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Alberonero – New Mural for ALTrove Festival 2015

C’è anche Alberonero tra gli ospiti della nuova edizione di ALTrove Festival, la rassegna di Catanzaro prosegue quindi la sua corsa con un nuovo intervento che nuovamente catalizza lo stile dell’artista, in funzione di una riflessione sul luogo.

Il colore ha sempre rappresentato l’anima viscerale delle produzioni di Alberonero, la sua applicazione in funzione di una specifica forma, il movimento della stessa che, specialmente negli ultimi interventi del talento italiano, si sta intensificando in funzione di una trasformazione percettiva dello spazio a disposizione, giunge qui ad un nuovo livello.

Non stupisce la scelta dell’artista, quanto mai capace di concentrare l’attenzione, cancellare il paesaggio circostante, laddove lo stesso sguardo, punta diretto verso l’ascesa e la discesa di tonalità differenti, si accorge del cambio insistente, della scale tonali che si susseguono tratteggiando un paesaggio astratto, emotivo, personale. Un impresa quella dell’artista, che sceglie qui di commutare qualcosa come 158 tonalità differenti, un lavoro pazzesco che fa da eco a ciò che era già esistente su questo spazio, cancellandolo si, ma ideologicamente riconvertendolo verso un impostazione votata al colore, ed alla sua capacità di trascendere lo spazio e la forma. Era infatti presente da ben quaranta anni, una scritta che recitava “Porco Benvenuto”, una effige ironica di cui per anni si è tramandata la storia che parla di uomini che formano una scala umana per scrivere più in alto possibile. L’opera dell’artista è quindi un elogio a questa impresa, attraverso un tripudio di colori, da caldi a freddi, scavando la superfice, riconvertendone le viscere, arrivando allo spettatore attraverso una nuova ed efficace relazione tra paesaggio ed architettura, tra uomo e la storia del luogo dove vive.

Accade un immersione quindi, una calata all’interno di una dimensione differente, percettiva, introspettiva, come lo stesso Festival ha scelto quest’anno, capace di aprire le porte ad un universo differente, un altrove appunto, che prende forma e sostanza per mezzo delle differenti dinamiche stilistiche adottate dagli artisti scelti. C’è un linguaggio criptico come quello astratto, volano ideale per trasmettere e toccare ogni singola personale, avvolgere la mente da pensieri e sensazioni differenti.

L’opera proposta da Alberonero a Piazza Dante, cancella e riconverte, esalta la storia dello spazio attraverso una nuova invasione di colore, è qui ideale volano per un contrasto efficace al grigiore delle pareti, dei sentimenti e degli stimoli. L’intervento dell’interprete è uno smacco alla apatia, alla non voglia, al restare fermi ed immobili. Raccoglie tutte queste sensazioni per ribaltarle una ad una, rispondendo colpo su colpo, lo spazio vibra di luce propria, ponendosi in totale controtendenza con i colori spenti del quartiere di Materdomini, al tempo stesso la voglia di cambiare, di fare, anche solo di immaginare un cambiamento, sta tutta nella contrapposizione delle due grandi caselle, uno statica, l’altra staccata, in movimento, appena accennata, quasi a voler dire, adesso tocca a voi.

Vi siete persi i precedenti interventi? cliccate qui per rivedere gli altri lavori.

Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Angelo Jaroszuk Bogasz

Alberonero – New Mural for ALTrove Festival 2015

C’è anche Alberonero tra gli ospiti della nuova edizione di ALTrove Festival, la rassegna di Catanzaro prosegue quindi la sua corsa con un nuovo intervento che nuovamente catalizza lo stile dell’artista, in funzione di una riflessione sul luogo.

Il colore ha sempre rappresentato l’anima viscerale delle produzioni di Alberonero, la sua applicazione in funzione di una specifica forma, il movimento della stessa che, specialmente negli ultimi interventi del talento italiano, si sta intensificando in funzione di una trasformazione percettiva dello spazio a disposizione, giunge qui ad un nuovo livello.

Non stupisce la scelta dell’artista, quanto mai capace di concentrare l’attenzione, cancellare il paesaggio circostante, laddove lo stesso sguardo, punta diretto verso l’ascesa e la discesa di tonalità differenti, si accorge del cambio insistente, della scale tonali che si susseguono tratteggiando un paesaggio astratto, emotivo, personale. Un impresa quella dell’artista, che sceglie qui di commutare qualcosa come 158 tonalità differenti, un lavoro pazzesco che fa da eco a ciò che era già esistente su questo spazio, cancellandolo si, ma ideologicamente riconvertendolo verso un impostazione votata al colore, ed alla sua capacità di trascendere lo spazio e la forma. Era infatti presente da ben quaranta anni, una scritta che recitava “Porco Benvenuto”, una effige ironica di cui per anni si è tramandata la storia che parla di uomini che formano una scala umana per scrivere più in alto possibile. L’opera dell’artista è quindi un elogio a questa impresa, attraverso un tripudio di colori, da caldi a freddi, scavando la superfice, riconvertendone le viscere, arrivando allo spettatore attraverso una nuova ed efficace relazione tra paesaggio ed architettura, tra uomo e la storia del luogo dove vive.

Accade un immersione quindi, una calata all’interno di una dimensione differente, percettiva, introspettiva, come lo stesso Festival ha scelto quest’anno, capace di aprire le porte ad un universo differente, un altrove appunto, che prende forma e sostanza per mezzo delle differenti dinamiche stilistiche adottate dagli artisti scelti. C’è un linguaggio criptico come quello astratto, volano ideale per trasmettere e toccare ogni singola personale, avvolgere la mente da pensieri e sensazioni differenti.

L’opera proposta da Alberonero a Piazza Dante, cancella e riconverte, esalta la storia dello spazio attraverso una nuova invasione di colore, è qui ideale volano per un contrasto efficace al grigiore delle pareti, dei sentimenti e degli stimoli. L’intervento dell’interprete è uno smacco alla apatia, alla non voglia, al restare fermi ed immobili. Raccoglie tutte queste sensazioni per ribaltarle una ad una, rispondendo colpo su colpo, lo spazio vibra di luce propria, ponendosi in totale controtendenza con i colori spenti del quartiere di Materdomini, al tempo stesso la voglia di cambiare, di fare, anche solo di immaginare un cambiamento, sta tutta nella contrapposizione delle due grandi caselle, uno statica, l’altra staccata, in movimento, appena accennata, quasi a voler dire, adesso tocca a voi.

Vi siete persi i precedenti interventi? cliccate qui per rivedere gli altri lavori.

Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Angelo Jaroszuk Bogasz