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Axel Void – New Mural for Avanguardie Urbane Roma Street Art Festival

Continuano i lavori dell’eccellente Avanguardie Urbane Roma Street Art Festival, il festival voluto dalla 999Gallery accoglie un nuovo grande artista, è infatti Axel Void ha realizzare nel quartiere di Ostiense questa sua nuova ed impressionante fatica.

Rimaniamo sempre piuttosto attratti dalla particolare vena visiva di Axel Void, completamente assuefatti dal viscerale approccio visivo che riesce sempre a scatenare in noi un profonda caratura emotiva, l’utilizzo in questo senso di un tratto decisamente profondo e caratterizzato da pennellate ricche di colore, da una sovrapposizione delle tinte, proietta il lavoro in una dimensione di dettaglio assai elevata lasciandoci liberi di immergersi all’interno del dipinto raffigurato. Se l’impianto visivo risulta sempre quindi piuttosto caratterizzato ed altamente immersivo, senza un adeguata finalità tematica le opere dell’interprete andrebbero perse in un mero virtuosismo visivo, a sostenere invece al meglio il grande impatto pittorico ritroviamo con piacere una componente argomentale sempre piuttosto importante, se dapprima Void amava concentrare i propri lavori all’interno di un immaginario legato a doppio filo con temi difficili, ed altamente introspettivi, come la morte e la vita, opera dopo opera l’artista ha saputo in parte staccarsi da questo universo per abbracciare una componente riflessiva spesso legati ai luoghi di lavoro. Il raccontare le storie e le vicissitudine del luogo è motivo quindi di un contatto maggiormente diretto e radicato con le persone che lo abitano, si crea quindi un legame indissolubile e legato a doppio filo con chi poi si troverà a fare i conti con l’immagine raffigurata giorno dopo giorno, un dialogo quindi alimentato da temi e da spunti cari e ben conosciuti da chi abita una determinata zona. Il valore dei dipinti assume ed aumenta la sua valenza sociale andando a scandagliare ed a studiare determinate situazioni sociali – come per il lavoro di Tarifa (Covered)– , determinati fatti di cronaca – come per il tributo a Reefa (Covered) – oppure rievocando il passato dei luoghi di lavoro come accaduto nella sua ultima realizzazione Italiana (Covered), le difficoltà reali, le inquietudini dell’uomo con tutto il loro bagaglio emotivo, vengono quindi catturate da un pittura come detto profonda atta proprio ad alimentare un sentimento di riflessione, ed è forse questa la sua maggiore peculiarità.

Per la grande rassegna capitolina, Axel Void presenta “Nessuno”, ci troviamo su uno degli ingressi del quartiere Ostiense, sempre più punta di diamante dell’arte urbana in quel di Roma, qui l’interprete cambia completamente registro affidandosi piuttosto che al consueto e caratteristico volto, ad una immagine rovesciata, di spalle la vediamo quindi la figura intenta ad osservare ipoteticamente proprio il quartiere. L’interprete riflette sui cambiamenti delle zona, sulla sua nascita nel lontano 1870 come primo polo industriale della Capitale, di come questo abbia cercato nel corso del tempo di attrarre turisti, cercando quindi svestire i panni di zona popolare che accoglieva le abitazioni dei lavorati, per un tentare uno sviluppo turistico diverso e che inevitabilmente va a stridere con l’idea romantica tipica della città di Roma. Se la grande figura diventa quindi protagonista dell’intervento è inevitabile volgere lo sguardo anche al piccolo cerchio che fa la sua comparsa sul colletto della camicia, si tratta di una rivisitazione di immagini di alcuni lavoratori russi. Accade così che lo stesso intervento celi al suo interno le due chiavi di lettura di Ostiense, da una parte il carattere popolare, legato quindi alla sua storia ed al suo sviluppo industriale, dall’altra l’ascesa di una zona turistica nuova innegabilmente legata all’arte urbana, per un risultato finale spesso e coinvolgente.

Non aggiungiamo altro, per darvi modo di apprezzare al meglio l’opera, vi lasciamo piuttosto ad una bella e dettagliata serie di scatti con tutte le immagini del caso, il consiglio è quello di darci un occhiata siamo certi infatti che non mancherete di apprezzare, enjoy it.

Most cities have a center and an industrial periphery that feeds the city. Ostiense, the neighbourhood where the wall is located, was built in the 1870’s as the first industrial area in Rome. Most tourists possess a romanticised idea of Rome that focuses on its historical importance, yet the city’s present is overlooked, and people continue to preserve an idea of what the city used to be. Neighbourhoods like Ostiense create attractions like the “New Colosseum” in order to bring tourists to the area, transforming a neighbourhood that formed out of the need to build houses for the workers to reside in into an attraction that distracts tourists from its original nature.

Pics by 999Contemporary Gallery

Axel Void – New Mural for Avanguardie Urbane Roma Street Art Festival

Continuano i lavori dell’eccellente Avanguardie Urbane Roma Street Art Festival, il festival voluto dalla 999Gallery accoglie un nuovo grande artista, è infatti Axel Void ha realizzare nel quartiere di Ostiense questa sua nuova ed impressionante fatica.

Rimaniamo sempre piuttosto attratti dalla particolare vena visiva di Axel Void, completamente assuefatti dal viscerale approccio visivo che riesce sempre a scatenare in noi un profonda caratura emotiva, l’utilizzo in questo senso di un tratto decisamente profondo e caratterizzato da pennellate ricche di colore, da una sovrapposizione delle tinte, proietta il lavoro in una dimensione di dettaglio assai elevata lasciandoci liberi di immergersi all’interno del dipinto raffigurato. Se l’impianto visivo risulta sempre quindi piuttosto caratterizzato ed altamente immersivo, senza un adeguata finalità tematica le opere dell’interprete andrebbero perse in un mero virtuosismo visivo, a sostenere invece al meglio il grande impatto pittorico ritroviamo con piacere una componente argomentale sempre piuttosto importante, se dapprima Void amava concentrare i propri lavori all’interno di un immaginario legato a doppio filo con temi difficili, ed altamente introspettivi, come la morte e la vita, opera dopo opera l’artista ha saputo in parte staccarsi da questo universo per abbracciare una componente riflessiva spesso legati ai luoghi di lavoro. Il raccontare le storie e le vicissitudine del luogo è motivo quindi di un contatto maggiormente diretto e radicato con le persone che lo abitano, si crea quindi un legame indissolubile e legato a doppio filo con chi poi si troverà a fare i conti con l’immagine raffigurata giorno dopo giorno, un dialogo quindi alimentato da temi e da spunti cari e ben conosciuti da chi abita una determinata zona. Il valore dei dipinti assume ed aumenta la sua valenza sociale andando a scandagliare ed a studiare determinate situazioni sociali – come per il lavoro di Tarifa (Covered)– , determinati fatti di cronaca – come per il tributo a Reefa (Covered) – oppure rievocando il passato dei luoghi di lavoro come accaduto nella sua ultima realizzazione Italiana (Covered), le difficoltà reali, le inquietudini dell’uomo con tutto il loro bagaglio emotivo, vengono quindi catturate da un pittura come detto profonda atta proprio ad alimentare un sentimento di riflessione, ed è forse questa la sua maggiore peculiarità.

Per la grande rassegna capitolina, Axel Void presenta “Nessuno”, ci troviamo su uno degli ingressi del quartiere Ostiense, sempre più punta di diamante dell’arte urbana in quel di Roma, qui l’interprete cambia completamente registro affidandosi piuttosto che al consueto e caratteristico volto, ad una immagine rovesciata, di spalle la vediamo quindi la figura intenta ad osservare ipoteticamente proprio il quartiere. L’interprete riflette sui cambiamenti delle zona, sulla sua nascita nel lontano 1870 come primo polo industriale della Capitale, di come questo abbia cercato nel corso del tempo di attrarre turisti, cercando quindi svestire i panni di zona popolare che accoglieva le abitazioni dei lavorati, per un tentare uno sviluppo turistico diverso e che inevitabilmente va a stridere con l’idea romantica tipica della città di Roma. Se la grande figura diventa quindi protagonista dell’intervento è inevitabile volgere lo sguardo anche al piccolo cerchio che fa la sua comparsa sul colletto della camicia, si tratta di una rivisitazione di immagini di alcuni lavoratori russi. Accade così che lo stesso intervento celi al suo interno le due chiavi di lettura di Ostiense, da una parte il carattere popolare, legato quindi alla sua storia ed al suo sviluppo industriale, dall’altra l’ascesa di una zona turistica nuova innegabilmente legata all’arte urbana, per un risultato finale spesso e coinvolgente.

Non aggiungiamo altro, per darvi modo di apprezzare al meglio l’opera, vi lasciamo piuttosto ad una bella e dettagliata serie di scatti con tutte le immagini del caso, il consiglio è quello di darci un occhiata siamo certi infatti che non mancherete di apprezzare, enjoy it.

Most cities have a center and an industrial periphery that feeds the city. Ostiense, the neighbourhood where the wall is located, was built in the 1870’s as the first industrial area in Rome. Most tourists possess a romanticised idea of Rome that focuses on its historical importance, yet the city’s present is overlooked, and people continue to preserve an idea of what the city used to be. Neighbourhoods like Ostiense create attractions like the “New Colosseum” in order to bring tourists to the area, transforming a neighbourhood that formed out of the need to build houses for the workers to reside in into an attraction that distracts tourists from its original nature.

Pics by 999Contemporary Gallery