DIMA – “Final Stage?” New Project
Nuovo aggiornamento per DIMA, il talento Ucraino presenta questa nuovo progetto dal titolo “Final Stage?”, concepito come idea per una interazione con lo spazio urbano non ornamentale, ma piuttosto documentativa.
Prosegue vivo il nostro interesse per tutti quegli artisti dell’Est Europeo che sempre più frequentemente trovano spazio nella nostra programmazione giornaliera. A fare da collante per tutti questi autori è anzitutto una spiccata sensibilità astratta, spesso declinata in funzione di fascinazioni che raccolgono al meglio gli stimoli naturali, il tutto condito da una direzione spontanea e viscerale. Al tempo stesso è però importante sottolineare la volontà di questi autori di ricercare e sperimentare soluzioni pittoriche differenti, processi nuovi, all’interno di un identità stilistica in costante mutamento.
DIMA in questo senso rappresenta uno degli interpreti di cui maggiormente seguiamo gli sviluppi. Legato profondamente ad una personale commutazione della forma, l’artista porta avanti una pittura legata a doppio filo con stimoli ed impulsi personali, emozioni del momento e legate al posto, che inevitabilmente intaccano e mutano il processo pittorico. La ricerca dell’autore coinvolge elementi e figure organiche attraverso uno stimolo profondamente connesso all’utilizzo del colore, principio di dialogo per una esaltazione della forma e dell’aspetto intrinseco dell’elemento rappresentato. C’è quindi una forte intensità tonale che accompagna la totalità delle produzioni dell’artista, da una parte andiamo a confrontarci con figure più grezze e ruvide, dopo i tracciati si fanno instabili, quasi rabbiosi, dall’altra ci troviamo di fronte una pittura maggiormente delicata, più grafica ed atta ad entrare in sintonia con lo spazio e l’ambiente circostante.
Quest’ultimo progetto vede DIMA partire da una riflessione differente, uno stimolo inedito che inevitabilmente va a commutare il suo processo pittorico. L’artista indaga su una idea pittorica in cui l’intervento non viene più visto come arricchimento o ornamento di uno spazio, ma come contrappeso della poesia degli elementi urbani. Approfondendo, nell’opera presentata dall’interprete simula le componenti e gli agenti naturali che intervengono in un determinato ambiente. Alla stesso modo l’autore si relazione con lo spazio in modo lento, proponendo un immagine, lasciando che la stessa entri in armonia con lo spazio, continuando poi l’elaborazione fino alla resa finale. Si tratta quindi di un approccio dinamico, votato ad un nuovo tipo di interazione con l’ambiente circostante, ciascuna immagine dei differenti frame e fasi, riflettere un determinato periodo di tempo che permette all’opera di coesistere, modificare e regolare ciò che la circonda. Pollice in su.
Mural as a component of documentation in urban space.
In this case it serves not as an ornamental part and mean of decoration of architectonic environment, but as a tool which announces the counterweight to urban poetics, usual for everybody.
The process of applying the mural onto the surface of architectural forms – represents the final stage of completeness of this environment, at least for some lasting time.
In my work, mural demonstrates the alternation of its final stages, the variety of completeness and puts a question about its advisability in space in general and in certain cases. This is a dynamic work, every picture of the group reflects on certain period of time, which allows the mural to coexist, change and adjust to the environment.
Thanks to The Artist for The Pics