Edoardo Tresoldi for Oltre il Muro Festival 2014
A distanza di tempo torniamo con piacere a Sapri in Provincia di Salerno, qui il nostro Edoardo Tresoldi ha da poco terminato un nuova installazione per il bel Oltre il Muro Festival 2014 sviluppando un nuova personale riflessione.
Il contatto con il lavoro dell’artista riesce sicuramente ad ingaggiare un forte e caratteristica vena emotiva, i lavori di Edoardo Tresoldi lasciano interdetti sia per la grandissima capacità di raffigurazione, che sfocia in un incredibile realisticità, ma sopratutto per la volontà da parte dell’autore di voler veicolare attraverso il proprio lavoro sensazioni e stati d’animo differenti. Di fronte a queste installazioni, tutte a grandezza naturale, si viene colti da un vortice emotivo in grado di sviluppare un pensiero profondo e sfaccettato, l’interprete coglie quindi in base al luogo, allo spazio ed alla particolare postare dei suoi soggetti, differenti temi spingendoli verso una visione nuova e certamente d’effetto.
Quello che ci ha impressionato è sicuramente la particolare visione dell’artista, in una società che mano a mano sta perdendo il contatto tra le persone, in un particolare periodo storico il cui i social network e gli smartphone ci propongono un isolamento razionale, Edoardo Tresoldi riporta il contatto umano e lo fa andando a realizzare soggetti assolutamente reali. Questi ultimi, frutto di un lavoro meticoloso, al tempo stesso risultano vacui, trasparenti come se lo stesso interprete abbia voluto sottolineare l’attuale condizione umana mettendone a nudo uno degli aspetti più controversi. Il contatto quindi con le opere dell’artista rappresentano un nuovo modo tangibile di riallacciare i fili di un rapporto con gli altri, con ciò che ci circonda in un occasione unica e rara.
In questo senso, in quest’ultimo intervento dal titolo “Pensieri” l’artista sviluppa una cosciente riflessione, l’uomo seduto ed intento ad osservare il mare, rivela tutta la grande capacità dello stesso di far affiorare e far perdere i nostri pensieri, c’è una linea – quella dell’orizzonte – che separa la vita reale da quella intangibile dei nostri pensieri, un rapporto profondo tra l’uomo stesso e lo spazio. L’interprete riflette sulla ciclicità della vita, con gli accadimenti che ci travolgono ed intasano le nostre esistenze laddove proprio in questi momenti chiediamo aiuta al mare, il purificatore, ci immergiamo in esso con la speranza che possa prendersi e far perdere le tracce di quelli che sono i ricordi ed i pensieri oscuri, i pensieri ci lasciano, la testa si svuota all’interno di uno sterminato vuoto di cui abbiamo profondamente bisogno.
Nient’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto al video ed ad una bella e ricca selezione di scatti con tutti i dettagli dell’opera, dateci un occhiata e se vi siete persi qualcosa, qui tutti i lavori realizzati per la bella rassegna.
Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Fabiano Caputo