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GORGO

Escif “L’ Attesa” for Oltre il Muro Festival 2014

A distanza di qualche settimana torniamo con piacere a Sapri dove proseguono i lavori per l’ottimo Oltre il Muro Festival, a scendere in campo è il grande Escif che ci regala ancora una volta una momento di riflessione, acuto, forte e come sempre, decisamente sopra le righe.

Risulta sempre piuttosto stimolante parlarvi del lavoro di Escif, il campione Spagnolo prosegue nel portare avanti una personale dialettica visiva riuscendo ad imbastire costantemente un linguaggio personale fatto da allusioni, rimandi e spunti che da una parte riescono a cogliere perfettamente il bersaglio ed il tema scelto, dall’altra lasciano lo spettatore (spesso) con una propria chiave di lettura, appagamento o meno, che sfocia in una fascinazione rara e coinvolgente.

Il lavoro realizzato su questa grande parete a Sapri, rappresenta perfettamente l’immaginario dell’artista, breve, ironico ed al contempo dannatamente concreto e tagliente, in quella che ancora una volta vuole essere una riflessione dura, reale ma che inevitabilmente dopo il sorriso lascia l’amaro in bocca.

Abbiamo sempre raccolto le provocazione e le immagini di Escif completamente assorti all’interno di un percorso produttivo che non smette di caricarsi di tematiche importanti, ma sopratutto di riflettere quella che è la società moderna, con le sue contraddizioni e con i suoi squilibri di natura sociale, politica ed economica, un lavoro quindi che inevitabilmente accarezza e percuote quelli che sono i temi che attraversano ed investono la nostra quotidianità. In questo senso è quindi ancora una volta importante sottolineare la forte caratura sia del dialogo impostato dall’artista sia e sopratutto, del suo particolare alfabeto visivo vero e proprio volano attraverso il quale lo Spagnolo va a collocare immagini e stralci di vita innescando paragoni e rapporti assurdi e che proprio per questa loro natura contraddittoria arrivano decisi e di impeto nella mente di chi osserva e di chi vuole carpirne il senso.

L’attesa, questo il titolo del lavoro presentato per il Festival, si tinge così delle tinte tipicamente italiane, il tricolore riaffiora nella conformità dell’oggetto dipinto, una sedia bianca, una di quelle in plastica che siamo soliti incrociare con il nostro sguardo costantemente e che qui diventa l’emblema dell’aspettare con pazienza un ipotetica svolta. E’ questa l’attesa che vuole servirci Escif, un attesa quasi del tutto inutile laddove, un sibilo inevitabilmente, la trasforma in staticità, in un particolare periodo storico, sociale, politico ed economico in cui le difficoltà sono tante e si aspetta che spariscano ma dove proprio l’immobilismo per una situazione che non cambia affatto si trasforma presto nella causa stessa della nostra precaria condizione. Dritto al punto.

Non vogliamo aggiungere altro se non invitarvi a dare un occhiata alle immagini in calce al nostro testo e perché no lasciare un vostro commento, uno spunto od un idea su ciò che pensate del lavoro e dell’interprete, enjoy it.

Pics by Fabiano Caputo
Thanks to The Festival for The Pics

Escif “L’ Attesa” for Oltre il Muro Festival 2014

A distanza di qualche settimana torniamo con piacere a Sapri dove proseguono i lavori per l’ottimo Oltre il Muro Festival, a scendere in campo è il grande Escif che ci regala ancora una volta una momento di riflessione, acuto, forte e come sempre, decisamente sopra le righe.

Risulta sempre piuttosto stimolante parlarvi del lavoro di Escif, il campione Spagnolo prosegue nel portare avanti una personale dialettica visiva riuscendo ad imbastire costantemente un linguaggio personale fatto da allusioni, rimandi e spunti che da una parte riescono a cogliere perfettamente il bersaglio ed il tema scelto, dall’altra lasciano lo spettatore (spesso) con una propria chiave di lettura, appagamento o meno, che sfocia in una fascinazione rara e coinvolgente.

Il lavoro realizzato su questa grande parete a Sapri, rappresenta perfettamente l’immaginario dell’artista, breve, ironico ed al contempo dannatamente concreto e tagliente, in quella che ancora una volta vuole essere una riflessione dura, reale ma che inevitabilmente dopo il sorriso lascia l’amaro in bocca.

Abbiamo sempre raccolto le provocazione e le immagini di Escif completamente assorti all’interno di un percorso produttivo che non smette di caricarsi di tematiche importanti, ma sopratutto di riflettere quella che è la società moderna, con le sue contraddizioni e con i suoi squilibri di natura sociale, politica ed economica, un lavoro quindi che inevitabilmente accarezza e percuote quelli che sono i temi che attraversano ed investono la nostra quotidianità. In questo senso è quindi ancora una volta importante sottolineare la forte caratura sia del dialogo impostato dall’artista sia e sopratutto, del suo particolare alfabeto visivo vero e proprio volano attraverso il quale lo Spagnolo va a collocare immagini e stralci di vita innescando paragoni e rapporti assurdi e che proprio per questa loro natura contraddittoria arrivano decisi e di impeto nella mente di chi osserva e di chi vuole carpirne il senso.

L’attesa, questo il titolo del lavoro presentato per il Festival, si tinge così delle tinte tipicamente italiane, il tricolore riaffiora nella conformità dell’oggetto dipinto, una sedia bianca, una di quelle in plastica che siamo soliti incrociare con il nostro sguardo costantemente e che qui diventa l’emblema dell’aspettare con pazienza un ipotetica svolta. E’ questa l’attesa che vuole servirci Escif, un attesa quasi del tutto inutile laddove, un sibilo inevitabilmente, la trasforma in staticità, in un particolare periodo storico, sociale, politico ed economico in cui le difficoltà sono tante e si aspetta che spariscano ma dove proprio l’immobilismo per una situazione che non cambia affatto si trasforma presto nella causa stessa della nostra precaria condizione. Dritto al punto.

Non vogliamo aggiungere altro se non invitarvi a dare un occhiata alle immagini in calce al nostro testo e perché no lasciare un vostro commento, uno spunto od un idea su ciò che pensate del lavoro e dell’interprete, enjoy it.

Pics by Fabiano Caputo
Thanks to The Festival for The Pics