolato a vagare all’interno dello spazio completamente investito da forse repulsive ed attrattive in grado di far emergere al meglio la sintesi tematica dell’interprete.

Null’altro da aggiungere, ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti, con i dettagli dell’allestimento, realizzati dagli amici di The Blind Eye Factory, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo, nei prossimi giorni l’autore infatti realizzerà una nuova parete a Roma di cui noi vi daremo certamente notizia.

Galleria Varsi inaugurates its new exhibition Gravità by hosting for the first time geometrical and architectural elements, thanks to the three-dimensional research carried out by the Italian artist Etnik.

Etnik’s production is entirely focused on the analysis of volumes and how these aggregate and disintegrate. The artist’s work is based on his reflections on motion that lead to endless composition forms and new three-dimensional realities. Sculptures, installations and paintings develop inside the gallery space an inventive dynamic dimension, where gravity and magnetism are at the basis of the different techniques chosen by the artist to achieve the many elements that shape the exhibition.

The viewer gravitates towards a point in space by moving or turning around it as if walking through a magnetic field

Galleria Varsi
Via di San Salvatore in Campo 51
00186 Roma

Thanks to The Blind Eye Factory for The Pics