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GORGO

CANEMORTO x Borondo – New Mural in Bologna

Per quella che speriamo non sia un’unica parentesi, Borondo ed i CANEMORTO uniscono gli sforzi per dare vita ad una splendida combinazione, siamo a Bologna all’interno di un vecchio edificio abbandonato, teatro perfetto per le reminiscenze del gruppo.

Così diversi eppure così vicini, Borondo ed i CANEMORTO rappresentano lo specchio opposto dell’animo umano, dello spagnolo quello tormentato e consumato nelle viscere del proprio essere, terribilmente aulico eppure così triste, fortemente influenzato dalla durezze della vita, spento, triste e rabbuiato si chiude in se stesso, è dei CANEMORTO la parte più brutta ed incisiva, il contorto ed il marcio che esce fuori, viene a galle, ristagna degli sguardi sbiechi e nella smorfia della bocca, nella pelle raggrinzita e consumata, lo spettro di quello che fu, il disgusto che sale e si impossessa della carne plasmandola a proprio piacimento.

Partendo da queste basi ben salde e radicate, Borondo ed i CANEMORTO hanno avuto l’opportunità di esaltarsi con i propri rispettivi stili, unendo gli sforzi il gruppo sceglie di contrappore la sacralità allo sgradevole lanciando un pugno diretto e ben assestato ai perbenisti. L’artista spagnolo dipinge quella che è una madonna, le sue ricche e folte pennellate vengono declinate per dare vita ad un corpo segnato, ricco di linee e trapassato dalla vecchiaia, l’areola stessa risulta sbiadita e spenta a rafforzare ancora di più un idea generale di appannato. Il collettivo invece si occupa di dare forma e vita alla creatura portata in braccio dalla donna, un bambino che perde completamente la sua innocenza, il tratto si fa più forte e deciso, la dimensione e la fisionomia del corpo implodono su loro stesse, gli occhi scavano solchi profondi sul volto del ragazzo, pupille tremolanti, sguardo perso, tutto ciò che non si è soliti vedere in un bambino viene qui a galla, un corpo deforme che spazza via la purezza, lasciando il posto alle brutture, silenzio e poi grida, una scossa vera e propria.

Thanks to The Artists for The Pics
Pics by El Pacino

CANEMORTO x Borondo – New Mural in Bologna

Per quella che speriamo non sia un’unica parentesi, Borondo ed i CANEMORTO uniscono gli sforzi per dare vita ad una splendida combinazione, siamo a Bologna all’interno di un vecchio edificio abbandonato, teatro perfetto per le reminiscenze del gruppo.

Così diversi eppure così vicini, Borondo ed i CANEMORTO rappresentano lo specchio opposto dell’animo umano, dello spagnolo quello tormentato e consumato nelle viscere del proprio essere, terribilmente aulico eppure così triste, fortemente influenzato dalla durezze della vita, spento, triste e rabbuiato si chiude in se stesso, è dei CANEMORTO la parte più brutta ed incisiva, il contorto ed il marcio che esce fuori, viene a galle, ristagna degli sguardi sbiechi e nella smorfia della bocca, nella pelle raggrinzita e consumata, lo spettro di quello che fu, il disgusto che sale e si impossessa della carne plasmandola a proprio piacimento.

Partendo da queste basi ben salde e radicate, Borondo ed i CANEMORTO hanno avuto l’opportunità di esaltarsi con i propri rispettivi stili, unendo gli sforzi il gruppo sceglie di contrappore la sacralità allo sgradevole lanciando un pugno diretto e ben assestato ai perbenisti. L’artista spagnolo dipinge quella che è una madonna, le sue ricche e folte pennellate vengono declinate per dare vita ad un corpo segnato, ricco di linee e trapassato dalla vecchiaia, l’areola stessa risulta sbiadita e spenta a rafforzare ancora di più un idea generale di appannato. Il collettivo invece si occupa di dare forma e vita alla creatura portata in braccio dalla donna, un bambino che perde completamente la sua innocenza, il tratto si fa più forte e deciso, la dimensione e la fisionomia del corpo implodono su loro stesse, gli occhi scavano solchi profondi sul volto del ragazzo, pupille tremolanti, sguardo perso, tutto ciò che non si è soliti vedere in un bambino viene qui a galla, un corpo deforme che spazza via la purezza, lasciando il posto alle brutture, silenzio e poi grida, una scossa vera e propria.

Thanks to The Artists for The Pics
Pics by El Pacino