Emajons – Workshop with Kids in Borgo Vecchio, Palermo
Con estremo piacere andiamo a dare uno sguardo approfondito all’ultimo progetto di Emajons, l’artista Italiano si è infatti diretto a Borgo Vecchio una della zone-ghetto di Palermo per un progetto di workshop insieme ai ragazzi della zona.
Riflettendo sull’identità del progetto, spalleggiato dall’associazione no-profit Arteca, emerge chiara l’intenzione dell’artista di portare avanti un discorso decisamente a carattere sociale, tutti i lavori vengono infatti realizzati senza alcun permesso istituzionale ma piuttosto ed unicamente attraverso il permesso delle persone che abitano le mura. L’idea è quella di offrire un alternativa, un esperienza differente con valori diversi che si discostino da quella che è la difficile situazione della zona con la criminalità, la disoccupazione ed il basso tasso di educazione scolastica, tutti elementi che sfociano in un isolamento che fa sentire gli abitanti esclusivi dal resto della società e che proprio questa serie di lavori vuole combattere attraverso una partecipazione attività della gente, che fornisce i prodotti ed i loro stessi muri sentendosi partecipe, e spingendo la stessa attraverso le opere disegnate ad una riflessione sul rapporto con il luogo dove vive.
L’artista dal canto suo prosegue nel non volersi identificare in una decorazione urbane ma piuttosto continua a legare i proprio lavoro, le proprio tematiche ed il proprio approccio visivo ad una forte indole sociale, riappropriandosi quindi del concetto originario di arte urbana il tutto coniugato attraverso il personale stile visivo. Come spesso abbiamo avuto modo di vedere l’operato di Emajons va direttamente a coinvolgere un piglio artistico riflessivo e decisamente impegnato, l’interprete non si nasconde dal toccare temi forti e controversi, muovendosi tra le situazioni e le istantanee di vita quotidiana con esse ed attraverso una rappresentazione forte e caratteristica va a rappresentare il marcio e le piaghe della società moderna, senza alcun filtro, senza censura, scaraventando negli spazi la verità che sà di pugno forte e deciso nello stomaco. Osservando le produzioni dell’interprete osserviamo come lo stesso affidi questa sua critica e riflessione ad una figurazione caratteristica dell’uomo, assistiamo a corpi intrinsecamente legati ai problemi ed alle vicissitudini moderne, allo squallore del consumismo e di tutte le angherie e le ingiustizie della società, l’artista dipinge frame sovrapposti per mostrarci i differenti lati psicologici dell’uomo, le maschere che porta vengono staccate e riattaccate di fianco al volto per darci modo di comprendere tutte le differenti sfaccettature, le immagini si fanno crude mettendo a nudo tutta la decadenza dell’uomo attraverso corpi e figure deformi, sono veri e propri involucri di carne, vuoti dentro, senza sentimento.
Da quelli che sono quindi gli spunti personali dell’artista emerge però un progetto dai toni forse probabilmente più profondi, la lettura si fa più personale e soggettiva e va ad impattare con forza con le storie e le vicissitudini del posto. Attraverso l’aiuto, la fantasia ed i disegni dei bambini prendono vita i lavori più disparati in cui sono gli stessi ragazzi a dipingere, mettendosi a nudo e dimostrando tutta la loro sensibilità che viene incanalata in mostri, personaggi ed animali surreali divertenti ed al contempo intrinsecamente profondi.
Per darvi l’opportunità di cogliere appieno tutta la magia di quest’ultimo progetto realizzato dall’artista vi abbiamo preparato una lunghissima galleria di scatti di ben 7 pagine per dare un occhiata da vicino a tutti i lavori realizzati durante i giorni dall’artista in compagnia dei giovani palermitani.
“This pictures are about a workshop i run in Borgovecchio, a small area of Palermo that is a kind of ghetto. with a non-profit association called Arteca we organized an atelier of painting for kids and we painted the walls of the area.( no city permission, just the people living there). People of that neighborhood need external experiences and values other than those dictated by terms of power, frustration and misery (criminality, scarce education, unemployment, personality disorders).they need to not feel excluded from the rest of (a supposed) society. we want to continue this work because the people get involved by giving us paint and walls, and feel part of our activity. watching the painting on their houses people are stimulated to reflect on their relation with the place they live! we don’t make decoration! support us! soon” – Emajons
Pics by The Artist