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Domenico Romeo – New Mural in Lodi

A distanza di parecchio tempo, torniamo ad approfondire il lavoro di Domenico Romeo, l’autore Italiano nei giorni scorsi si è spostato a Lodi dove, all’interno di una vecchia fabbrica abbandonata, ha avuto modo di realizzare questa nuova ed intensa pittura.

Il gesto come canale visivo, la calligrafia come strumento unico di propagazione di un idea, uno stimolo, uno spunto, il tutto scandito da un alfabeto personale, criptico, chiuso, non possibile da scardinare e che inevitabilmente giunge a chi osserva attraverso percezioni e stimoli soggettivi. Il confronto con le produzioni di Domenico Romeo è un sintomo, un sintomo degli aspetti estetici delle sue linee sinuose, delle figure e degli elementi che si intrecciano ed intersecano su parete, un flusso gestuale che avvolge lo spazio fino a comporre una trama criptica, oscura e fascinosa.

Con “Dialogo Interotto”, questo il titolo dell’ultimo lavoro di Domenico Romeo, l’autore si confronto con lo spazio abbandonato, con superfici ruvide, massacrate dal tempo e dagli agenti naturali, intrecciando questi elementi con un approccio maggiormente spontaneo.

In questo senso l’opera parte da una sperimentazione sul gesto che si fa forma, la parole che diviene sintesi dell’inconscio in un approccio in divenire. Volontà dell’artista è quella di sviluppare un dialogo ed un legame forte con l’ambiente di lavoro, l’idea di lasciare inalterate le peculiarità della superficie. Tutte quelle imperfezioni, tutti quegli elementi di distruzione e di alterazione della parete, divengono parte stessa e fondamentale del risultato finale. I segni dell’autore vanno quindi ad inserirsi in una sorta di dialogo continuo, una discussione accesa che di colpo viene interrotta dall’enorme buco che spezza la linearità della parete. Si tratta di uno stacco violento, un silenzio scandito dalla cavità imperfetta, alienante, posto nel punto stesso dove il dialogo ha raggiunto il suo picco, poco prima di scendere di intensità.

L’opera stimola differenti punti di analisi ed interazione, l’orizzonte – scandito da una differente tonalità su parete – che divide i due percorsi, ad esempio, così come la volontà di agire attraverso due distinti percorsi gestuali. La pittura è infatti impostata per avere due differenti intrecci. Il primo scandito da una massa nera e da forme certamente più grandi. Il secondo, sviluppato con una matrice tonale bianca, più intenso, maggiormente intrecciato e catartico. Il primo è un urlo, un dialogo come detto, scandito da un tratto spesso ed arioso su fondo chiaro, ciò che viene espresso. Il secondo è l’intreccio della mente, dei pensieri, delle sensazioni e delle emotività, una trama fitta ed ingarbugliata che si sedimenta nell’inconscio scuro ed ignoto.

Ad accompagnare le nostre parole, una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima realizzazione, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics

Domenico Romeo – New Mural in Lodi

A distanza di parecchio tempo, torniamo ad approfondire il lavoro di Domenico Romeo, l’autore Italiano nei giorni scorsi si è spostato a Lodi dove, all’interno di una vecchia fabbrica abbandonata, ha avuto modo di realizzare questa nuova ed intensa pittura.

Il gesto come canale visivo, la calligrafia come strumento unico di propagazione di un idea, uno stimolo, uno spunto, il tutto scandito da un alfabeto personale, criptico, chiuso, non possibile da scardinare e che inevitabilmente giunge a chi osserva attraverso percezioni e stimoli soggettivi. Il confronto con le produzioni di Domenico Romeo è un sintomo, un sintomo degli aspetti estetici delle sue linee sinuose, delle figure e degli elementi che si intrecciano ed intersecano su parete, un flusso gestuale che avvolge lo spazio fino a comporre una trama criptica, oscura e fascinosa.

Con “Dialogo Interotto”, questo il titolo dell’ultimo lavoro di Domenico Romeo, l’autore si confronto con lo spazio abbandonato, con superfici ruvide, massacrate dal tempo e dagli agenti naturali, intrecciando questi elementi con un approccio maggiormente spontaneo.

In questo senso l’opera parte da una sperimentazione sul gesto che si fa forma, la parole che diviene sintesi dell’inconscio in un approccio in divenire. Volontà dell’artista è quella di sviluppare un dialogo ed un legame forte con l’ambiente di lavoro, l’idea di lasciare inalterate le peculiarità della superficie. Tutte quelle imperfezioni, tutti quegli elementi di distruzione e di alterazione della parete, divengono parte stessa e fondamentale del risultato finale. I segni dell’autore vanno quindi ad inserirsi in una sorta di dialogo continuo, una discussione accesa che di colpo viene interrotta dall’enorme buco che spezza la linearità della parete. Si tratta di uno stacco violento, un silenzio scandito dalla cavità imperfetta, alienante, posto nel punto stesso dove il dialogo ha raggiunto il suo picco, poco prima di scendere di intensità.

L’opera stimola differenti punti di analisi ed interazione, l’orizzonte – scandito da una differente tonalità su parete – che divide i due percorsi, ad esempio, così come la volontà di agire attraverso due distinti percorsi gestuali. La pittura è infatti impostata per avere due differenti intrecci. Il primo scandito da una massa nera e da forme certamente più grandi. Il secondo, sviluppato con una matrice tonale bianca, più intenso, maggiormente intrecciato e catartico. Il primo è un urlo, un dialogo come detto, scandito da un tratto spesso ed arioso su fondo chiaro, ciò che viene espresso. Il secondo è l’intreccio della mente, dei pensieri, delle sensazioni e delle emotività, una trama fitta ed ingarbugliata che si sedimenta nell’inconscio scuro ed ignoto.

Ad accompagnare le nostre parole, una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima realizzazione, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

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