Ernest Zacharevic – New Murals in Singapore

A distanza di parecchio tempo torniamo con piacere ad approfondire il lavoro di Ernest Zacharevic, l’artista torna in strada andando a realizzare due nuovi grandi interventi a Singapore, portando con se nuove ed inedite soluzioni.

L’esplosione di Ernest Zacharevic sembra essersi rallentata, l’artista attivissimo lo scorso anno, questi primi mesi del 2015 ha fatto poco parlare di sé, tornando solo ora al lavoro in strada, con una nuova infornata di interventi capaci quanto mai di ereditarne il particolare piglio stilistico.

Il confronto con le opere dell’autore è sempre passato per la particolare relazione con lo spazio, opere di dimensione ridotta che, dialogando con gli elementi già esistenti in strada, sono riuscite più di una volta a strappare un sorriso. Un coinvolgimento quindi piuttosto rimarcato, scandito da una parte dalla particolarità di lavorare all’interno del tessuto urbano Malese, dall’altra dalla scelta dei soggetti utilizzati per le sue produzioni. In questo senso l’artista Lituano si è sempre affidato alla figura del bambino per la sua relazione con lo spazio pubblico. Attraverso essi, l’interprete si connesso con le superfici, le particolarità architettoniche dei luoghi, gli elementi trovati all’interno degli stessi.

Alla base delle produzioni dell’artista Lituano c’è l’idea di una sorta di riconciliazione con gli aspetti più giocosi e spensierati, quelli legati all’infanzia dei giochi creati ed inventati dal nulla, dell’esplorazione della città, del poco che diventa attraverso la fantasia tanto. Quella che si scatena è una riflessione sul proprio passato, sul presente in particolare, con un velo di amarezza che sottolinea come, questa spensieratezza e questo modo di giocare, siano quasi del tutto spariti. Gli oggetti abbandonati in strada, le finestre e le insenature, divengono quindi spinta propulsiva, luoghi immaginati e stimolanti con cui far confrontare gli iconici characters.

Per questa sua ultima fatica, Ernest Zacharevic prima si confronta con gli elementi naturali presenti nella prima, lunga e stretta parete, ma è la seconda opera a catturare la nostra attenzione. L’autore sceglie un approccio dinamico, da una parte le figure realistiche dei bambini, dall’altra i loro stessi disegni che vanno letteralmente a trasformare lo spazio e la superfice di questa grande architettura. Tutto molto bello.

In attesa di scoprire nuovi aggiornamenti vi lasciamo ad una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi approfondimenti sul lavoro dell’artista.