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GORGO

Borondo – New Mural for InSitu Art Festival

Dopo le intense vicende inglesi, il grande Borondo si è da poco spostato a Fort d’Aubervilliers un sobborgo di Parigi dove ha preso parte ai lavori per l’interessante InSitu Art Festival realizzando uno dei suoi tipici ed evocativi interventi.

Tra il 17 maggio e il 14 luglio prende vita l’InSitu Art Festival, uno grande evento ad Aubervilliers dove una cinquantina di grandi nomi della scena francese ed internazionale, invitati da Olivier Landes e dalla Associazione “Art in the City”, avranno modo di lavorare su ben due ettari di terreno all’interno del Fort d’ Aubervilliers. Recinzioni, carcasse di furgoni ed automobili, edifici e capannoni industriali saranno completamente trasformati dalle visioni dei grandi interpreti partecipanti in un clima di totale condivisione che tanto ci piace.

Tra i grandi nomi che hanno preso parto all’evento, quello di Borondo è senza dubbio tra i più caldi, ancora una volta ripiombiamo all’interno di una pittura altamente sottile, la vediamo insinuarsi nelle nostre corde più sensibili, pizzicarle in un risveglio che sa di riverbero dei sensi, una ripresa che ne acutizza le emozioni e le percezioni, una lettura stratificata che va puntualmente ad impattare il nostro spirito ed i nostri pensieri. Quello che ci ha sempre coinvolto e colpito nel lavoro di Borondo è la capacità dell’interprete di sviluppare un trama visivo assolutamente profonda e dai fortissimi risvolti emotivi, lo Spagnolo attraverso un tratto fortemente espressivo sviluppa i corpi nudi dei suoi uomini e delle sue donne, la purezza degli stessi, raggiunta proprio attraverso la loro rappresentazione senza veli, censure o filtri visivi, impatta in un sentimento che va a scavare nelle pieghe e nelle profondità dell’animo umano rivelandone tutta la fragilità, le insicurezze, il dolore, sono scene pesanti nel loro coefficiente di immedesimazione, dense ed articolate nella loro stessa fisionomia. L’inteprete attraverso i suoi spettri da vita, voce e colore alla cupezza, alla tristezza che attanaglia e ci fa sprofondare, scopre la maschera di felicità e tranquillità che portiamo tutti i giorni, per rivelare a noi stesi, al mondo ed a chi ci circonda tutta la malinconia della vita. L’interprete riesce così a penetrare nei sentimenti di chi osserva, esattamente come nel muro le tracce di vernice, i tocchi insistenti e ripetuti che danno vita alla fisionomia dei corpi, segnano e solcano le profondità dei nostri pensieri lasciandoci sopraffatti, senza razionalità in prende e finalmente liberi di esprimere e di essere ciò che siamo.

In “Transit”, questo il titolo di quest’ultima fatica, Borondo torna a lavorare su grandi superfici esibendo ancora una volta tutta la sua sensibilità, l’artista attraverso l’utilizzo delle macchie di ruggine presenti sulla superfice coadiuvate da una tinta scura, dà vita ad un ombra, tetra ed agghiacciante che si scaglia avvolgendo la figura dell’uomo steso ed inermi. La sensazione è quella di un tocco maligno, una rappresentazione della tristezza e della malinconia sotto forma di oscura figura, un tocco al cuore e cambia l’umore, aumentano le fragilità e si spezza l’equilibrio in una transizione dei sensi acuta e profonda.

Per darvi modo di apprezzare ancora una volta tutto il peculiare impatto emotivo dei lavori dell’artista Spagnolo, vi lasciamo ad una bella serie di scatti con i dettagli dell’intervento, in attesa di scoprire i prossimi spostamenti il consiglio non può che essere quello di darci un occhiata, enjoy it.

Pics by Lionel Belluteau and The Artist

Borondo – New Mural for InSitu Art Festival

Dopo le intense vicende inglesi, il grande Borondo si è da poco spostato a Fort d’Aubervilliers un sobborgo di Parigi dove ha preso parte ai lavori per l’interessante InSitu Art Festival realizzando uno dei suoi tipici ed evocativi interventi.

Tra il 17 maggio e il 14 luglio prende vita l’InSitu Art Festival, uno grande evento ad Aubervilliers dove una cinquantina di grandi nomi della scena francese ed internazionale, invitati da Olivier Landes e dalla Associazione “Art in the City”, avranno modo di lavorare su ben due ettari di terreno all’interno del Fort d’ Aubervilliers. Recinzioni, carcasse di furgoni ed automobili, edifici e capannoni industriali saranno completamente trasformati dalle visioni dei grandi interpreti partecipanti in un clima di totale condivisione che tanto ci piace.

Tra i grandi nomi che hanno preso parto all’evento, quello di Borondo è senza dubbio tra i più caldi, ancora una volta ripiombiamo all’interno di una pittura altamente sottile, la vediamo insinuarsi nelle nostre corde più sensibili, pizzicarle in un risveglio che sa di riverbero dei sensi, una ripresa che ne acutizza le emozioni e le percezioni, una lettura stratificata che va puntualmente ad impattare il nostro spirito ed i nostri pensieri. Quello che ci ha sempre coinvolto e colpito nel lavoro di Borondo è la capacità dell’interprete di sviluppare un trama visivo assolutamente profonda e dai fortissimi risvolti emotivi, lo Spagnolo attraverso un tratto fortemente espressivo sviluppa i corpi nudi dei suoi uomini e delle sue donne, la purezza degli stessi, raggiunta proprio attraverso la loro rappresentazione senza veli, censure o filtri visivi, impatta in un sentimento che va a scavare nelle pieghe e nelle profondità dell’animo umano rivelandone tutta la fragilità, le insicurezze, il dolore, sono scene pesanti nel loro coefficiente di immedesimazione, dense ed articolate nella loro stessa fisionomia. L’inteprete attraverso i suoi spettri da vita, voce e colore alla cupezza, alla tristezza che attanaglia e ci fa sprofondare, scopre la maschera di felicità e tranquillità che portiamo tutti i giorni, per rivelare a noi stesi, al mondo ed a chi ci circonda tutta la malinconia della vita. L’interprete riesce così a penetrare nei sentimenti di chi osserva, esattamente come nel muro le tracce di vernice, i tocchi insistenti e ripetuti che danno vita alla fisionomia dei corpi, segnano e solcano le profondità dei nostri pensieri lasciandoci sopraffatti, senza razionalità in prende e finalmente liberi di esprimere e di essere ciò che siamo.

In “Transit”, questo il titolo di quest’ultima fatica, Borondo torna a lavorare su grandi superfici esibendo ancora una volta tutta la sua sensibilità, l’artista attraverso l’utilizzo delle macchie di ruggine presenti sulla superfice coadiuvate da una tinta scura, dà vita ad un ombra, tetra ed agghiacciante che si scaglia avvolgendo la figura dell’uomo steso ed inermi. La sensazione è quella di un tocco maligno, una rappresentazione della tristezza e della malinconia sotto forma di oscura figura, un tocco al cuore e cambia l’umore, aumentano le fragilità e si spezza l’equilibrio in una transizione dei sensi acuta e profonda.

Per darvi modo di apprezzare ancora una volta tutto il peculiare impatto emotivo dei lavori dell’artista Spagnolo, vi lasciamo ad una bella serie di scatti con i dettagli dell’intervento, in attesa di scoprire i prossimi spostamenti il consiglio non può che essere quello di darci un occhiata, enjoy it.

Pics by Lionel Belluteau and The Artist