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Augustine Kofie – New Mural for POW WOW Hawaii 2014

Gli occhi di tutto l’ambiente sono puntati in questi giorni sulle Hawaii che faranno da sfondo panoramico ai lavori dell’eccellente POW WOW Festival 2014, iniziamo la nostra full immersion con il grande Augustine Kofie che ha da poco terminato questa sua ultima magia ad Honolulu.

Come anticipatovi la rassegna anche quest’anno mette in scena la consueta mistura di star internazionali, realtà locali e nazionali per uno dei festival che si è rapidamente imposto come uno degli eventi più importanti della scena oltreoceano e non. Augustine Kofie rappresenta senza troppi giri di parole uno dei nomi più importanti di tutto il movimento Graffuturism, l’artista, partito come graffiti artisti più di due decenni fa, a sviluppato nel corso del tempo una personale trama astratta frutto di una ricerca costante di un equilibrio tra forme, istintività e razionalità. Proprio queste ultime tre, unite alla scelta di affidarsi a tavolozze di colori facilmente riconoscibili, sono le prerogative principale dell’operato fin qui visto e che proprio negli ultimi mesi ha subito il fascino di una scelta cromatica più delicata, soave e meno incisiva rispetto ai precedenti sviluppi.

Per questa sua ultima produzione Augustine Kofie sceglie quindi di affidarsi ad una tavolozza di tinte più chiare, meno invasive che vanno perfettamente ad inserirsi all’interno del contesto urbano decisamente luminoso, ancora una volta a guidare l’intervento c’è un idea di partenza, rappresentata dal bozzetto, che viene prontamente sviluppata e riarrangiata attraverso quelle che sono le sensazioni e le emozioni del momento, attraverso gli sviluppi stessi del lavoro lasciando quindi che l’idea si formi ed alimenti in un totale ed assoluto sentimento viscerale. Emerge così un quadro come sempre ricchissimo di dettagli, tra forme di dimensione maggiore e figure più piccole, tutto raccolto all’interno di una trama che restituisce una fortissima sensazione di moto continuo, di movimento alternato, suggerito ed alimentato dagli stessi colori e scale cromatiche scelte dall’interprete, tra elementi più incisivi e diretti, come le grandi porzioni ed i rettangoli, passando per i cerchi ed i semi cerchi che reclamano spazio, gli effetti di luce ed ombra, per un impatto finale assolutamente avvolgente e profondo.

Con piacere vi diamo l’opportunità di osservare da vicino tutto il lavoro del grande artista, una bella infornata di scatti del making of che vanno mano a mano a comporre l’eccellente risultato finale, è tutto dopo il salto, il consiglio è come sempre di darci un occhiata, ma restate sintonizzati nei prossimi giorni continueremo a mostrarvi i lavori realizzati all’interno della rassegna statunitense.

About 10 or 12 years ago, I knew I was going to go in this direction. I kind of let the style take it there, I didn’t force it. But I was paying attention to what I was doing and what I needed to do to let it grow and mature,” said Kofie when asked about the evolution of his style. “I’m a pensive guy as it is, so of course I’m over-thinking everything. So add that to working with the structural aesthetic [of graffiti], and it sort of goes hand in hand… This is what I draw naturally, this is what I gravitate towards.

Pics via HiFructose and Arrested Motion

Augustine Kofie – New Mural for POW WOW Hawaii 2014

Gli occhi di tutto l’ambiente sono puntati in questi giorni sulle Hawaii che faranno da sfondo panoramico ai lavori dell’eccellente POW WOW Festival 2014, iniziamo la nostra full immersion con il grande Augustine Kofie che ha da poco terminato questa sua ultima magia ad Honolulu.

Come anticipatovi la rassegna anche quest’anno mette in scena la consueta mistura di star internazionali, realtà locali e nazionali per uno dei festival che si è rapidamente imposto come uno degli eventi più importanti della scena oltreoceano e non. Augustine Kofie rappresenta senza troppi giri di parole uno dei nomi più importanti di tutto il movimento Graffuturism, l’artista, partito come graffiti artisti più di due decenni fa, a sviluppato nel corso del tempo una personale trama astratta frutto di una ricerca costante di un equilibrio tra forme, istintività e razionalità. Proprio queste ultime tre, unite alla scelta di affidarsi a tavolozze di colori facilmente riconoscibili, sono le prerogative principale dell’operato fin qui visto e che proprio negli ultimi mesi ha subito il fascino di una scelta cromatica più delicata, soave e meno incisiva rispetto ai precedenti sviluppi.

Per questa sua ultima produzione Augustine Kofie sceglie quindi di affidarsi ad una tavolozza di tinte più chiare, meno invasive che vanno perfettamente ad inserirsi all’interno del contesto urbano decisamente luminoso, ancora una volta a guidare l’intervento c’è un idea di partenza, rappresentata dal bozzetto, che viene prontamente sviluppata e riarrangiata attraverso quelle che sono le sensazioni e le emozioni del momento, attraverso gli sviluppi stessi del lavoro lasciando quindi che l’idea si formi ed alimenti in un totale ed assoluto sentimento viscerale. Emerge così un quadro come sempre ricchissimo di dettagli, tra forme di dimensione maggiore e figure più piccole, tutto raccolto all’interno di una trama che restituisce una fortissima sensazione di moto continuo, di movimento alternato, suggerito ed alimentato dagli stessi colori e scale cromatiche scelte dall’interprete, tra elementi più incisivi e diretti, come le grandi porzioni ed i rettangoli, passando per i cerchi ed i semi cerchi che reclamano spazio, gli effetti di luce ed ombra, per un impatto finale assolutamente avvolgente e profondo.

Con piacere vi diamo l’opportunità di osservare da vicino tutto il lavoro del grande artista, una bella infornata di scatti del making of che vanno mano a mano a comporre l’eccellente risultato finale, è tutto dopo il salto, il consiglio è come sempre di darci un occhiata, ma restate sintonizzati nei prossimi giorni continueremo a mostrarvi i lavori realizzati all’interno della rassegna statunitense.

About 10 or 12 years ago, I knew I was going to go in this direction. I kind of let the style take it there, I didn’t force it. But I was paying attention to what I was doing and what I needed to do to let it grow and mature,” said Kofie when asked about the evolution of his style. “I’m a pensive guy as it is, so of course I’m over-thinking everything. So add that to working with the structural aesthetic [of graffiti], and it sort of goes hand in hand… This is what I draw naturally, this is what I gravitate towards.

Pics via HiFructose and Arrested Motion