Brad Downey – “Barricade” A New Installations

Dopo averlo visto al lavoro per l’interessante esibizione di Grottaglie lo scorso mese di Dicembre (qui), Brad Downey ci mostra con un corposo aggiornamento gli ultimi interventi dell’anno tra cui spicca la serie inaugurata a Klagenfurt in Austria e proseguita a Basilea in Svizzera dal titolo “Barricade”.

Ancora una volta a catalizzare la nostra attenzione è l’enorme capacità di Brad Downey di sviluppare il proprio lavoro capovolgendo e sfidando la percezione dello spazio pubblico, un non luogo che si trasforma non solo in un palcoscenico teatrale per le follie visionario di uno degli artisti più controversi e chiacchierati. L’interprete statunitense esercita infatti la propria visione servendosi di installazioni, sculture e vere e proprie performance, la strada diventa così un elemento partecipativo e, nella concezione stessa dell’artista, elemento cardine del proprio operato. L’idea quindi è quella di rendere il tessuto urbano un elemento attivo nella fruizione dell’opera che dal muro o da una semplice stanza di un museo attraversa gli spazi diametralmente offrendo a chi si imbatte nei suoi elaborati sensazioni ed emozioni contrastanti. Fattore di notevole interesse è la capacità di Brad Downey di sviluppare la propria visione attraverso l’utilizzo di materiali e strumenti differenti al fine di creare anzitutto un esperienza, proprio la performance riveste un importanza principale, il come viene vissuto l’intervento è il fulcro tematico e concettuale del lavoro nonchè unico arricchimento personale per chi ha la fortuna di vivere o vedere le sue creazioni. Questa caratteristica intrinseca fà si che le opere dell’artista vengano digerite in un modo nuovo, gli interventi nel loro portare al limite un determinato concetto o tema, sviluppano dubbi, lanciano spunti e invogliano una riflessione personale, o semplicemente divertono per la loro fortissima interattività.

Per questa sua nuova serie, commissionata da Lenhauro, l’interprete ha utilizzato una serie di barricate della polizia, i due interventi, seppure per pochi minuti, hanno letteralmente inondato la strada sviluppando una sorta di onda rossa. L’impressione è quella di una critica divertente ed al contempo velenosa, gli strumenti per bloccare la folla, durante proteste e dissidenza, si trasformano in una gigantesca onda rossa e bianco, quasi a simulare una grande manifestazione e, nel loro esuberante numero, arrivano a sfociare nel ridicolo, un lavoro quindi ancora una volta intelligente ed inusuale che non potevamo che apprezzare in tutta la sua lucida irriverenza.

Vi lasciamo con una belle serie di immagini con tutti i dettagli di quest’ultima lucida ed accattivamente serie di installazioni, dateci un occhiata e tornate presto per nuovi ed interessanti aggiornamenti sul lavoro del grande artista americano.

Pics by Gerhard Maurer via The Artist