La Plaza es Nuestra: Il murale di Escif a Sant Feliu de Llobregat
Dopo aver lavorato sulla facciata esterna del Palais de Tokyo di Parigi, Escif ha da poco dipinto un nuovo murale a Sant Feliu de Llobregat.
Il progetto organizzato da Contorno Urbano e Kaligrafics (due pilastri dell’arte pubblica Spagnola) ha visto rielaborare dal grande artista Spagnolo uno degli avvenimenti più importanti legati alla storia della cittadina nei pressi di Barcellona. Con la sua opera Escif ha scelto di trasferire infatti la memoria storica e le speranze di una città che 40 anni fa sotto il regime di Franco ha lottato per rivendicare la proprietà della propria piazza.
Nel maggio del 1977, i residenti del quartiere di La Salud riuscirono a fermare la costruzione di una stazione di rifornimento. Durante la notte, mentre la città dormiva ancora, alcuni uomini coraggiosi decisero di spingere la betoniera nel buco dove stavano per costruire le fondamenta, comprendo il tutto con la terra e piantando infine un albero. La leggenda vuole che se un albero viene piantato in un lotto occupato, nessuno sarà in grado di rimuoverlo. A distanza di anni la betoniera è ancora sepolta sotto la piazza.
In un momento di profonda repressione e ineguaglianza (ne ha parlato anche Hyuro nel suo ultimo lavoro) Escif sottolinea l’importanza di combattere.
Intitolata “La Plaza es Nuestra”, l’opera ricorda le voci e le storie di coloro che non ci sono più e rappresenta un opera d’arte fatta da e per gli abitanti del quartiere: un muro che può essere ascoltato e che contiene i suoni del quartiere, la sua storia e quella di chi ha vissuto e vive qui. “La plaza es mía” (La piazza è mia) “Yo-Tu” (Io – Te) “Fue él” (Era lui) “DEP hormigonera” (RIP betoniera) “No callarem” (Non resteremo in silenzio) sotto tutti riferimenti, spunti e aneddoti con cui l’artista ha raccolto l’eredità storica del luogo. In questo modo il muro racconta e ricorda vite e storie che risalgono a 40 anni fa, le conversazioni di una piazza riconquistata, le sue aspirazioni e i suoi sogni.
Photo Credit: The Artist