Crisa – New Mural in Poblenou, Barcelona
Nuovo aggiornamento per Crisa, l’artista Italiano nelle scorse settimane si è spostato a Barcellona in Spagna, qui nel quartiere di Poublenou ha avuto modo di realizzare questa nuova ed intensa pittura catalizzando il consueto immaginario.
Questi ultimi mesi hanno rappresentato e continuano a rappresentare un momento di transizione, un percorso introspettivo in cui lo stesso autore sta mano a mano portando la propria stilistica verso nuove direzioni tematiche e visive. È quindi un momento di trasformazione cosciente, in cui l’interprete continua ad aggiungere e sottrarre, a sperimentare nuove soluzioni tonali, ma soprattutto a sviluppare la personale analisi.
L’approccio di Crisa è sempre stato cadenzato dalla volontà dell’autore di riflettere sull’equilibrio che persiste tra l’ambiente urbano e quella naturale, laddove la figura dell’essere umano, seppure di fatto scomparsa dalle sue produzioni, risulta essere l’effettivo destinatario di questo spunto. Non è presente, ma la si intravede dei profili dei palazzoni, nelle parabole delle televisioni e nei tralicci, tutto un universo di simboli ed elementi che compone la città.
È in particolare la continua lotta tra questi due universi distanti, ad aver caratterizzato la totalità delle produzioni firmate dall’artista. Uno scontro in cui di volta in volta l’intensità dell’elemento naturale, scandito da colori come il giallo ed il verde, viene posta a confronto con quella del grigio, colore simbolo del cemento. Nelle corpose figure imbastite emerge quindi una componente organica a confronto con una più sostanziale, tangibile, in une esplosione di dettagli ed elementi che inevitabilmente ci porta a confrontarci con una forte sensazione di movimento.
La riflessione dell’autore passa quindi per una raffigurazione dell’habitat dell’essere umano, dalla città, come mostra senziente e prigione di cemento, alla natura che tenta di riappropriarsi degli spazi e del suo giusto posto. Una situazione di squilibrio e precarietà, alimentata dalla scelta dell’interprete di aggiungere un nuova figura e componente all’interno delle sue produzioni.
Le strutture in legno, precarie ed instabili, tentano di sostenere le grandi forme firmate da Crisa, il groviglio di elementi organici e cemento, si insinuano in questa disputa come elemento neutro, per raccogliere l’eredità di una triplice visione. L’uomo ed il suo spazio, la sua costante esigenza di un proprio luogo, tra natura e città, in quello che diviene uno stato di precarietà intrinseca.
In quest’ultima fatica, dal titolo “La chiusura del cerchio”, Crisa riflette in particolare sull’elemento naturale in funzione di una instabilità rappresentata nuovamente dalle strutture in legno. Vediamo una ricchissima matassa di piante che letteralmente invadano l’intreccio di tavole, le farfalle che a cascata si distaccano dal loro habitat in quella che diviene una rappresentazione della chiusura di una fase della vita, una svolta verso la rinascita.
Ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.
Thanks to The Artist for The Pics