DIMA – New Pieces in Poland
Con sempre più interesse torniamo con piacere a parlarvi del lavoro di DIMA, l’interprete Ucraino ci svela due nuovi interventi realizzati questa estate in Polonia prima del suo ritorno in Ucraina, occasione per noi per approfondire il suo particolare operato.
Con sempre più interesse stiamo volgendo il nostro sguardo verso l’Est Europeo, vero e proprio focolaio di interessanti e fresche realtà. Ci stiamo spesso imbattendo in questo senso in artisti capaci e soprattutto portatori di un indole astratta strettamente connessa con elementi naturali ed, al tempo stesso, profusa all’interno di un piglio altamente viscerale ed emotivo. L’unione quindi di una ricerca stimolata da ciò che è presente nei luoghi di lavoro ed al tempo stesso da idee e stimoli personali, rappresenta alla perfezione l’indole delle produzioni firmate da DIMA.
L’interprete Ucraino porta avanti la propria ricerca sperimentando ed apportando soluzioni di volta in volta differenti legate da una personale ricerca sulla forma. Come abbiamo avuto il piacere di vedere diverse volte, attraverso le differenti connotazioni delle immagini proposte dall’autore, l’artista sviluppa il proprio alfabeto visivo attraverso una forte interconnessione con aspetti ed influenze emotive personali. Le produzioni dell’interprete in questo senso si collocano alla perfezione all’interno di un filone si astratto ma intrinsecamente legato ad elementi organici ed ad una ricerca dell’equilibrio cromatico in grado di esaltare forme ed elementi differenti. Questo continuo equilibrio simulato nonché la grande intensità cromatica che ne contraddistinguono il percorso in strada, sono riscontrabili in tutte le differenti declinazioni dei lavori dell’Ucraino. Sia nelle opere segnate da un tratto più ‘ruvido’ e ‘grezzo’, a maggior ragione in quelle impostate attraverso un piglio maggiormente grafico, più delicate, e certamente sviluppate per avere una maggiore interazione all’interno degli spazi.
L’impulso per questi due interventi è dettato da una personale riflessione di DIMA, l’artista si sofferma sui suoi momenti e ricordi d’infanzia nonché sugli stimoli con i quali è venuto a contatto durante questo periodo. La serie di ovali che contraddistingue entrambi gli interventi è di fatto una reminiscenza di quando, allora bambino, l’artista era solito studiare attraverso uno di quei classici righelli ovali in plastica. Proprio con questo strumento l’interprete ha dovuto disegnare un sacco di ovali identici per un azione divenuta presto noiosa. Per fronte a questo piglio statico ha quindi ideato un personale ‘gioco’ in cui arrangiando, e modificando la composizione delle figure andava a tracciare ipotetiche storie ed immagini, chiare ovviamente ed unicamente a se stesso. È proprio questo lo stimolo di entrambi gli interventi, una nuova rivisitazione di questo particolare processo che va quindi ad intersecarsi ed ad interessare gli stimoli attuali dell’autore, generando un nuova ed inaspettata ricerca.
In calce al nostro testo potete trovare una bel po’ di scatti con i dettagli di questi due nuovi interventi, il consiglio è quello di darci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.
Thanks to The Artist for The Pics