Agostino Iacurci for Memorie Urbane Festival 2014
Tra le grandi opere che continuano a prendere vita in occasione del Memorie Urbane di quest’anno, troviamo con piacere quest’ultima fatica del grande Agostino Iacurci, l’artista Italiano ha infatti da poco terminato quest’ultima parete ad Arce.
Con nuovo intervento continuiamo il nostro cammino all’interno del particolare immaginario di Agostino Iacurci, come più volte abbiamo avuto modo di vedere, il grande interprete Italiano ha saputo ricamare da una precisa influenza illustrativa un personalissimo impianto visivo con il quale va ad esplorare una moltitudine di situazioni, temi e spunti differenti. Nel lavoro dell’artista l’ultimo hanno ha significato uno studio rivolto maggiormente verso le combinazioni cromatiche che di volta in volta vengono applicate per dare vita ai suoi iconici personaggi, un equilibrio visivo questo che unito alla particolarità del tratto va ad innescare tutta la personalità ed il grande impatto che riscontriamo puntualmente nelle sue produzioni. I personaggi che l’artista va a proporre nelle loro trame muovono situazioni e visioni differenti, sono veri e propri racconti di storie diverse che toccano attraverso un linea diretta con lo spettatore, vicissitudini e temi divergenti, che vanno ad esplorare tutta la complessità e le diverse sfumature e sfaccettature dell’animo umano attraverso un filtro tematico colorato, giocoso e dalla forte capacità simbiotica con chi osserva.
Per mezzo quindi di un impostazione grafica pulita e dedita alla rielaborazione di componenti ed elementi attraverso una semplicità nella forma, l’interprete innesca le proprie riflessioni dove i suoi peculiari characters si trasformano in una sorta di specchio riflesso dell’uomo, delle sue azioni e della sua quotidianità.
Con “Homo Paleolicus”, questo il titolo di questa sua ultima fatica, Agostino Iacurci va ad impattare questa grande struttura architettonica con il consueto e caratteristico intervento. La quantità di dettagli presenti in questa nuova produzione, è come sempre piuttosto elevata con l’artista che si è impegnato nell’inserire tutta una serie di elementi che fanno da corollario al risultato finale nonché da amplificatore dell’impatto finale del lavoro. L’elemento che ancora una volta emerge osservando l’opera è la forte giocosità, ancora una volta l’interprete quindi si diverte a proporre situazioni bizzarre ed al limite del surreale, in questo particolare caso la figura protagonista prende le sembianze di un aviatore, con tanto di aereo al seguito, intento ad esplorare un mondo antico, preistorico, interamente circondato da vulcani che eruttano. Se quindi da una parte rimangono invariate le scelte stilistiche dall’altra l’artista prosegue a proporre il personale legame tra la natura ed i suoi personaggi e sopratutto va a rimarcare quella sensazione di trovarsi di fronte ad un sogno ad occhi aperti, al parte di una mente con una spiccata sensibilità ed immaginazione, che ha saputo crearsi e catapultarsi all’interno di un epoca differente da quella attuale.
Come consuetudine riviviamo assieme gli istanti durante le fasi di realizzazione dell’intervento fino all’eccellente risultato finale, dopo il salto tutti i dettagli del lavoro, dateci un occhiata e restate sintonizzati presto nuove news dal festival e dall’artista.
Thanks to The Blind Eye Factory and Dante Corsetti for The Pics