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CANEMORTO – New Murals in Cassina de Pecchi

Proseguiamo nel raccontarvi i lavori per l’ottimo Restart Festival di Cassina de Pecchi, alle porte di Milano, tra gli artisti coinvolti ritroviamo i Canemorto che, nei giorni scorsi, hanno terminato di realizzare due nuovi interventi portando in dote tutta la loro personale stilistica.

Il fascino delle produzioni firmate dal trio italiano sta tutto nella particolare ricerca stilistica, una ricerca basata sull’antiestetica, una scelta coraggiosa, in totale controtendenza con il culto del bello che caratterizza i tempi moderni. L’immaginario dei Canemorto è ruvido nella sua espressività, carico di colore, impazzito nel suo propagarsi e dare forma e sostanza a corpi e figure bizzarre. Gli interpreti, come loro stesso nome suggerisce, riflettono sull’idea di un cane morto riverso sulla strada, un corpo freddo, capace di stimolare impulsi e sensazioni contrastanti, un calamita visiva a cui è impossibile sottrarsi. Allo stesso modo le immagini proposte dagli artisti risultano cruente, dure da digerire, tracciando uno spaccato personale, viscerale e peculiare di quello che è l’essere umano.

L’istinto, il tratto che diviene interrotto, rapido ed incisivo, irregolare nello sviluppare la silhouette dei corpi. Quest’ultimi si allungano, si intrecciano nello spazio, divengono frastagliati, si fanno atipici nella loro forma, danno sostanza ad un immaginario grezzo, alimentato dalla percezioni del momento, in grado più mai di porsi come ideale e sensibile specchio interiore. La pittura degli autori suggerisce una forte capacità introspettiva, scuotono i characters degli interpreti, raccontano e mostrano le sfaccettature più recondite, il buio della mente, percepiscono ed assecondano la malinconia interiore, tracciano la parte più oscura dell’essere umano, finalmente libera, senza alcun filtro ed in grado, qui più che mai, di commutare l’aspetto dei corpi rappresentati. Non c’è ipocrisia, non c’è una maschera a coprire, ci sono piuttosto le emozioni, le paure e le fragilità dell’uomo, gli stati d’animo alterati, che entrano a contatto con la carne, ne plasmano la forma, intrecciando i tessuti e cambiando profondamente i connotati. C’è un ritorno al selvaggio, con i personaggi che divengono più animali che uomini, una rappresentazione vera, pura, crudele per certi aspetti, priva di stereotipi, allungata, cadenzata e plasmata attraverso profondità tonali, linee e sferzate in grado di sottolinearne la particolare condizione.

Quest’ultima fatica è l’opportunità quindi per una nuova riflessione personale, un pugno nello stomaco in grado di farci risvegliare dal torpore, un confronto scandito da una visione ruvida ed intensa. Si tratta di due differenti lavori, posti uno di fronte all’altro con i quali i Canemorto tornano a tracciare la personale cifra stilistica, senza freni, senza censura, proprio come piace a noi.

Null’altro da aggiungere, in attesa di nuovi aggiornamenti sul lavoro degli artisti, vi lasciamo ad alcuni scatti con i dettagli di quest’ultima fatica, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artists for The Pics

CANEMORTO – New Murals in Cassina de Pecchi

Proseguiamo nel raccontarvi i lavori per l’ottimo Restart Festival di Cassina de Pecchi, alle porte di Milano, tra gli artisti coinvolti ritroviamo i Canemorto che, nei giorni scorsi, hanno terminato di realizzare due nuovi interventi portando in dote tutta la loro personale stilistica.

Il fascino delle produzioni firmate dal trio italiano sta tutto nella particolare ricerca stilistica, una ricerca basata sull’antiestetica, una scelta coraggiosa, in totale controtendenza con il culto del bello che caratterizza i tempi moderni. L’immaginario dei Canemorto è ruvido nella sua espressività, carico di colore, impazzito nel suo propagarsi e dare forma e sostanza a corpi e figure bizzarre. Gli interpreti, come loro stesso nome suggerisce, riflettono sull’idea di un cane morto riverso sulla strada, un corpo freddo, capace di stimolare impulsi e sensazioni contrastanti, un calamita visiva a cui è impossibile sottrarsi. Allo stesso modo le immagini proposte dagli artisti risultano cruente, dure da digerire, tracciando uno spaccato personale, viscerale e peculiare di quello che è l’essere umano.

L’istinto, il tratto che diviene interrotto, rapido ed incisivo, irregolare nello sviluppare la silhouette dei corpi. Quest’ultimi si allungano, si intrecciano nello spazio, divengono frastagliati, si fanno atipici nella loro forma, danno sostanza ad un immaginario grezzo, alimentato dalla percezioni del momento, in grado più mai di porsi come ideale e sensibile specchio interiore. La pittura degli autori suggerisce una forte capacità introspettiva, scuotono i characters degli interpreti, raccontano e mostrano le sfaccettature più recondite, il buio della mente, percepiscono ed assecondano la malinconia interiore, tracciano la parte più oscura dell’essere umano, finalmente libera, senza alcun filtro ed in grado, qui più che mai, di commutare l’aspetto dei corpi rappresentati. Non c’è ipocrisia, non c’è una maschera a coprire, ci sono piuttosto le emozioni, le paure e le fragilità dell’uomo, gli stati d’animo alterati, che entrano a contatto con la carne, ne plasmano la forma, intrecciando i tessuti e cambiando profondamente i connotati. C’è un ritorno al selvaggio, con i personaggi che divengono più animali che uomini, una rappresentazione vera, pura, crudele per certi aspetti, priva di stereotipi, allungata, cadenzata e plasmata attraverso profondità tonali, linee e sferzate in grado di sottolinearne la particolare condizione.

Quest’ultima fatica è l’opportunità quindi per una nuova riflessione personale, un pugno nello stomaco in grado di farci risvegliare dal torpore, un confronto scandito da una visione ruvida ed intensa. Si tratta di due differenti lavori, posti uno di fronte all’altro con i quali i Canemorto tornano a tracciare la personale cifra stilistica, senza freni, senza censura, proprio come piace a noi.

Null’altro da aggiungere, in attesa di nuovi aggiornamenti sul lavoro degli artisti, vi lasciamo ad alcuni scatti con i dettagli di quest’ultima fatica, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artists for The Pics