L’ultima serie di Carne
Il linguaggio di Carne nel corso degli anni si è profondamente modificato, l’artista Italiano ha saputo sviluppare una ricerca coerente e ragionata evolvendo e sviluppando un personale discorso artistico.
Questa progressiva evoluzione ha visto come elemento ricorrente una spiccata sensibilità verso tutti quegli spazi ed edifici abbandonati all’interno dei quali sviluppare le personali riflessioni e visioni.
Dai primi interventi altamente evocativi e legati ad un approccio figurativo egli ha successivamente indirizzato i propri lavori verso una ricerca astratta, dapprima basata sulla definizione spaziale e concettuale del vuoto, ora orientata verso la necessità di scomporlo in tutte le sue parti.
Si tratta di uno processo non più orientato unicamente alla forma e che permette all’artista ragionare in termini maggiormente personali e introspettivi.
In questa nuova serie il bianco ed il nero restano le uniche tonalità a cui Carne sceglie di affidarsi scegliendo però di sganciarle entrambe da un semplice associazione o contrapposizione tonale per sviluppare un discorso più ampio.
Il bianco e il nero, i due colori assoluti che rappresentano il positivo e il negativo, il pieno e il vuoto, tutto e niente, nella pitture dell’artista divengono ingenuità (bianco) e consapevolezza (nero) diventando sinonimi di razionalità e irrazionalità in un dialogo tra opposti capace di riflettere quelle tipiche contrapposizioni che caratterizzano l’essere umano.
L’intento è quello di guardare in profondità verso tutte quelle esperienze di vita, guardando in particolare a quegli errori commessi che non fanno altro che renderci più maturi e consapevoli, traducendone l’aspetto attraverso la figurazione di spazi geometrici vuoti e pieni.
Il prossimo Giugno l’artista esporrà negli spazi del Docks74 di Torino, presto tutte le informazioni del caso nel frattempo potete dare un occhiata a quest’ultima serie di lavori attraverso gli scatti presenti in galleria.
Photo Credit: Francesca Tuzzi