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Carne – A Series of New Pieces

A distanza di parecchio tempo torniamo ad approfondire il lavoro di Carne, l’artista italiano si è infatti da poco lanciato in un nuova esplorazione all’interno di spazi abbandonati andando a realizzare una bella e nuova serie di interventi.
È l’occasione per tornare ad immergerci all’interno dell’immaginario dell’autore, con la sua capacità di entrare a contatto con i luoghi abbandonati ed in forte stato di declino. Uno degli aspetti di maggiore interesse nelle produzioni di Carne, è senza dubbio la capacità dell’artista di istaurare un dialogo profondo e sfaccettato con edifici corrose dal tempo. Questa particolare scelta lavorativa va infatti ad amplificare il valore mistico ed evocativo delle sue produzioni. In questo senso l’autore Italiano analizza e ‘vive’ tutti quei luoghi remoti, dimenticati e posti al limite della società, vere e proprie macchie da celare e nascondere figlie del continuo e mutevole stravolgimento urbano delle città moderne. Gli edifici e le strutture abbandonate, quelle che consapevolmente o no eliminiamo dallo sguardo mentre vaghiamo per le nostre prigioni di cemento, completamente distrutti ed alla totale mercé della natura, vivono una particolare esistenza, dove proprio quest’ultima, tenta lentamente di riappropriarsi degli spazi precedentemente invasi dal cemento e dalla calce.
Parte da qui lo stimolo dell’interprete, si tratta di raccogliere le tracce dei muri, le sensazioni e gli stati d’animo suggeriti dal momento per offrire una nuova vita, una nuova manifestazione di esistenza che passa direttamente per gli interventi dello stesso autore. L’artista muove queste sue creazioni scegliendo un approccio quanto mai romantico, quasi poetico, ed in grado di stimolare sensibilità differenti. Si tratta di interventi capaci di trattare temi come la morte, la vita e l’amore, attraverso le iconiche rose, simbolo malinconico di amarezza e capaci di farsi portatrici di sentimenti di passione, carnalità ma anche dolore, sangue ed odio. L’interprete si avvicina a questi spazi scegliendo un approccio stilistico il tutto attraverso un impostazione cromatica votata unicamente al bianco ed al nero come unici vettori visivi.
Con questa nuova serie di lavori, ancora una volta Carne va a stuzzicare quelle che sono le corde più sensibili dell’animo umano, presta la propria immaginazione a questi luoghi offrendo loro una nuova identità, un opportunità di dialogo intriso in sensazioni e stati d’animo malinconiche, cupe e capaci di scuotere chi dovesse incrociare il proprio sguardo su di esse.
Null’altro da aggiungere, in calce al nostro testo potete trovare una bella serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro dell’artista.

Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Francesca Tuzzi

Carne – A Series of New Pieces

A distanza di parecchio tempo torniamo ad approfondire il lavoro di Carne, l’artista italiano si è infatti da poco lanciato in un nuova esplorazione all’interno di spazi abbandonati andando a realizzare una bella e nuova serie di interventi.
È l’occasione per tornare ad immergerci all’interno dell’immaginario dell’autore, con la sua capacità di entrare a contatto con i luoghi abbandonati ed in forte stato di declino. Uno degli aspetti di maggiore interesse nelle produzioni di Carne, è senza dubbio la capacità dell’artista di istaurare un dialogo profondo e sfaccettato con edifici corrose dal tempo. Questa particolare scelta lavorativa va infatti ad amplificare il valore mistico ed evocativo delle sue produzioni. In questo senso l’autore Italiano analizza e ‘vive’ tutti quei luoghi remoti, dimenticati e posti al limite della società, vere e proprie macchie da celare e nascondere figlie del continuo e mutevole stravolgimento urbano delle città moderne. Gli edifici e le strutture abbandonate, quelle che consapevolmente o no eliminiamo dallo sguardo mentre vaghiamo per le nostre prigioni di cemento, completamente distrutti ed alla totale mercé della natura, vivono una particolare esistenza, dove proprio quest’ultima, tenta lentamente di riappropriarsi degli spazi precedentemente invasi dal cemento e dalla calce.
Parte da qui lo stimolo dell’interprete, si tratta di raccogliere le tracce dei muri, le sensazioni e gli stati d’animo suggeriti dal momento per offrire una nuova vita, una nuova manifestazione di esistenza che passa direttamente per gli interventi dello stesso autore. L’artista muove queste sue creazioni scegliendo un approccio quanto mai romantico, quasi poetico, ed in grado di stimolare sensibilità differenti. Si tratta di interventi capaci di trattare temi come la morte, la vita e l’amore, attraverso le iconiche rose, simbolo malinconico di amarezza e capaci di farsi portatrici di sentimenti di passione, carnalità ma anche dolore, sangue ed odio. L’interprete si avvicina a questi spazi scegliendo un approccio stilistico il tutto attraverso un impostazione cromatica votata unicamente al bianco ed al nero come unici vettori visivi.
Con questa nuova serie di lavori, ancora una volta Carne va a stuzzicare quelle che sono le corde più sensibili dell’animo umano, presta la propria immaginazione a questi luoghi offrendo loro una nuova identità, un opportunità di dialogo intriso in sensazioni e stati d’animo malinconiche, cupe e capaci di scuotere chi dovesse incrociare il proprio sguardo su di esse.
Null’altro da aggiungere, in calce al nostro testo potete trovare una bella serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro dell’artista.

Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Francesca Tuzzi