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GORGO

Borondo – New Piece in Cotignola, Ravenna

Nella sua ricerca di superfici non canoniche sulle quali poter esprimere il proprio talento, Borondo approda a Cotignola, Ravenna dove ha da poco avuto l’opportunità di realizzare un nuovo pezzo su una serie di balle di fieno. A differenza dei lavori sul vetro e sulla plastica dove Borondo applica anche un personale approccio lavorativo, non aggiungendo ma bensi togliendo fino a far apparire il disegno desiderato, qui ci troviamo piuttosto spiazzati. La difficoltà di coprire una superficie non omogenea come quella del fieno in parte viene incontro all’artista nel suo abbozzare le figure, le stesse, ispirate dai volti e corpi presi da una fotografia datata, alleggiano come spettri nel circondario imprimendo la propria forma e la propria fisionomia proprio sui grandi quadrati.

Il risultato finale è decisamente atipico, spariscono i colori che hanno caratterizzato il contatto così viscerale tra l’artista, l’opera e lo spettatore, rimpiazzati da un’unica tinta scura, visto anche il poco spazio a disposizione, fuori i dettagli con i grandi passaggi ed effusioni di tinte tutti da cercare e scrutare attentamente. Noi lo preferiamo alle prese con grandi pareti dove senza dubbio Borondo riesce ad esprimere tutto il suo potenziale, emozionando ed impattando con grande vigore le sensazioni e gli stati emotivi di chi ha la fortuna di imbattercisi.

Per quello quindi che abbiamo etichettato come un esercizio di stile su superfici non convenziali, siamo curiosi di vedere il proseguo e l’evoluzione, se ci sarà. Non troppo convinti infine vi lasciamo alle immagini con la serie di scatti in galleria dove potete apprezzare tutti i dettagli ed alcune immagini del making of.

Pics by Marco Miccoli

Borondo – New Piece in Cotignola, Ravenna

Nella sua ricerca di superfici non canoniche sulle quali poter esprimere il proprio talento, Borondo approda a Cotignola, Ravenna dove ha da poco avuto l’opportunità di realizzare un nuovo pezzo su una serie di balle di fieno. A differenza dei lavori sul vetro e sulla plastica dove Borondo applica anche un personale approccio lavorativo, non aggiungendo ma bensi togliendo fino a far apparire il disegno desiderato, qui ci troviamo piuttosto spiazzati. La difficoltà di coprire una superficie non omogenea come quella del fieno in parte viene incontro all’artista nel suo abbozzare le figure, le stesse, ispirate dai volti e corpi presi da una fotografia datata, alleggiano come spettri nel circondario imprimendo la propria forma e la propria fisionomia proprio sui grandi quadrati.

Il risultato finale è decisamente atipico, spariscono i colori che hanno caratterizzato il contatto così viscerale tra l’artista, l’opera e lo spettatore, rimpiazzati da un’unica tinta scura, visto anche il poco spazio a disposizione, fuori i dettagli con i grandi passaggi ed effusioni di tinte tutti da cercare e scrutare attentamente. Noi lo preferiamo alle prese con grandi pareti dove senza dubbio Borondo riesce ad esprimere tutto il suo potenziale, emozionando ed impattando con grande vigore le sensazioni e gli stati emotivi di chi ha la fortuna di imbattercisi.

Per quello quindi che abbiamo etichettato come un esercizio di stile su superfici non convenziali, siamo curiosi di vedere il proseguo e l’evoluzione, se ci sarà. Non troppo convinti infine vi lasciamo alle immagini con la serie di scatti in galleria dove potete apprezzare tutti i dettagli ed alcune immagini del making of.

Pics by Marco Miccoli