The Acqueduct Racetrack Murals Project in New York
Negli States nonostante la politica austera per chi lavora sui muri, i progetti a carattere urbano si sprecano, ultimo quella messo in piedi da Joe Iurato al quale è stato affidato il compito di chiamare un bel numero di artisti diversi per dare nuovo spolvero alla pareti del The Acqueduct Racetrack di New York, una struttura per cavalli pure sangue dove si incontrano appassionati e scommettitori.
A raccogliere l’invito un incredibile numero di artisti, alcuni locali altri internazionali, tra cui non possiamo non citare il nostro ZED1 con tra gli altri: Chris Stain, David Flores, Faith47, Ian Kuali’i, JMR, Joe Iurato, LNY, Logan Hicks, Reka, Rubin415, Shai Dahan, Skewville.
Ogni singolo artista ha avuto a disposizione un personale pannello o parete sulla quale poter esprimere la propria visione artistica, il tutto però incentrato sulla figura dei cavalli ed in generale sulle corse. Emerge così osservando la totalità degli interventi un multi sfaccettata visione dello stesso animale, dai tratti fortemente evocativi, passando per una pittura più a carattere illustrativo, fino ad arrivare alle opere elaborate con lo stencil, insomma un enorme Meltin’pot di visioni e personali scelte stilistiche che non potevamo che apprezzare.
Vi lasciamo agli scatti con tutti gli interventi nel dettaglio e con le parole del fotografo Spencer Elzey che ha avuto l’opportunità di seguire da vicino le fasi di lavoro e l’eccellente risultato finale, dateci un occhiata!
Joe Iurato was tasked with assembling a group of artists to bring a little life back to the Aqueduct Racetrack and he definitely delivered. When I first started seeing pictures emerge during the week I was a little worried that limiting the artists to include art depicting horses and racing would take some of the life out of the art and out of the artists creativity. After attending the event on Saturday and seeing these large murals removed any doubt in my mind. Each artist took the beasts in their own direction and they still had plenty to show in terms of their own interpretation and style. Whether it be the curved free hand lines of Reka, intricate paper cuts of Ian Kuali’i or the dimension accomplished by stencils as executed by Logan Hicks, each has it’s own flavor.
Pics and text via 12ozProphet