Blaqk for OUTDOOR Urban Art Festival 2014
Con quest’ultimo intervento realizzato dai Blaqk all’interno dell’Ex Dogana di Roma in San Lorenzo, andiamo finalmente e con piacere a dare un occhiata ai lavori realizzati per la nuova edizione dell’OUTDOOR Urban Art Festival.
A caratterizzare questa nuova edizione, ribattezzata “Moving Forward”, è senza il nuovo spirito di cambiamento che ha investito la rassegna quest’anno. L’idea di moving forward è legata anzitutto al movimento fisico, dallo spazio aperto a quello al chiuso in una nuova e caratteristica zona di Roma. Il quartiere di San Lorenzo e la sua Ex Dogana con 5000 metri quadrati sono la spinta propulsiva il rinnovamento che gli organizzatori si sono imposti. Quest’ultima passa anche per le dinamiche, necessariamente differenti per la particolarità del luogo, con gli artisti invogliati a sperimentare ed a produrre lavori ed installazioni site specific. Al tempo stesso è un ritorno alle origini laddove l’arte urbana ritorna ad essere effimera e, seguendo gli stimoli di un progetto come La Tour 13 di Parigi ad esempio, porta gli autori a lavorare all’interno di una cornice temporanea in quella che diviene una riappropriazione temporanea che passa attraverso l’estetica dell’arte.
Tra gli artisti coinvolti ritroviamo quindi con piacere il duo Greco che ha disposizione una delle grandi stanze della struttura, una volta utilizzate per stipare le merci e che ora attraverso il lavoro degli artisti chiamati prendono nuova forma e vita.
Come spesso abbiamo avuto modo di osservare le opere di Simek e Greg Papagrigoriou si basa sulla miscela visiva generata dai differenti approccio stilistici di ciascuno dei due interpreti. Muovendosi attraverso una comune predilezione per l’astratto ed una identica scelta cromatica, (quasi) sempre legata all’utilizzo del bianco e nel nero come unici vettori cromatici, i due artisti sviluppano due differenti direzioni visive. Se Simek è infatti maggiormente legato ad un impronta geometrica, Greg Papagrigoriou sceglie invece un ottica più vicina al gesto. L’unione di queste due identità differenti, sfocia in un apparato visivo decisamente sfaccettato e capace di attrare da una parte per la sua duplice personalità, dall’altra per la capacità del duo di veicolare sensazioni ed immagini criptiche e spesso legate al particolare luogo di lavoro.
Proprio l’intervento realizzato dai Blaqk per la rassegna capitola raccoglie perfettamente quelle che sono le basi stilistica degli interpreti in un intervento strettamente connesso con le particolarità del luogo. Osservando il risultato finale veniamo quindi accolti da una grande forma che letteralmente trapassa e investe le viscere della stanza, dalle grandi pareti, passando per il pavimento in una sorta di percorso gravitazionale in cui lo spettatore entra, ne seguo lo sviluppo e la conclusione, davvero intenso.
Dopo il salto ricca galleria di scatti con gli interpreti al lavoro e con le immagini del bel risultato finale, dateci un occhiata e restate sintonizzati per nuovi aggiornamenti sul lavoro del duo e sul festival.
Pics by The Artists