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GORGO

Escif al Centre Del Carme Cultura Contemporánea di Valencia

“Qué pasa con los insectos después de la guerra?” è la mostra presentata da Escif negli spazi del CCCC – Centre Del Carme Cultura Contemporánea di Valencia. La capacità dell’artista di sviluppare e sintetizzare narrazioni e riflessioni complesse ed articolate, esplode qui attraverso un allestimento corposo e sfaccettato.

Curata da Teresa Juan, l’esposizione è suddivisa in due parti complementari capaci di articolare una riflessione sull’impulso a creare e l’impulso a distruggere dell’essere umano. Si tratta di una dualità insita nell’uomo che Escif sceglie di approfondire attraverso una personalissima narrazione sulla guerra, sottolineando come attraverso questo moto perpetuo, l’uomo continui a progredire e la vita continui a fiorire.

Nella sala interna sono presenti diverse statue da giardino che ruotano su se stesse ed emettono suoni, rispondendo ai dati dei tassi di natalità della Striscia di Gaza, come se fossero delle macchine da guerra.
I segni e linee gestuali sospesi in aria sono stati realizzati da bambini di età compresa tra i nove e undici anni. Lo scopo di Escif è quello di mettere lo sguardo del bambino al primo posto. Gli scarabocchi nascono infatti dall’intervento dei ragazzi e delle ragazze su fotocopie in cui venivano rappresentati i simboli del potere. Il risultato, è quello di ragazzi e ragazze che creano e immaginano un mondo diverso e, allo stesso tempo, distruggono qualcosa di prestabilito.
A concludere l’esposizione interna un video mandato in loop sui bombardamenti ad Aleppo e alcune testimonianze scritte da persone che hanno vissuto il conflitto a Gaza.

All’esterno invece, replicando il costante discorso duale della mostra, l’artista dipinge alcuni fiori che rappresentano la risposta alle domande poste all’interno. La scelta dei fiori si rifà al discorso di Marlene Dietrich, attrice e cantante tedesca naturalizzata statunitense, alle truppe nordamericane durante la seconda guerra mondiale. Non solo, il murale recupera le copie originali che hanno ispirato Francisco Franco nel suo primo olio. Il dittatore iniziò a dipingere rappresentando i fiori nel suo giardino.
L’opera di Escif simboleggia quel momento di ispirazione ed è un altro modo di rappresentare le pulsioni che abitano ogni essere umano.

Fotografie via CCCC

Escif al Centre Del Carme Cultura Contemporánea di Valencia

“Qué pasa con los insectos después de la guerra?” è la mostra presentata da Escif negli spazi del CCCC – Centre Del Carme Cultura Contemporánea di Valencia. La capacità dell’artista di sviluppare e sintetizzare narrazioni e riflessioni complesse ed articolate, esplode qui attraverso un allestimento corposo e sfaccettato.

Curata da Teresa Juan, l’esposizione è suddivisa in due parti complementari capaci di articolare una riflessione sull’impulso a creare e l’impulso a distruggere dell’essere umano. Si tratta di una dualità insita nell’uomo che Escif sceglie di approfondire attraverso una personalissima narrazione sulla guerra, sottolineando come attraverso questo moto perpetuo, l’uomo continui a progredire e la vita continui a fiorire.

Nella sala interna sono presenti diverse statue da giardino che ruotano su se stesse ed emettono suoni, rispondendo ai dati dei tassi di natalità della Striscia di Gaza, come se fossero delle macchine da guerra.
I segni e linee gestuali sospesi in aria sono stati realizzati da bambini di età compresa tra i nove e undici anni. Lo scopo di Escif è quello di mettere lo sguardo del bambino al primo posto. Gli scarabocchi nascono infatti dall’intervento dei ragazzi e delle ragazze su fotocopie in cui venivano rappresentati i simboli del potere. Il risultato, è quello di ragazzi e ragazze che creano e immaginano un mondo diverso e, allo stesso tempo, distruggono qualcosa di prestabilito.
A concludere l’esposizione interna un video mandato in loop sui bombardamenti ad Aleppo e alcune testimonianze scritte da persone che hanno vissuto il conflitto a Gaza.

All’esterno invece, replicando il costante discorso duale della mostra, l’artista dipinge alcuni fiori che rappresentano la risposta alle domande poste all’interno. La scelta dei fiori si rifà al discorso di Marlene Dietrich, attrice e cantante tedesca naturalizzata statunitense, alle truppe nordamericane durante la seconda guerra mondiale. Non solo, il murale recupera le copie originali che hanno ispirato Francisco Franco nel suo primo olio. Il dittatore iniziò a dipingere rappresentando i fiori nel suo giardino.
L’opera di Escif simboleggia quel momento di ispirazione ed è un altro modo di rappresentare le pulsioni che abitano ogni essere umano.

Fotografie via CCCC