Aris – New Mural in Magdeburg, Germany

Con piacere andiamo a dare un occhiata approfondita all’ultima fatica firmata da Aris, il grande artista italiano nei giorni scorsi si trovava a Magdeburg in Germania dove, all’interno di un ex carcere ha avuto modo di prendere parte ai lavori per l’Antimurals Project.

Curato da Jens Besser, mente dietro l’ottimo libro Muralismo Morte – di cui vi consigliamo caldamente l’acquisto – quest’ultimo progetto ha visto un bel roster di artisti tra cui: NAR, N-Grams, Anders Reventlov Larsen, Johannes Mundinger&Sophia Hirsch , Deyaa, Vilx, Artourette, Stefan Schleupner, Jens Besser ed i nostri Giorgio Bartocci ed Aris a rappresentare l’Italia, confrontarsi con i particolari spazi dell’ex prigione.

Anzitutto vogliamo sottolineare quelle che sono le particolarità del progetto, gli spazi scelti, intrisi di storie e di vicissitudini, minacciosi nella loro architettura e conformazione e sicuramente in grado di influenzare profondamente l’operato degli artisti. Questi ultimi, come lo stesso progetto suggerisce, hanno affrontato lo spazio a disposizione attraverso tecniche e materiali differenti, con ad esempio l’autore italiano, alle prese con un intervento sviluppato su carta.

Quest’ultima ed inedita produzione dell’interprete ci proietta nuovamente all’interno della particolare ricerca sulla forma che da sempre contraddistingue le produzione del grande autore. Il piglio astratto dell’artista si sviluppa nello spazio attraverso la generazione di livelli sovrapposti, questi, scanditi da tinte e tonalità, vanno ad imbastire una trama in grado stimolare e stuzzicare le corde più sensibili. Il forte valore criptico, il continuo suggerire immagini, volti, elementi organici, reminiscenze, rappresentano parte attiva di un processo interpretativo di volta in volta differenti che, nel confronto con le opere dell’artista, diviene serrato e motivo di incessante scoperta. Quella che si apre è quindi una lettura soggettiva, introspettiva, un confronto con forme, matasse e figure eterogenee, instanti delicati contrapposti a momenti più frastagliati, il tutto scandito da un costante ritmo tonale, giochi di vuoti e pieni ad alimentare e dare sostanza al tutto.

L’utilizzo della carta ci sembra quanto mai azzeccato per un artista come Aris che, partendo dalla sovrapposizione di più livelli, commuta le personalissime produzioni. Lavorando in questo senso, l’autore italiano sviluppa un intenso puzzle di forme ed elementi differenti, intrecci di volti e figure scanditi da un’unica scelta cromatica. È infatti il bianco a dare sostanza ad ognuno degli elementi rappresentati, per un risultato finale che appare frammentato si, ma al tempo stesso concentrato e sviluppato come un’unica e grande macchia tutto da interpretare e leggere personalmente.

Dopo il salto, alcune immagini e dettagli di quest’ultima produzione dell’interprete, in attesa di nuovi aggiornamenti, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics