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GORGO

Andrea Casciu a Imola per il progetto T.A.G. (Torri, Arte e Graffiti)

T.A.G. (Torri, Arte e Graffiti) è un progetto d’arte pubblica promosso dall’Associazione Noigiovani in collaborazione con il Gruppo Hera che sta vedendo la trasformazione di otto torrette elettriche sparse per la città di Imola. Dopo la pittura realizzata da Fabio Petani è Andrea Casciu il secondo artista a prendere parte al progetto.

Dal fiume Santerno nasceva il Canale dei Molini di Imola: un’opera idraulica di 42 km realizzata durante il Medioevo e fondamentale per lo sviluppo e la crescita di Imola. Ad oggi dei 24 molini attivi all’inizio del ‘900 soltanto uno è a tutt’oggi in funzione sebbene le acque del fiume continuino ad essere utilizzate per l’irrigazione dei campi.

Andrea Casciu ha quindi raccolto l’eredità storica della città e del suo fiume raffigurando due enormi occhi, uno rivolto verso l’appennino e l’altro verso il Reno dove il fiume confluisce, e tutta una serie di figure intente a lavorare nei molini e con i sacchi di farina.

Photo Credit: Adrian Lungu

Andrea Casciu a Imola per il progetto T.A.G. (Torri, Arte e Graffiti)

T.A.G. (Torri, Arte e Graffiti) è un progetto d’arte pubblica promosso dall’Associazione Noigiovani in collaborazione con il Gruppo Hera che sta vedendo la trasformazione di otto torrette elettriche sparse per la città di Imola. Dopo la pittura realizzata da Fabio Petani è Andrea Casciu il secondo artista a prendere parte al progetto.

Dal fiume Santerno nasceva il Canale dei Molini di Imola: un’opera idraulica di 42 km realizzata durante il Medioevo e fondamentale per lo sviluppo e la crescita di Imola. Ad oggi dei 24 molini attivi all’inizio del ‘900 soltanto uno è a tutt’oggi in funzione sebbene le acque del fiume continuino ad essere utilizzate per l’irrigazione dei campi.

Andrea Casciu ha quindi raccolto l’eredità storica della città e del suo fiume raffigurando due enormi occhi, uno rivolto verso l’appennino e l’altro verso il Reno dove il fiume confluisce, e tutta una serie di figure intente a lavorare nei molini e con i sacchi di farina.

Photo Credit: Adrian Lungu