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GORGO

Axel Void – New Mural for BoardDripper Festival

Prosegue la nostra full immersion per le strade di Querétaro in Messico per il bel BoarDripper Festival, tra i grandi nomi c’è anche Axel Void, l’artista ha infatti da poco terminato uno dei suoi splendidi interventi convogliando nuove riflessioni e nuovi spunti.

Abbiamo spesso avuto il piacere di osservare da vicino le produzioni di Axel Void, l’artista attraverso i propri progetti e la propria spiccata sensibilità è riuscito a creare una proposta artistica in grado puntualmente di dirottare l’attenzione su temi e riflessioni importanti. Mai banali, le opere si sviluppano attraverso un percorso pittorico viscerale, profondo ed arricchito da grandi intrecci cromatici, una pittura emotiva e capace di alimentare il senso dei temi e degli spunti proposti. Questi ultimi sono sempre legati al luogo dove l’artista dipinge innescando quindi un dialogo profondo tra l’interprete stesso, il proprio lavoro e chi osserva, un coinvolgimento che scaturisce da sensazioni, azioni e temi direttamente estratti dal tessuto sociale e che quindi per questo ne vanno a rappresentare uno spaccato vivo, reale e coinvolgente.

In questo senso le opere quindi parlano della ed alla gente del posto, ne tracciano un forma ed una visione mettendoci noi stessi in contatto con loro, ne approfondiscono gli usi ed i costumi oppure puntano direttamente verso una precisa situazione, è interessante quindi osservare luoghi distanti, problemi magari differenti rispetto ai nostri, attraverso l’occhio e la sensibilità dell’artista, cogliere le stesse emozioni che lui ha provato e lasciarsi guidare alla scoperta di nuovi impulsi riflessivi.

Dal titolo “Gris”, traducibile con grigio, quest’ultimo intervento è stato dipinto da Axel Void all’interno del quartiere di “El Tepe”, l’interprete ci spiega come la zona si trovi in periferia dall’altra parte rispetto al fiume ed alla ferrovia, nonché zona di passaggio per chi cerca di immigrare illegalmente. Si tratta quindi di un quartiere vivace e popolare e prende il nome direttamente dal mercato in strada, quest’ultimo rappresenta il giusto mix tra buon cibo, oggetti ritrovati e di seconda mano ed è caratterizzato da un flusso di persone altalenante. L’autore si lascia ispirare da una foto che ha scattato durante il suo giro per il mercato, l’immagine vede un macellaio intento a disossare la gamba di un maiale. L’artista rimane incuriosito dal senso ritmico di questo processo, un azione che viene compiuta giornalmente e sceglie di utilizzare il fotogramma per una riflessione sulla nostra vita quotidiana e sull’azioni ripetute che svolgiamo ogni giorno della nostra vita in particolare nel nostro lavoro.

In calce al nostro testo consueta galleria di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima pittura, dateci un occhiata per cogliere al meglio tutto l’impatto dei lavori dell’interprete ma restate sintonizzati, nei prossimi giorni infatti proseguiremo il nostro viaggio tra le meraviglie della rassegna.

I painted this mural in the neighborhood of “El Tepe”. “El Tepe” is located on the outskirts of the city center on the other side of the river and the train tracks. El Tepe is a lively neighborhood named after the street market that occurs every Tuesday and Sunday. It is a mixture of good food, found objects, second hand, and an increasing and decreasing flow of people depending on the day and time. While painting, I would see women going and coming from the market, carrying huge bags of the goods they were selling everyday. “El Tepe” also a transitionary area for immigrants passing by illegally, from the south, by train.

The mural is based on a photo I took in the market of a butcher taking out the bone from a pig’s leg. There is a methodical rhythm to this process, that he practices every day. The mural is a reflection on work in our daily life and the use of time and repetition.

Thanks to The Artist for The Pics

Axel Void – New Mural for BoardDripper Festival

Prosegue la nostra full immersion per le strade di Querétaro in Messico per il bel BoarDripper Festival, tra i grandi nomi c’è anche Axel Void, l’artista ha infatti da poco terminato uno dei suoi splendidi interventi convogliando nuove riflessioni e nuovi spunti.

Abbiamo spesso avuto il piacere di osservare da vicino le produzioni di Axel Void, l’artista attraverso i propri progetti e la propria spiccata sensibilità è riuscito a creare una proposta artistica in grado puntualmente di dirottare l’attenzione su temi e riflessioni importanti. Mai banali, le opere si sviluppano attraverso un percorso pittorico viscerale, profondo ed arricchito da grandi intrecci cromatici, una pittura emotiva e capace di alimentare il senso dei temi e degli spunti proposti. Questi ultimi sono sempre legati al luogo dove l’artista dipinge innescando quindi un dialogo profondo tra l’interprete stesso, il proprio lavoro e chi osserva, un coinvolgimento che scaturisce da sensazioni, azioni e temi direttamente estratti dal tessuto sociale e che quindi per questo ne vanno a rappresentare uno spaccato vivo, reale e coinvolgente.

In questo senso le opere quindi parlano della ed alla gente del posto, ne tracciano un forma ed una visione mettendoci noi stessi in contatto con loro, ne approfondiscono gli usi ed i costumi oppure puntano direttamente verso una precisa situazione, è interessante quindi osservare luoghi distanti, problemi magari differenti rispetto ai nostri, attraverso l’occhio e la sensibilità dell’artista, cogliere le stesse emozioni che lui ha provato e lasciarsi guidare alla scoperta di nuovi impulsi riflessivi.

Dal titolo “Gris”, traducibile con grigio, quest’ultimo intervento è stato dipinto da Axel Void all’interno del quartiere di “El Tepe”, l’interprete ci spiega come la zona si trovi in periferia dall’altra parte rispetto al fiume ed alla ferrovia, nonché zona di passaggio per chi cerca di immigrare illegalmente. Si tratta quindi di un quartiere vivace e popolare e prende il nome direttamente dal mercato in strada, quest’ultimo rappresenta il giusto mix tra buon cibo, oggetti ritrovati e di seconda mano ed è caratterizzato da un flusso di persone altalenante. L’autore si lascia ispirare da una foto che ha scattato durante il suo giro per il mercato, l’immagine vede un macellaio intento a disossare la gamba di un maiale. L’artista rimane incuriosito dal senso ritmico di questo processo, un azione che viene compiuta giornalmente e sceglie di utilizzare il fotogramma per una riflessione sulla nostra vita quotidiana e sull’azioni ripetute che svolgiamo ogni giorno della nostra vita in particolare nel nostro lavoro.

In calce al nostro testo consueta galleria di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima pittura, dateci un occhiata per cogliere al meglio tutto l’impatto dei lavori dell’interprete ma restate sintonizzati, nei prossimi giorni infatti proseguiremo il nostro viaggio tra le meraviglie della rassegna.

I painted this mural in the neighborhood of “El Tepe”. “El Tepe” is located on the outskirts of the city center on the other side of the river and the train tracks. El Tepe is a lively neighborhood named after the street market that occurs every Tuesday and Sunday. It is a mixture of good food, found objects, second hand, and an increasing and decreasing flow of people depending on the day and time. While painting, I would see women going and coming from the market, carrying huge bags of the goods they were selling everyday. “El Tepe” also a transitionary area for immigrants passing by illegally, from the south, by train.

The mural is based on a photo I took in the market of a butcher taking out the bone from a pig’s leg. There is a methodical rhythm to this process, that he practices every day. The mural is a reflection on work in our daily life and the use of time and repetition.

Thanks to The Artist for The Pics