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GORGO

Carne – New Pieces inside an Abandoned Factory

A distanza di parecchio tempo torniamo con piacere ad approfondire il lavoro di Carne, l’artista Italiano si è spostato questa volta all’interno di un vecchio pastificio abbandonato per dare nuovamente libero sfogo alle sue particolari ed attrattive visioni.

Intervento dopo intervento appare chiara l’intenzione di Carne di andare a toccare situazioni ed emozioni differenti, un percorso quindi che sceglie di non soffermarsi su di un’unica radice tematica ma piuttosto ampliare lo spettro emotivo andando ad interagire con temi e situazioni differenti. Come spesso abbiamo avuto modo di vedere la principale peculiarità dell’interprete è quella di sviluppare un dialogo dai toni decisamente più personali e soprattutto legato imprescindibilmente con quelli che sono gli edifici ed i luoghi abbandonati. Questa particolare scelta diviene presto attrattiva principale per uno stimolo capace di tracciare attraverso immagini quasi mistiche ed oniriche, risvolti emotivi differenti che di volta in volta entrano in contatto con questi luoghi. In tal senso si crea una simbiosi rara tra lavoro e spot, il primo genera il canale tematico fornendo uno spunto ed un momento di riflessione a chi osserva, il secondo ne supporta lo sviluppo attraverso le proprie atmosfere, i propri odori, le proprie crepe e le sue stesse muffe andando ad aumentare esponenzialmente in fattore di immersione di queste opere.

Il forte legame quindi che Carne sviluppa nelle sue opere, viene qui stimolato da un nuova direzione tematica, l’autore per questa nuova serie di lavori, tutti come detto realizzati per la prima volta all’interno di un unico edificio che, ci spiega l’artista, ne particolarmente stimolato l’operato, sceglie di inserire una forte caratterizzazione naturale. In questo senso siamo rimasti particolarmente colpiti dal unione di contesti differenti: l’uomo, l’abbandono e la natura, giungono come una sorta di cerchio infinito in un cui ognuno e legato al successivo ed al precedente in una catena di emozioni e sensazioni differenti. La figura dell’essere umano che partorisce un edificio per poi abbandonarlo a se stesso, la natura che sopraggiunge tentando di riappropriarsi del proprio spazio e quest’ultimo che cede inevitabilmente alla sua lenta decadenza, ed infine l’uomo e la natura da sempre unite eppure così dannatamente distanti.

In calce al nostro testo potete trovare una bella serie di immagini con i dettagli di quest’ultima serie di lavori realizzati dall’interprete, dateci un occhiata siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Francesca Tuzzi

Carne – New Pieces inside an Abandoned Factory

A distanza di parecchio tempo torniamo con piacere ad approfondire il lavoro di Carne, l’artista Italiano si è spostato questa volta all’interno di un vecchio pastificio abbandonato per dare nuovamente libero sfogo alle sue particolari ed attrattive visioni.

Intervento dopo intervento appare chiara l’intenzione di Carne di andare a toccare situazioni ed emozioni differenti, un percorso quindi che sceglie di non soffermarsi su di un’unica radice tematica ma piuttosto ampliare lo spettro emotivo andando ad interagire con temi e situazioni differenti. Come spesso abbiamo avuto modo di vedere la principale peculiarità dell’interprete è quella di sviluppare un dialogo dai toni decisamente più personali e soprattutto legato imprescindibilmente con quelli che sono gli edifici ed i luoghi abbandonati. Questa particolare scelta diviene presto attrattiva principale per uno stimolo capace di tracciare attraverso immagini quasi mistiche ed oniriche, risvolti emotivi differenti che di volta in volta entrano in contatto con questi luoghi. In tal senso si crea una simbiosi rara tra lavoro e spot, il primo genera il canale tematico fornendo uno spunto ed un momento di riflessione a chi osserva, il secondo ne supporta lo sviluppo attraverso le proprie atmosfere, i propri odori, le proprie crepe e le sue stesse muffe andando ad aumentare esponenzialmente in fattore di immersione di queste opere.

Il forte legame quindi che Carne sviluppa nelle sue opere, viene qui stimolato da un nuova direzione tematica, l’autore per questa nuova serie di lavori, tutti come detto realizzati per la prima volta all’interno di un unico edificio che, ci spiega l’artista, ne particolarmente stimolato l’operato, sceglie di inserire una forte caratterizzazione naturale. In questo senso siamo rimasti particolarmente colpiti dal unione di contesti differenti: l’uomo, l’abbandono e la natura, giungono come una sorta di cerchio infinito in un cui ognuno e legato al successivo ed al precedente in una catena di emozioni e sensazioni differenti. La figura dell’essere umano che partorisce un edificio per poi abbandonarlo a se stesso, la natura che sopraggiunge tentando di riappropriarsi del proprio spazio e quest’ultimo che cede inevitabilmente alla sua lenta decadenza, ed infine l’uomo e la natura da sempre unite eppure così dannatamente distanti.

In calce al nostro testo potete trovare una bella serie di immagini con i dettagli di quest’ultima serie di lavori realizzati dall’interprete, dateci un occhiata siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Francesca Tuzzi