Basik – “Tabula aut Mortem” at Bonobolabo (Recap)
Lo scorso sabato siamo stati a Ravenna, qui all’interno degli spazi di Bonobolabo, Basik ha infatti aperto “Tabula aut Mortem”, pop-up show in cui il grande artista italiano rielabora attraverso il proprio approccio stilistico alcune grafiche appartenenti alla cultura skate.
La sensazione di mistico ed onirico avvolge la totalità delle produzioni firmate da Basik, è un sentore capace di coinvolgerci all’interno di una trama visiva spesso legata a riflessioni personali capaci di sviluppare spunti e tematiche differenti. La personale ricerca dell’artista vive di un equilibrio costante. Da una parte a fare capolino negli spazi ci siamo spesso confrontati con vere e proprie figure oscure, coadiuvate da una tavolozza cromatica intensa ed avvolgente. Dall’altra, la rielaborazione grafica e visiva tipica delle produzioni dell’interprete, entra in contatto con una personale fascinazione degli arti. Le mani per l’artista rappresentano il perfetto volano espressivo, l’ideale catarsi in grado di sviluppare stimoli differenti in funzione di una personale fascinazione verso elementi folkloristici, la superstizione ed infine la cultura popolare. L’autore ne raccoglie gli stimoli, i simboli e tutte le differenti dinamiche, abbracciando di volta in volta tematiche differenti raccontate ed evocate da brevi frasi in latino capaci di restituire un senso aulico ai bei risultati finali. Ad accompagnare questo costante viaggio troviamo anzitutto una personale rilettura visiva in grado di produrre uno stile proprio e facilmente distinguibile, il tratto diviene essenziale e viene accompagnato dalla scelta di utilizzare unicamente il nero, il bianco ed il colore ore come principali vettori cromatici.
Lo show, proposto per la prima volta all’interno degli spazi della Avantgarden Gallery di Milano (Covered), arricchito qui da un inedito, vede quindi Basik confrontarsi nuovamente con le immagini di iconiche tavole da skate. Non si tratta unicamente di una riedizione visiva. L’artista approfondisce gli artworks raffigurati sulle tavole, in quello che diviene un sorta di confronto, andando a cogliere spunti personali prima di rielaborare l’immagine attraverso il proprio particolare immaginario.
Quello che emerge è una allestimento dirompente, la totalità delle opere sono infatti presentate all’interno di particolari medium, non tele, quanto piuttosto oggetti ed elementi ed elementi in legno abilmente riciclati e trasformati in tavole da skateboard surreali. Nota finale per la dark room, spazio ricavato all’interno di Bonobolabo e capace di avvolgere lo spettatore all’interno di una percettività maggiore, vedere per credere.
Null’altro da aggiungere, in calce al nostro testo potete trovare una bella e ricca serie di scatti con una panoramica sull’allestimento ed i dettagli dei lavori presentati, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi aggiornamenti sul lavoro dell’autore Italiano e sui progetti espositivi dello spazio di Ravenna.
Bonobolabo
Via Centofanti, 79
Ravenna RA
Thanks to Bonobolabo for The Pics