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GORGO

Ciredz, Tellas, Moneyless, Martina Merlini for ALTrove Festival

Prosegue il nostro viaggio per le strade di Catanzaro, all’ALTrove Festival irrompono infatti Ciredz, Tellas, Moneyless, Martina Merlini che vanno a cambiare completamente l’aspetto esteriore di un intero edificio applicando ciascuno tutto il proprio e personale impianto visivo e tematico.

Con piacere siamo testimoni del forte vento di cambiamento che sta soffiando forte sulla città Calabrese, il festival, con l’obiettivo di trasformare profondamente gli spazi pubblici e con essi di rompere la monotonia e l’adagio di una vita senza stimoli visivi, attraverso l’intervento nomi di artisti Italiani tra i più interessanti sia a livello nazionale che internazionale, è riuscito nel suo intento proponendo un numero di interventi assolutamente di primissimo spessore grazie alla opportunità data agli artisti di lavorare su superfici consone e davvero importanti. Il giusto mix quindi che ha garantito il successo di uno degli eventi di maggiore più interessanti tra quelli visti fin qui durante l’anno.

La mega combo che ha interessato Ciredz, Tellas, Moneyless, Martina Merlini rivela tutto il carattere di una scena italiana dedita ad un impulso ed ad una visione astratta ma che ha nel profondo sviluppo tematico tutta l’opportunità di una crescita e di uno sviluppo costante. Ogni singolo interprete utilizza strumenti ed alfabeti visivi appartenenti al proprio percorso ed ai propri studi, immette quindi negli spazi tutta la personale visione in quella che è una onda continua e travolgente, che attraversa stili ed approcci differenti ed in alcuni casi divergenti, ondate di colore, vortici di linee, figure e geometrie, arrivando infine al contatto con la natura.

Il risultato finale è un opera esuberante, con un livello di dettaglio assolutamente incredibile, un percorso che cambia forma ed aspetto e che avvolge completamente tutto lo spazio a disposizione trasformando l’edificio in un grande e gigantesca tela, siamo costretti ad immergerci, a bagnare il nostro sguardo con il colore e con i continui e repentini sussulti visivi, degli strappi ben congeniati che a poco a poco rivelano il passaggio successivo insinuandosi nel precedente fino ad esplodere all’interno del proprio.

L’intervento si apre e si chiude con la natura in un ipotetico cerchio, dal nero fino al grigio concludendo la sua corsa nel cemento della parete, Ciredz porta in dote la peculiare visione conseguenza diretta degli studi topografici sulla pianta terrestre, dalle increspature, dalle onde, passando per tutti i differenti elementi che vengono sviscerati dall’artista attraverso una precisa connotazione visiva, stilistica e tematica che strizza l’occhio agli elementi ed alle forme naturali. Tellas chiude il cerchio e lo riallaccia lasciando che le sue visioni naturali, i suoi rovi e le sue gigantesche figure impattino sulla superfice, un verde intenso e profondo che cela al suo interno solchi e voragini vertiginose, dei veri e proprio buchi che ne alimentano la densità e l’impatto. Si arriva così al centro con i passi scanditi dalle geometrie di Martina Merlini che si fermano per poi ripartire e per incentivare il cammino verso la fine, tracciano un percorso vero e proprio che trova il suo punto focale nella parte centrale del muro prima di ripartire in moto costante. Qui tra forme ed elementi geometrici si scatena l’istinto razionale di Moneyless che da vita al consueto brulicare di vortici accompagnati nuovamente da un spiccata sensibilità cromatica, la perfezione del cerchio viene articolata per sviluppare trame complesse e profonde, andando infine a restituire una sensazione di caos ordinato maggiormente affine all’universo umano ed alle sue emozioni e stati d’animo.

Non aggiungiamo altro, come consuetudine in calce al nostro testo una bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento realizzato, una panoramica generale passando per i dettagli di ciascuna delle facciate occupate per darvi modo di apprezzare al meglio tutto il debordante impatto di un opera di questo genere, è tutto vostro, dopo il salto.

Pics by Angelo Jaroszuk Bogasz

Ciredz, Tellas, Moneyless, Martina Merlini for ALTrove Festival

Prosegue il nostro viaggio per le strade di Catanzaro, all’ALTrove Festival irrompono infatti Ciredz, Tellas, Moneyless, Martina Merlini che vanno a cambiare completamente l’aspetto esteriore di un intero edificio applicando ciascuno tutto il proprio e personale impianto visivo e tematico.

Con piacere siamo testimoni del forte vento di cambiamento che sta soffiando forte sulla città Calabrese, il festival, con l’obiettivo di trasformare profondamente gli spazi pubblici e con essi di rompere la monotonia e l’adagio di una vita senza stimoli visivi, attraverso l’intervento nomi di artisti Italiani tra i più interessanti sia a livello nazionale che internazionale, è riuscito nel suo intento proponendo un numero di interventi assolutamente di primissimo spessore grazie alla opportunità data agli artisti di lavorare su superfici consone e davvero importanti. Il giusto mix quindi che ha garantito il successo di uno degli eventi di maggiore più interessanti tra quelli visti fin qui durante l’anno.

La mega combo che ha interessato Ciredz, Tellas, Moneyless, Martina Merlini rivela tutto il carattere di una scena italiana dedita ad un impulso ed ad una visione astratta ma che ha nel profondo sviluppo tematico tutta l’opportunità di una crescita e di uno sviluppo costante. Ogni singolo interprete utilizza strumenti ed alfabeti visivi appartenenti al proprio percorso ed ai propri studi, immette quindi negli spazi tutta la personale visione in quella che è una onda continua e travolgente, che attraversa stili ed approcci differenti ed in alcuni casi divergenti, ondate di colore, vortici di linee, figure e geometrie, arrivando infine al contatto con la natura.

Il risultato finale è un opera esuberante, con un livello di dettaglio assolutamente incredibile, un percorso che cambia forma ed aspetto e che avvolge completamente tutto lo spazio a disposizione trasformando l’edificio in un grande e gigantesca tela, siamo costretti ad immergerci, a bagnare il nostro sguardo con il colore e con i continui e repentini sussulti visivi, degli strappi ben congeniati che a poco a poco rivelano il passaggio successivo insinuandosi nel precedente fino ad esplodere all’interno del proprio.

L’intervento si apre e si chiude con la natura in un ipotetico cerchio, dal nero fino al grigio concludendo la sua corsa nel cemento della parete, Ciredz porta in dote la peculiare visione conseguenza diretta degli studi topografici sulla pianta terrestre, dalle increspature, dalle onde, passando per tutti i differenti elementi che vengono sviscerati dall’artista attraverso una precisa connotazione visiva, stilistica e tematica che strizza l’occhio agli elementi ed alle forme naturali. Tellas chiude il cerchio e lo riallaccia lasciando che le sue visioni naturali, i suoi rovi e le sue gigantesche figure impattino sulla superfice, un verde intenso e profondo che cela al suo interno solchi e voragini vertiginose, dei veri e proprio buchi che ne alimentano la densità e l’impatto. Si arriva così al centro con i passi scanditi dalle geometrie di Martina Merlini che si fermano per poi ripartire e per incentivare il cammino verso la fine, tracciano un percorso vero e proprio che trova il suo punto focale nella parte centrale del muro prima di ripartire in moto costante. Qui tra forme ed elementi geometrici si scatena l’istinto razionale di Moneyless che da vita al consueto brulicare di vortici accompagnati nuovamente da un spiccata sensibilità cromatica, la perfezione del cerchio viene articolata per sviluppare trame complesse e profonde, andando infine a restituire una sensazione di caos ordinato maggiormente affine all’universo umano ed alle sue emozioni e stati d’animo.

Non aggiungiamo altro, come consuetudine in calce al nostro testo una bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento realizzato, una panoramica generale passando per i dettagli di ciascuna delle facciate occupate per darvi modo di apprezzare al meglio tutto il debordante impatto di un opera di questo genere, è tutto vostro, dopo il salto.

Pics by Angelo Jaroszuk Bogasz