Axel Void – New Mural for Los Muros Hablan in New York
Tra i grandi artisti presenti a New York per partecipare a questa inconsueta edizione del Los Muros Hablan troviamo con piacere Axel Void che, dopo l’esperienza riflessiva di Miami (qui) fà l’en plain con una nuova splendida parete realizzata per la rassegna della grande mela.
Come detto per quest’anno gli organizzatori hanno deciso di volare a New York per instaurare un sorta di filo diretto tra Porto Rico, patria effettiva del festival, e la comunità portoricana radicata nella strade della città, Axel Void coglie l’occasione per portare avanti le proprie personali tematiche lavorative che lo vedono discernere i lati più emotivi ed intricati dell’animo umano.
Sebbene spesso lo vediamo affrontare argomenti legati alla morte e la rinascita ed alle loro molteplici sfaccettature qui l’interprete sceglie un lavoro più delicato concentrandosi sull’importanza della propria ‘casa’ del proprio quartiere. Axel Void pesca dall’archivio della grande Martha Cooper per scovare una vecchia fotografia risalente al 1978 che vede ritratti alcuni bambini costruire una casa con una serie di scarti e spazzatura. L’immagine è forte, l’ingegno dilaga nella povertà e quello che può sembrare un gioco si trasforma in un elemento di importanza vitale, un alloggio, un luogo da poter chiamare casa sebbene sia un ammasso, una carcassa di oggetti messi alla bene e meglio.
Axel Void si dimostra ancora una volta sensibile e fortemente interessato nel ritrarre istanti di semplicità ma che al contempo trasmettono e sanno regalarci fortissime emozioni, è tutto in galleria, da vedere.
This wall is based on a photo that Martha Cooper took in 1978. It was published in the book Street Play. It shows some kids in New York building a house out of scraps.
Had the pleasure to meet with Martha and collaborate with her for this mural. The concept fits the event that Los Muros Hablan proposed, diaspora.
In a neighboorhood like East Harlem, there is a great mix of nationalities that all meet at this place they now call home. It was really something to see the different reactions and hospitality of the people that would pass by or lived in front of the wall. This wall is dedicated to them.
Pics by Martha Cooper and Jamie Rojo