fbpx
GORGO

Deih – “The Other” New Mural in Valencia

Ci spostiamo a Valencia, nuovo aggiornamento infatti anche per Deih, l’artista ha infatti da poco terminato di realizzare un nuovo intervento per le strade della sua Valencia, proiettandoci ancora una volta all’interno del suo particolare immaginario.

L’impatto con le produzioni di Deih ci ha scosso, ci siamo ritrovati a vagare all’interno di un universo in costante evoluzione, abitato da esseri e personaggi umanoidi, creature, figure fantascientifiche, robot, un po’ come quando da ragazzi, leggevamo gli albi di Nathan Never. La personale empatia con questo tipo di produzioni entra direttamente a contatto con gli stimoli e le fascinazioni che compongono il variegato universo visivo dell’autore. Lo Spagnolo raccoglie i proprio impulsi da influenze differenti, dal mondo illustrativo e da quello del fumetto, quest’ultimo largamente radicato in ciascuna delle sue opere.

La pittura diviene intensa, spinta da colori e tonalità forti e caratteristiche, l’elemento grafico non è a se, anzi va ad approfondire una trama corposa, ricca di dettagli e di spunti differenti. Come spesso accade per produzioni di questo tipo, ci viene immediatamente in mente Phlegm, anche l’artista ha saputo delineare un universo personale ed a se stante, un mondo in continua evoluzione dove ciascuna delle opere arricchisce ed approfondisce una dinamica differente.

Quest’ultima fatica vede Deih prendere spunto da uno scritto di Jezabel Seijas, e rielaborare lo stesso attraverso il personale ed iconico approccio stilistico. Le parole in questo caso aiutano fortemente l’artista a caratterizzare l’intervento, il breve elaborato tratteggia infatti una situazione surreale, ribaltata dall’interprete attraverso la sua pittura. Vediamo quindi un gigantesco occhio, letteralmente osservare uno dei peculiari characters che contraddistinguono l’immaginario dell’artista. Si tratta di una parabola della vita, della pesantezza di alcune scelte, l’occhio simboleggia la coscienza che preme ed osserva qualsiasi nostra azione, un entità inconscia che prende qui forma ed aspetto gravitando intorno al personaggio. Al tempo stesso le parole sottolineando l’importanza di ‘tenere a distanza’ questo gigantesco peso emotivo, di cercare di equilibrare la nostra presa di coscienza con le azioni, con le scelte che decidiamo di porre durante la nostra esistenza.

Appare chiaro quindi come l’autore scelga qui un piglio altamente personale, una lettura che ancora una volta, attraverso visioni ed immagini potenti e ridondanti, riesce a tracciare una personale sfaccettature dell’essere umano, con delicatezza tematica e profondità stilistica.

Ad accompagnare il nostro testo, una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti.

We are seen. Above us a massive eye witnessing our movements. casting its gaze as a shadow over us, persistent.

We learn how to keep this eye in a distance. As we keep on creating, we come to understand the layers it’s made out of.
The eye in its alien dimension: its fundamental weirdness, strangeness.
And we draw. And we write. We do something with this. -Jezabel Seijas

Pics by The Artist

Deih – “The Other” New Mural in Valencia

Ci spostiamo a Valencia, nuovo aggiornamento infatti anche per Deih, l’artista ha infatti da poco terminato di realizzare un nuovo intervento per le strade della sua Valencia, proiettandoci ancora una volta all’interno del suo particolare immaginario.

L’impatto con le produzioni di Deih ci ha scosso, ci siamo ritrovati a vagare all’interno di un universo in costante evoluzione, abitato da esseri e personaggi umanoidi, creature, figure fantascientifiche, robot, un po’ come quando da ragazzi, leggevamo gli albi di Nathan Never. La personale empatia con questo tipo di produzioni entra direttamente a contatto con gli stimoli e le fascinazioni che compongono il variegato universo visivo dell’autore. Lo Spagnolo raccoglie i proprio impulsi da influenze differenti, dal mondo illustrativo e da quello del fumetto, quest’ultimo largamente radicato in ciascuna delle sue opere.

La pittura diviene intensa, spinta da colori e tonalità forti e caratteristiche, l’elemento grafico non è a se, anzi va ad approfondire una trama corposa, ricca di dettagli e di spunti differenti. Come spesso accade per produzioni di questo tipo, ci viene immediatamente in mente Phlegm, anche l’artista ha saputo delineare un universo personale ed a se stante, un mondo in continua evoluzione dove ciascuna delle opere arricchisce ed approfondisce una dinamica differente.

Quest’ultima fatica vede Deih prendere spunto da uno scritto di Jezabel Seijas, e rielaborare lo stesso attraverso il personale ed iconico approccio stilistico. Le parole in questo caso aiutano fortemente l’artista a caratterizzare l’intervento, il breve elaborato tratteggia infatti una situazione surreale, ribaltata dall’interprete attraverso la sua pittura. Vediamo quindi un gigantesco occhio, letteralmente osservare uno dei peculiari characters che contraddistinguono l’immaginario dell’artista. Si tratta di una parabola della vita, della pesantezza di alcune scelte, l’occhio simboleggia la coscienza che preme ed osserva qualsiasi nostra azione, un entità inconscia che prende qui forma ed aspetto gravitando intorno al personaggio. Al tempo stesso le parole sottolineando l’importanza di ‘tenere a distanza’ questo gigantesco peso emotivo, di cercare di equilibrare la nostra presa di coscienza con le azioni, con le scelte che decidiamo di porre durante la nostra esistenza.

Appare chiaro quindi come l’autore scelga qui un piglio altamente personale, una lettura che ancora una volta, attraverso visioni ed immagini potenti e ridondanti, riesce a tracciare una personale sfaccettature dell’essere umano, con delicatezza tematica e profondità stilistica.

Ad accompagnare il nostro testo, una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti.

We are seen. Above us a massive eye witnessing our movements. casting its gaze as a shadow over us, persistent.

We learn how to keep this eye in a distance. As we keep on creating, we come to understand the layers it’s made out of.
The eye in its alien dimension: its fundamental weirdness, strangeness.
And we draw. And we write. We do something with this. -Jezabel Seijas

Pics by The Artist