Borondo – New Mural in Las Vegas
Dopo qualche giorno torniamo con piacere ad approfondire il lavoro di Borondo, il grande artista Spagnolo si è da poco spostato negli States dove ha avuto modo di dipingere questa nuova e particolare parete in occasione del Life is Beautiful Festival di Las Vegas.
Nelle ultime settimane abbiamo notato un intensificazione nella ricerca visiva di Borondo, l’interprete sta infatti proseguendo nel portare avanti la personale dialettica sia visiva che tematica, andando a raccogliere quelli che sono gli stimoli dei luoghi che visita ed attraverso questi sviluppare nuovi ed interessanti accorgimenti e scelte stilistiche da miscelare al proprio e personale tratto.
Come visto più volte, la pittura dello Spagnolo porta avanti temi e spunti dalla forte ricerca emotiva, più di altri l’interprete è riuscito ad incanalare all’interno delle sue produzioni e per mezzo dei suoi soggetti, un incredibile tasso viscerale che funge proprio da volano ed arricchisce l’opera di sensazioni e stati d’animo differenti. Nell’idea dell’artista c’è l’esigenza di scoprire, togliendone il velo e le maschere, i sentimenti più reconditi e profondi dell’uomo, le sue pene ed i differenti stati d’animo avvolgendo lo spettatore all’interno di una pittura fortemente emotiva che va, attraverso i temi e gli spunti trattati, ad alimentare un forte senso di malinconia. Borondo sveste i suoi soggetti che si fanno più puri, senza vincoli, ed attraverso un tratto fortemente espressivo approda ad una sensibilità nuova, trapassa lo spazio dando allo spettatore la sensazione di trovarsi di fronte ad uno specchio, spogliato delle sue maschere, nudo di fronte alle proprie emozioni.
Quest’ultima fatica prende vita su una parete insolita, si tratta infatti di uno spazio ad angolo decisamente differente dagli interventi a cui l’autore ci ha abituato. Quello che poteva essere un ostacolo diventa presto l’opportunità per sperimentare un differente approccio, Borondo sceglie qui un impostazione anamorfica eludendo il problema e generando al tempo stesso una frattura nello spazio architettonico del luogo. La parete diviene piatta e raccoglie in questi termini gli stimoli visivi dell’interprete, con una nuova figura ad ergersi nello spazio, vediamo quest’ultima vestita, quasi malinconica, e con le mani protese all’interno dell’abito che ne copre le fattezze. A catturare la nostra attenzione è infatti il gesto che sembra che l’uomo stia per compiere, una sorta di liberazione, gettando il soprabito per poter finalmente essere davvero se stessi.
Il risultato finale è un nuova opera catartica e capace di suggerirsi l’opportunità di una nuova riflessione, al tempo stesso l’intervento ci offre l’opportunità di ammirare l’artista alle prese con una tipologia di spazio differente per un risultato finale in linea con le nostre aspettative.