DissensoCognitivo – New Pieces in Ravenna

Ne perdiamo le tracce per mesi, come avvolti da un torpore primordiale, completamente assenti per settimane fino alla loro nuova comparsa, un nuovo risveglio che porta ansia, malinconia ed una scarica di emozione nuova, intensa, che brucia l’aria, il DissensoCognitivo è tornato.

Ancora una volta il ritorno del DissensoCogntivo (The Boost) ci accompagna all’interno di un nuovo e profondo universo, l’operato del duo è da sempre caratterizzato da un fortissima inflessione tematica che ne caratterizza gli interventi e ne dirige l’impatto finale, i lavoro sono figli di una visione sinistra ed apocalittica, ritraggono il mondo che verrà come naturale conseguenza di un presente afflitto ed irrimediabilmente rivolto verso il baratro. Schegge del passato si animano e prendono vita come involucri di carne stracciata, mutata ed irrimediabilmente compromessa, di umanità non c’è più nulla, impianti e biomeccaniche, evoluzioni che assomigliano più ad abomini, hanno preso il controllo alienando ed annientando i sentimenti e le emozioni, l’uomo come lo conosciamo non esiste più, al suo posto esseri silenziosi che si muovono d’istinto, lasciando tracce in un ipotetico varco tra presente e futuro, si mostrano in tutta la loro brutalità ed in tutto il loro orrore. Ad accompagnare questa ridondante dialettica visiva, nel lavoro degli artisti troviamo una forte connotazione pittorica che di fatto ne alimenta l’efficacia e la profondità dei lavori, elaborati attraverso pennellate dettagliate le opere vengono sviscerate attraverso tinte il più delle volte scure, vicine al grigio, proprio a rimarcarne gli aspetti ed i connotati più angoscianti alimentando quindi il lato più emotivo e profondo delle produzione del duo.

Per questi due nuovi interventi il DissensoCognitivo compie un passo nuovo, sceglie di interagire in modo differente con lo spazio andando ad inserire la propria visione all’interno di un vecchi ed arrugginiti cartelloni pubblicitari, quello che ne emerge è, se è possibile, un impianto di lavoro maggiormente efficace, le venature arancioni della ruggine si inseriscono tra le piaghe della pelle, ne riveste la pelle, le rughe scavando infine nelle fessure degli occhi, alimentando una fortissima sensazione di usurato, malandato ma al contempo grezzo e dirompente, un essere che fissa, scruta e ci trafigge con la sua profonda occhiata, un mostro che si alza, emerge silenzioso, nella sua poltiglia in un vago ricordo di quello che fu.

Il futuro non è mai stato così malandato, così impattante e dannatamente reale, perdetevi nelle piaghe del vostro, nostro, futuro, osservate da vicino, potreste ritrovarvi a guardare voi stessi.

Pics by The Artists