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GORGO

Alina Vergnano – A Series of New Murals

Andiamo con piacere a dare uno sguardo approfondito alle ultime produzioni di Alina Vergnano, l’artista Italiana negli scorsi mesi ha intrapreso un intesa attività produttiva in strada con lavori a Roma (MAAM), Civitanova Marche (Vedo a Colori), Firenze e Nuova Delhi.

Durante la nostra programmazione ci siamo spesso imbattuti in artisti che hanno posto al centro del loro universo produttivo la figura della donna, l’universo femminile, rappresentato quindi attraverso tutte quelle che sono le sue differenti sfaccettature, è spesso stato al centro delle nostre divagazioni. Su tutte sicuramente l’Argentina Hyuro che ha saputo definire attraverso la propria e personale pittura quello che è uno spaccato profondo e diversificato della donna moderna, con tutte le sue fragilità e problematiche.

Esattamente come loro, per Alina Vergnano la donna rappresenta principale ed unico slancio artistico, particolarità del lavoro dell’interprete è però il piglio con la quale la stessa viene collocata, si tratta di una trasposizione ossessiva che vede l’autrice realizzare in serie i volti della stessa figura più e più volte quasi a campionarne le differenti sfaccettature.

Alina Vergnano attraverso il proprio lavoro va quindi a scandire sistematicamente espressioni, stati d’animo ed emozioni appartenenti alla donna, una sorta di frame sovrapposto e sovrappopolato all’interno del quale le differenti alchimie emotive che compongono il carattere della stessa vengono rilasciate e vanno ad impattare l’osservatore.

Dal punto di vista prettamente pittorico ci troviamo di fronte ad un tratto essenziale e direttamente ereditato dal percorso illustrativo che rimane e persiste nell’influenzare l’operato dell’artista, i colori si fanno tenui e ruotano intorno ad un trinomio di tinte, il bianco ed il nero con i quali l’interprete definisce i volti delle sue donne ed infine una terza tinta che funziona da collegamento e da necessario stacco cromatico. In questo senso la particolare fisionomia con la quale l’autrice va ad interpretare l’aspetto femminile favorisce una sorta di ipnotismo emotivo. Lo sguardo (quasi) inespressivo sembra tentare continuamente un dialogo con chi ne incrocia la vista dandoci quindi la sensazione di una volontà da parte di sorta di Alina Vergnano di voler sottolineare l’impossibilità di un dialogo, la difficoltà nel riuscire ad esprimere le proprie idee ed i propri pensieri all’interno di una società profondamente e radicalmente maschilista. Si tratta quindi di un sottile tentativo di insinuare un disagio proprio attraverso la non possibilità di carpire i pensieri dei soggetti raffigurati, un muro su muro che si schianta inevitabilmente con tutti i preconcetti e modi di pensare della società moderna.

Nient’altro da aggiungere, in attesa di scoprire nuovi aggiornamenti sul lavoro dell’artista vi lasciamo ad una bella serie di scatti con i quali possiamo dare un occhiata alle ultime produzioni firmate dall’autrice, dateci un occhiata siamo certi che non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics

Alina Vergnano – A Series of New Murals

Andiamo con piacere a dare uno sguardo approfondito alle ultime produzioni di Alina Vergnano, l’artista Italiana negli scorsi mesi ha intrapreso un intesa attività produttiva in strada con lavori a Roma (MAAM), Civitanova Marche (Vedo a Colori), Firenze e Nuova Delhi.

Durante la nostra programmazione ci siamo spesso imbattuti in artisti che hanno posto al centro del loro universo produttivo la figura della donna, l’universo femminile, rappresentato quindi attraverso tutte quelle che sono le sue differenti sfaccettature, è spesso stato al centro delle nostre divagazioni. Su tutte sicuramente l’Argentina Hyuro che ha saputo definire attraverso la propria e personale pittura quello che è uno spaccato profondo e diversificato della donna moderna, con tutte le sue fragilità e problematiche.

Esattamente come loro, per Alina Vergnano la donna rappresenta principale ed unico slancio artistico, particolarità del lavoro dell’interprete è però il piglio con la quale la stessa viene collocata, si tratta di una trasposizione ossessiva che vede l’autrice realizzare in serie i volti della stessa figura più e più volte quasi a campionarne le differenti sfaccettature.

Alina Vergnano attraverso il proprio lavoro va quindi a scandire sistematicamente espressioni, stati d’animo ed emozioni appartenenti alla donna, una sorta di frame sovrapposto e sovrappopolato all’interno del quale le differenti alchimie emotive che compongono il carattere della stessa vengono rilasciate e vanno ad impattare l’osservatore.

Dal punto di vista prettamente pittorico ci troviamo di fronte ad un tratto essenziale e direttamente ereditato dal percorso illustrativo che rimane e persiste nell’influenzare l’operato dell’artista, i colori si fanno tenui e ruotano intorno ad un trinomio di tinte, il bianco ed il nero con i quali l’interprete definisce i volti delle sue donne ed infine una terza tinta che funziona da collegamento e da necessario stacco cromatico. In questo senso la particolare fisionomia con la quale l’autrice va ad interpretare l’aspetto femminile favorisce una sorta di ipnotismo emotivo. Lo sguardo (quasi) inespressivo sembra tentare continuamente un dialogo con chi ne incrocia la vista dandoci quindi la sensazione di una volontà da parte di sorta di Alina Vergnano di voler sottolineare l’impossibilità di un dialogo, la difficoltà nel riuscire ad esprimere le proprie idee ed i propri pensieri all’interno di una società profondamente e radicalmente maschilista. Si tratta quindi di un sottile tentativo di insinuare un disagio proprio attraverso la non possibilità di carpire i pensieri dei soggetti raffigurati, un muro su muro che si schianta inevitabilmente con tutti i preconcetti e modi di pensare della società moderna.

Nient’altro da aggiungere, in attesa di scoprire nuovi aggiornamenti sul lavoro dell’artista vi lasciamo ad una bella serie di scatti con i quali possiamo dare un occhiata alle ultime produzioni firmate dall’autrice, dateci un occhiata siamo certi che non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics