Basik x Gola Hundun x Luca Zamoc – New Mural
La prima combo dell’anno ci ha lasciato a bocca aperta, un unione di intenti che ha visto Basik, Gola Hundun e Luca Zamoc unire gli sforzi per segnare un nostro piccolo viaggio interiore, un opere diversa che per la sua triplice visione ci ha fortemente convinto e coinvolto.
Se c’è una cosa ci ha sempre colpito ed impressionato è la capacità degli artisti di riuscire a tessere attraverso stili e visioni differenti un unico ed intricato lavoro, sono opere che abbracciano si la peculiare visione di ogni singolo interprete, ma riescono proprio per la loro straordinaria capacità di interazione, a sviluppare una trama differente e multi sfaccettata lasciandoci sospesi ad osservarne i dettagli e l’evoluzione sulla superficie, cogliendo gli istanti di lavoro in sintonia dove gli artisti hanno abbracciato ed intersecato il proprio mondo con quello degli altri, partorendo insieme un nuova ed esaltante opera.
Questo dei tre interpreti rappresenta quindi un parto nuovo che segna l’unione di temi e visioni differenti, dalla maschera di Basik posta al centro si sviluppano due trame differenti ma comunque legate, i colori che vediamo spuntare tra i fori con gli occhi e le labbra ci conducono direttamente nella giungla di tinte e fasci naturali sviluppata da Gola Hundun che risponde con un nuovo sguardo, ancora più mistico, eccentrico e più vicino alla natura, un caleidoscopio di emozioni e sensazioni differenti che fa da contraccolpo a quanto sviluppato da Luca Zamoc nell’estremità opposta. Qui si l’artista riconduce lo spettatore attraverso una lettura in bianco e nero, lo stesso nero della maschera segna qui, a confronto con il bianco, ancora una volta tutta la personale visione dell’artista, interviene qui il mondo animale miscelandosi in un inedito trittico di volti sovrapposti l’uno sopra l’altro.
Natura, il mondo animale e l’uomo vengono così racchiusi dai tre interpreti attraverso un comune denominatore che sviluppa e segna ogni porzione dell’intervento, mettiamo infatti l’accento sugli sguardi che accompagno lo spettatore in un dialogo aperto. La sensazione, alimentata dalla particolare e suggestiva location, è quella di intrecci di sensazioni contrastanti e differenti, gli occhi ci parlano di paura, rabbia ed al contempo di sfida fino a trascendere la forma stessa per guidarci in una proiezione personale e mistica, accolgono uno spaesato e curioso avventuriero, spaventandolo ed al contempo lanciando un monito, si sviluppa così una forma unica e trina, segnata dai differenti sviluppi, pensieri che si innestano, si mischiano e si intersecano tra di loro, suggeriscono spunti, emozioni, ammiccano ed allontano chi osserva, in un costante gioco di sensazioni contrastanti, forti e ben radicate.
Una scossa questa forte ed intensa che ci ha seriamente colpito, preso, ingerito e sputato, lasciandoci spaesati ed elettrizzati, colti da sentimenti diversi, persi ed inghiottiti, rinati e più coscienti, splendido.
Thanks to The Artists for The Pics