Barlo – New Mural in Sai Kung, Hong Kong
Con piacere andiamo a tuffarci all’interno del particolare immaginario di Barlo, artista Italiano che ha scelto Hong Kong come sua base operativa e che ha da poco terminato un nuovo intervento all’interno di questa fabbrica abbandonata nel distretto di Sai Kung.
Sarà la nostra passione per la cultura orientale, sarà l’inaspettata impatto ma il lavoro di Barlo ci ha lasciato assolutamente interessati, l’interprete italiano ci ha convinto grazie ad un tratto ed ad una tematica stilistica decisamente personali che fondono assieme elementi pittorici ed influenze differenti, quello che emerge osservando le sue produzioni è una spiccata assonanza verso una dialettica visiva che abbraccia stilemi e visioni prettamente orientali, che attraversano ed investono tutti i suoi interventi. Emerge così uno stile molto personale che ha come cuore centrale la figura di animali e creature dal forte sapore mitologico che vanno ad inserirsi negli spazi prendendo in prestito nella forma e nelle dinamiche gli elementi delle culture orientali, dalle storie, leggende e mitologie, e che vengono sviscerate attraverso un pittura delicata che paga la propria influenza dal mondo dell’illustrazione e più in generale dei fumetti e che si pone come ideale ponte tra due mondi differenti e distanti. Da questi differenti emisferi, che continuano ad influenzarsi a vicenda, emerge tutto il particolare tratto visivo che viene alimentato dalla scelta di utilizzare campionature cromatiche piuttosto delicate, l’impressione è quella di trovarsi di fronte a degli spiriti od ombre, quasi sospese all’interno degli spazi, occhi duri che scrutano e leggono le nostre menti in una rappresentazione dal grande carattere emotivo.
Per la sua ultima creatura Barlo si addentra all’interno di questa vecchia fabbrica abbandonata, l’opera si distingue ancora una volta per la scelta di affidarsi ad un soggetto animale come principale protagonista dell’opera, vediamo quindi una creatura intenta a suonare il flauto, un soggetto metà animale metà uomo con gli occhi vivi, assolutamente reali e che l’interprete sceglie di rivestire con un livello di piante e fiori che vediamo dapprima colorate, poi mano a mano sempre più eteree fino a scomparire dal bianco al cemento della parete il tutto per alimentare la sensazione di appannaggio e sospensione dell’opera.
In attesa di scoprire nuovi aggiornamenti sul lavoro dell’artista, scrollate giù, dopo il salto una bella serie di scatti con i dettagli di quest’ultima realizzazione, dateci un occhiata, siamo certi che non mancherete di apprezzare il particolare impianti visivo e stilistico.
Thanks to The Artist for The Pics